TRASPORTI

Alitalia, ecco il nuovo piano: alla newco subito la parte volo, poi tre bandi di vendita

di Leonard Berberi

Alitalia, ecco il nuovo piano: alla newco subito la parte volo, poi tre bandi di vendita

Il dossier Alitalia si prepara a un’accelerazione dopo settimane di stallo. E con una road map che per ora è divisa in tre fasi. La vendita diretta di un ramo per far partire il prima possibile la newco Italia Trasporto Aereo, l’affitto di altri due blocchi (alla stessa società) e successivamente la pubblicazione di tre bandi di gara per altrettanti asset da cedere in un secondo momento. Anche in questo caso, salvo sorprese, sempre alla stessa azienda. È quanto apprende il Corriere della Sera da due fonti istituzionali che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discuterne pubblicamente.

Il vertice dei ministeri

Le stesse fonti chiariscono che la decisione ufficiale non c’è ancora e che i colpi di scena non sono da escludere, ma ci sarebbe l’intesa di massima tra i vertici della compagnia aerea (in amministrazione straordinaria) e di ITA, un primo passaggio importante per sbloccare l’iter. A questo punto il vertice interministeriale tra i dicasteri dello Sviluppo economico, del Tesoro e dei Trasporti — previsto venerdì 26 febbraio — diventa quanto mai cruciale per iniziare a mettere nero su bianco le fasi che porteranno al decollo della newco già tra aprile e maggio.

La trattativa diretta

Il piano prevede la vendita — tramite trattativa diretta — del ramo aviation di Alitalia in amministrazione straordinaria a Italia Trasporto Aereo, la newco pubblica creata dal precedente governo per rilanciare l’aviolinea tricolore, proseguono le fonti. Una procedura — anticipata dal Corriere a inizio febbraio — consentita dal diritto interno perché è quella parte della compagnia che garantisce tra le altre cose il servizio pubblico essenziale (il trasporto dei medicinali o la continuità territoriale). Su questo aspetto, a quanto si apprende da fonti di Bruxelles, ci sarebbe un ok di massima da parte dei tecnici dell’Antitrust Ue che però vogliono maggiori dettagli e per questo martedì 2 marzo è previsto un confronto (in videoconferenza) con i tre ministeri italiani.

Il passaggio intermedio

Dal fronte italiano si discute sulla necessità di introdurre un passaggio intermedio con la cessione dell’aviation prima al Tesoro (che ha erogato 1,3 miliardi di euro dal 2017 al 2019 peraltro oggetto di due indagini europee per presunti aiuti di Stato) e poi il trasferimento a ITA (il cui unico azionista è proprio il Tesoro). Ma le fonti europee fanno notare che questo farebbe scattare immediatamente i ricorsi di altre compagnie aeree (in particolare Ryanair, Wizz Air e Iag, holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus) perché verrebbe aggirata la richiesta, proprio comunitaria, di preparare bandi di vendita aperti a tutti e non discriminatori.

L’affitto di due rami

Parallelamente alla vendita del ramo volo — proseguono le fonti istituzionali — Alitalia fornirebbe alla newco i servizi di handling e manutenzione, consentendole di ottenere ricavi a fronte di un abbattimento dei costi operativi. Un ulteriore passaggio che permetterebbe ai vertici di ITA — il presidente Francesco Caio e l’amministatore delegato-direttore generale Fabio Lazzerini — di adempiere a quanto previsto dal decreto di costituzione della newco che prevede nella società anche i servizi di terra e la manutenzione.

I tre bandi

Mentre Italia Trasporto Aereo decolla ufficialmente prima dell’estate così da sfruttare il picco della domanda — e con una flotta inizialmente dell’amministrazione straordinaria e rinegoziando i canoni di noleggio degli aerei — il commissario Leogrande può preparare tre bandi di vendita per altrettanti rami aziendali, sottolineano le fonti: una gara per l’handling, una per la manutenzione e una per Alitalia Loyalty, la divisione di Alitalia titolare del programma di fidelizzazione MilleMiglia che peraltro genera profitti. La newco invierà le manifestazioni di interesse per i tre rami, mentre verrebbe a mancare dalla procedura il lotto unico (cioè tutta la compagnia).

L’ok del Senato

Intanto dopo un botta e risposta sindacati-Inps sugli stipendi di febbraio di Alitalia in amministrazione straordinaria il Corriere apprende che questi saranno erogati il 1° marzo (non più il 2) e comprensivi anche degli importi Cigs «base». Intanto l’8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni del Senato ha espresso parere favorevole (non vincolante) allo schema di piano industriale di Italia Trasporto Aereo inviato lo scorso dicembre e che sarà comunque oggetto di una revisione anche alla luce dei dati al ribasso forniti dalla Iata (il traffico si riprenderà nei prossimi mesi meno di quanto stimato prima). Si attende ora anche l’ok della Camera dei deputati.

Le osservazioni

Nel documento di cinque pagine di Palazzo Madama — che il Corriere ha potuto consultare — la Commissione fa anche delle osservazioni. Chiede l’«equilibrio più avanzato possibile» tra lo schema di piano di ITA e le esigenze dell’amministrazione straordinaria e di approfondire l’analisi delle stime dei costi e dei ricavi indicati dal business plan. Raccomanda «di incrementare il dimensionamento iniziale della flotta proposta dallo schema di piano» per poter sfruttare al meglio la ripresa del settore.

La cabina di regia

E ancora: la relazione suggerisce di prevedere nuove rotte «nell’area ampia del Mediterraneo», «di dedicare una specifica parte del piano» al cargo «sfruttando i potenziali hub logistici (come l’aeroporto di Milano Malpensa)», di valutare a «possibili alleanze differenziate mirate ad ampliare il raggio di azione» e di prevedere — «al fine di coordinare la fase di transizione» — l’istituzione di «una cabina di regia che veda la partecipazione dei ministeri competenti, l’amministrazione straordinaria, Italia Trasporto Aereo ed Enac».

lberberi@corriere.it

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