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Aerei, l’Italia sempre più in mano alle low cost: il difficile decollo di Ita

di Leonard Berberi

Aerei, l'Italia sempre più in mano alle low cost: il difficile decollo di Ita Gli aerei di easyJet, Wizz e Ryanair all’aeroporto di Bergamo

Nella prima estate di convivenza con il coronavirus Alitalia ha trasportato nel mercato italiano quasi un terzo dei passeggeri di Ryanair e ha rischiato di essere raggiunta (e superata) — per la prima volta nella storia — da Wizz Air, easyJet e Volotea. È quanto emerge da un’analisi del Corriere della Sera dai numeri interni alle compagnie aeree e dai database specializzati. Che spiega perché nell’estate 2022 le low cost straniere proveranno a prendersi pure la fetta della vecchia compagnia di bandiera. E mostra come è con questa istantanea del periodo di picco del trasporto aereo che dovrà fare i conti Italia Trasporto Aereo che di Alitalia erediterà parte della flotta, del personale, degli slot, della rete di collegamenti e, forse, il marchio.

Aerei, l’Italia sempre più in mano alle low cost: il difficile decollo di Ita

Al vertice

Dal 1° giugno al 31 agosto di quest’anno Ryanair ha imbarcato sui voli nazionali e dall’Italia verso l’estero quasi 6,2 milioni di passeggeri, stando alle stime del Corriere. A una certa distanza si piazza Alitalia che chiude il trimestre estivo con poco meno di 2,3 milioni di clienti trasportati, in risalita rispetto allo stesso periodo del 2020, ma ancora lontana dai volumi del 2019, prima del coronavirus. Non solo per l’impatto delle restrizioni, ma anche perché per contenere i costi operativi la terna commissariale ha deciso di non espandere di troppo l’offerta.

I nuovi equilibri

Il contenimento delle spese di Alitalia — che dal 2 maggio 2017 è in amministrazione straordinaria e con una cassa spesso a corto di liquidità — ha avuto due conseguenze che avranno ricadute anche sulle operazioni di Ita: da un lato è aumentato il divario dall’irlandese Ryanair — da qualche anno al primo posto in Italia —, dall’altro lato si è ridotta la distanza delle altre inseguitrici a basso costo più agili a sfruttare la debolezza dei vettori tradizionali. E infatti l’ungherese Wizz Air ha trasportato poco più di 1,5 milioni di utenti, superando nel traffico estivo la spagnola Volotea e la britannica easyJet (storicamente terzo vettore nel Paese) alle prese con il testa a testa e poco sotto gli 1,5 milioni di clienti.

Aerei, l’Italia sempre più in mano alle low cost: il difficile decollo di Ita

Il peso dell’Italia

Il rimpicciolimento di Alitalia ha poi aumentato il peso dell’Italia sui bilanci delle compagnie low cost straniere. Secondo l’analisi del Corriere quasi il 46% di tutti i passeggeri trasportati d’estate da Volotea — che opera anche in Francia, Spagna, Germania, Grecia, Portogallo, Nord Africa — è del mercato italiano. Il nostro Paese pesa per un quarto dell’attività di Ryanair — sempre nel periodo giugno-agosto 2021 — e ormai rappresenta un quinto dei volumi di Wizz Air, mentre non va oltre un settimo per easyJet.

Aerei, l’Italia sempre più in mano alle low cost: il difficile decollo di Ita

L’estate 2022

È in questo contesto che si troverà a operare Italia Trasporto Aereo già a metà ottobre, ma ancora di più a partire dalla fine di marzo 2022 quando per il settore inizia la stagione estiva e si realizzano i maggiori ricavi. La nuova compagnia tricolore — guidata dal presidente Alfredo Altavilla e dall’ad Fabio Lazzerini — vuole decollare con 52 aerei (anche se ne userà non più di 45) per poi balzare a 78 con l’innesto dei jet di nuova generazione Airbus nei mesi centrali del 2022. Ma in ogni caso non sarà sufficiente. Ryanair e Wizz Air si stanno già muovendo espandendo ulteriormente la loro presenza, aprendo nuove basi: l’ultima — per entrambe le low cost — è quella di Venezia.

«Un aereo pieno in 16 secondi»

«L’estate prossima baseremo in Italia 90 aerei, oggi sono una sessantina», spiega al Corriere il direttore commerciale di Ryanair Jason McGuinness. «Se il governo togliesse l’addizionale comunale (6,5 euro di spesa per ogni passeggero in partenza, 7,5 euro per chi decolla dagli scali romani, ndr) potremmo portare altri 40 velivoli, arrivando a 130 in tutto e trasportando 60 milioni di passeggeri l’anno», aggiunge, ripetendo quello che è da tempo l’appello della low cost irlandese. Ma la sfida principale a Ita è non soltanto sui costi operativi, ma anche sul lato commerciale: «Vendiamo in media 12 sedili al secondo e riempiamo un aereo ogni 16 secondi», calcola McGuinness.

lberberi@corriere.it

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