Alitalia smette di volare il 14 ottobre. Ok di Bruxelles a Italia Trasporto Aereo
di Leonard Berberi
di Leonard Berberi07 ago 2021
Il professor Giovanni Fiori, noto commercialista, ha forse il compito più delicato di queste settimane: stimare il valore del marchio Alitalia che sarà oggetto di una gara, passaggio chiave anche per l’avvio di Italia Trasporto Aereo, la newco pubblica chiamata a far rinascere il vettore tricolore. Il docente è stato scelto «tra tre professionisti» e lo scorso 1° luglio è arrivata l’autorizzazione del comitato di sorveglianza di Alitalia in amministrazione straordinaria. Il suo compenso? «Massimo 85 mila euro oltre oneri e accessori di legge», come stabilisce il documento redatto dalla terna commissariale. E che precisa l’oggetto della prestazione: «Incarico per la predisposizione di una perizia di stima del marchio Alitalia». Marchio che la scorsa primavera valeva 150 milioni di euro. Fiori conosce bene l’azienda: dal 2011 è commissario di un’altra Alitalia finita in amministrazione straordinaria (Linee Aeree Italiane) — quella pre-Etihad —, di Alitalia Servizi, Alitalia Express, Alitalia airport e Volare.
Il nome del docente compare quasi in fondo alle cinque pagine che sintetizzano le consulenze decise dall’attuale Alitalia in amministrazione straordinaria — iniziata il 2 maggio 2017 — negli ultimi diciotto mesi con una terna commissariale diversa (Giuseppe Leogrande affiancato dallo scorso marzo da Daniele Santosuosso, Gabriele Fava) da quella di partenza. Tra il 7 febbraio 2020 e il 1° luglio 2021 il comitato di sorveglianza ha approvato incarichi per almeno 2,56 milioni di euro di spese, ai quali va aggiunta l’Iva più la liquidazione dei compensi — «ridotti del 50%» — per il contributo di altri avvocati. Una cifra che potrebbe raddoppiare nel caso in cui le trattative molto complicate con l’ex azionista Etihad Airways dovessero finire bene per l’aviolinea tricolore: allo Studio Cappelli RCCD verrebbe riconosciuta una «success fee pari al 2% del valore di un’eventuale transazione, per un ammontare massimo complessivo pari ad euro 2.500.000 (oltre oneri e accessori)» per la loro «consulenza legale e assistenza alla procedura».
di Leonard Berberi
Sono 22 gli incarichi approvati per gestire gli ultimi mesi di Alitalia mentre Italia Trasporto Aereo scalda i motori. Si tratta soprattutto di consulenze in ambito legale, di assistenza fiscale, di revisione contabile, di difesa nei procedimenti penali. Del resto — come spiega al Corriere chi segue da anni la situazione della compagnia aerea — questo è uno dei dossier più complicati ancora aperti e con problematiche stratificate nel tempo. Queste nuove voci si aggiungono alle spese sostenute dai precedenti commissari per altre consulenze. Le autorizzazioni più recenti risalgono al 1° luglio, secondo il documento, e sono strettamente collegate al passaggio di attività da Alitalia alla newco attraverso trattativa diretta o i bandi di gara.
di Leonard Berberi
Oltre all’incarico per la valutazione del marchio, il comitato di sorveglianza ha affidato direttamente a PricewaterhouseCoopers S.p.A. — «considerate le ragioni d’urgenza e l’elevata competenza professionale» — le «procedure di verifica dei saldi delle situazioni contabili pro-forma denominate “Lotto Aviation”, “Lotto Handling” e “Lotto Maintenance” al 30 giugno 2021» di Alitalia con un compenso di 90 mila euro (oltre Iva). Lo stesso giorno a PricewaterhouseCoopers Business Services srl e sempre attraverso l’affidamento diretto è stato chiesto di fornire l’«assistenza professionale di natura finanziaria nell’ambito della procedura di vendita degli asset di Alitalia SAI e Alitalia Cityliner», la divisione regional. Il costo? 30 mila euro al mese (più Iva) «per i primi tre mesi» e 20 mila al mese (più Iva) «per i successivi sei mesi».
I lotti aviation, handling (cioè i servizi di terra, ndr) e manutenzione seguiranno percorsi diversi, come deciso durante le trattative con la Commissione europea. Il ramo aviation sarà venduto — tramite trattativa diretta — ad Italia Trasporto Aereo. Nel perimetro però non fa parte il marchio che sarà oggetto di un bando di gara aperto a tutti. La stessa sorte del marchio toccherà pure all’handling e alla manutenzione: nel caso vincesse ITA diventerebbe azionista di maggioranza nei servizi di terra e di minoranza nella manutenzione. Ci sarà un quarto bando di gara al quale ITA non potrà prendere parte: Loyalty, la società di Alitalia che gestisce il programma fedeltà MilleMiglia.
lberberi@corriere.it
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di Antonella Baccaro
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