TRASPORTI
Alitalia, il governo si prepara a stanziare 800 milioni per far partire la newco
di Leonard Berberi
Il governo si prepara a stanziare circa 800 milioni di euro per far decollare Italia Trasporto Aereo, la newco pubblica creata per rilanciare Alitalia. È quanto apprende il Corriere da due fonti ministeriali che precisano come la cifra finale sia ancora oggetto di discussione interna al governo. La norma — contenuta per ora nell’articolo 44 del decreto Sostegni 2 — sbloccherebbe così una parte dei tre miliardi complessivi destinati alla nuova società per consentirle di avere quella garanzia minima finanziaria richiesta dagli organismi di controllo del settore, di sottoscrivere i contratti di assunzione del personale, quelli di fornitura e di noleggio degli aerei, così come quelli di erogazione di servizi necessari alla vendita dei biglietti.
I finanziamenti
Gli 800 milioni — proseguono le fonti — farebbero parte degli 1,6 miliardi di dotazione complessiva che ITA intende utilizzare: nell’ultima versione di piano industriale inviata a Bruxelles per l’approvazione, infatti, i vertici della newco — l’amministratore delegato Fabio Lazzerini e il presidente Francesco Caio — stimano di utilizzare poco più della metà dei tre miliardi previsti dal decreto di costituzione del secondo governo Conte. Gli altri 1,4 miliardi e la liquidità frutto delle linee di credito presso le banche dovrebbero essere utilizzati quando necessario e per fare gli investimenti previsti, a partire dal rinnovo della flotta.
La norma per la vecchia azienda
Nello stesso pacchetto del decreto Sostegni 2 dovrebbe essere inserita anche la norma per l’altra compagnia tricolore, Alitalia in amministrazione straordinaria: circa 100 milioni di euro che dovrebbero servire a pagare gli stipendi di maggio dei dipendenti, ma soprattutto garantire l’operatività della compagnia aerea che secondo i sindacati rischiava di mettere a terra gli aerei ai primi giorni di giugno. Questa norma, a dire il vero, è ancora oggetto di approfondimenti all’interno del governo — secondo le fonti ministeriali — perché potrebbe complicare i rapporti con la Commissione europea che sta lavorando sul progetto di Italia Trasporto Aereo.
Il silenzio Roma-Bruxelles
I rapporti tra Roma e Bruxelles sulla newco — spiegano però fonti istituzionali italiane ed europee — sono assenti da ormai un mese: l’ultima call risale al 16 aprile. Gli uffici della commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager aspettano ancora l’ultima proposta del governo italiano per uscire dallo stallo. L’Ue chiede una netta discontinuità tra Alitalia e Ita, così come impone una serie di vincoli alla newco: niente marchio, niente programma fedeltà, niente handling e manutenzione e cessione della metà degli slot a Milano Linate. Il dossier ITA è sulla scrivania del presidente del Consiglio Mario Draghi, ma la sua analisi è slittata per l’urgenza legata al «Piano nazionale di ripresa e resilienza» e per i lavori che riguardano la stesura del decreto Sostegni 2.
Il dossier a Palazzo Chigi
Salvo ulteriori imprevisti, Draghi dovrebbe riprendere in mano la questione ITA la prossima settimana. Una volta decisa la controproposta da inviare a Bruxelles a quel punto saranno prima i tavoli tecnici (tra gli esperti europei, dei ministeri coinvolti e la newco) poi quelli politici (tra Vestager e i ministri dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini) a trovare l’accordo per poter consentire il decollo della nuova compagnia aerea italiana. Per ora l’agenda della commissaria Vestager non prevede incontri su ITA almeno fino al 20 maggio, ma data la delicatezza dell’argomento un vertice (via web) si può programmare anche all’ultimo.
I ritardi nel decollo
Il mese di silenzio sul dossier influisce sui tempi di decollo di Italia Trasporto Aereo. La newco doveva avviare le operazioni lo scorso 1° aprile, ma poi la mancata approvazione europea ha spostato la data prima a giugno, poi a luglio. Servono una sessantina di giorni di tempi tecnici e in questo modo ITA rischia di partire non prima della metà di luglio, mettendo a rischio una parte importante della stagione estiva che in Italia vede le low cost mettere in vendita così tanti voli da saturare il mercato. Anche per questo la Commissione Trasporti della Camera ha votato all’unanimità una risoluzione che chiede in sostanza il decollo rapido della nuova aviolinea.
lberberi@corriere.it