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Ita Airways sostituisce Alitalia: addio allo storico logo, livrea azzurra e una fascia tricolore sulla coda

di Leonard Berberi

Ita Airways sostituisce Alitalia: addio allo storico logo, livrea azzurra e una fascia tricolore sulla coda La livrea di Ita Airways

La nuova Alitalia si chiamerà Ita Airways nei prossimi mesi. Con un colpo di scena durante la conferenza stampa di presentazione della nuova compagnia aerea è stato svelato quello che diventerà il vero nome. Cambia anche la colorazione base sulla fusoliera che sarà azzurra. Per queste settimane gli aerei voleranno con la livrea classica di Alitalia, ma quando arriveranno i nuovi jet — ordinati da Airbus e noleggiati all’estero — sulla coda spunterà una fascetta tricolore. Che fine farà il brand storico? Finirà nei cassetti degli uffici della newco che ha pagato 90 milioni di euro per comprarselo (assieme al sito web alitalia.com) non per rilanciarlo, ma per non farlo prendere da altri rivali. Il nuovo sito sarà ita-airways.com.

Ita Airways sostituisce Alitalia: addio allo storico logo, livrea azzurra e una fascia tricolore sulla coda

L’annuncio
«Si chiamerà Ita Airways la compagnia di bandiera», ha annunciato l’ad di Ita Fabio Lazzerini durante la conferenza stampa per il decollo della nuova compagnia. «Dovevamo dirlo con un nome preservando la nostra freschezza», ha spiegato. «Da oggi il nome dell’azienda è questo. È un nome che guarda avanti, guarda al futuro». Cosa resta del vecchio marchio? «Abbiamo voluto mantenere i colori, verde e rosso sono gli stessi di Alitalia, e l’acquisto del marchio di ieri rispecchia questa logica: non disperdere un valore».

Il programma fedeltà
Ita Airways ha creato anche un programma fedeltà non potendo ereditare MilleMiglia da Alitalia. «Abbiamo creato un nuovo programma fedeltà che si chiama “Volare”», ha annunciato Emiliana Limosani, chief commercial officer di Ita, che ha anche spiegato che sarà possibile trasferire le miglia dai programmi di altre compagnie aeree di linea, fin da subito e che ci saranno quattro categorie: «Smart», «Plus», «Premium» ed «Executive». «Ita Airways vuole essere la compagnia aerea italiana nel mondo e dobbiamo meritarcelo: i clienti diranno se ce lo siamo meritati o meno», ha aggiunto Giovanni Perosino, chief marketing officer di Ita.

La livrea
L’altra sorpresa è la livrea. Che sarà tutta azzurra, con il logo Ita Airways in bianco, ali bianche, tricolore sulla coda. «Vogliamo qualcosa che ci rappresenti con onore nel mondo», ha spiegato Perosino. «Vedete un azzurro, vedete un tricolore, vedete un logo che sarà in oro bianco. Tutto questo sarà tradotto in tutto quello che faremo. Questo aereo ancora non esiste, esisterà a brevissimo, nei prossimi mesi, non appena l’avremo declinato in tutto, negli aerei, nelle divise». Ma mantenere il brand Alitalia serve a garantire una transizione ordinata.

La newco
«Questa sarà una compagnia aerea per un Paese che ha una vocazione turistica così forte e un made in Italy famoso in tutto il mondo e con imprese famose in tutto il mondo, è un obbligo avere una compagnia di bandiera», ha detto il presidente di Ita Alfredo Altavilla. «Nella mia testa Ita Airways c’è sempre stata, ma anche il desiderio e la necessità acquistare marchio Alitalia», ha aggiunto. Un brand che «non poteva appartenere a nessun altro che alla nuova compagnia di bandiera del Paese». Ita Airways parte con 52 aerei, «dimensionata nel modo ottimale, sia in termini di flotta che di gestione». «Non ci portiamo dietro l’eredità negativa di dimensioni troppo grandi — ha chiarito Altavilla —, che poi necessariamente si scontrano con la sostenibilità economica. Noi non dobbiamo avere nessun sogno di grandezza e l’ambizione di dimostrare nulla a nessuno. Noi dobbiamo dimostrare ai contribuenti italiani, che sono i nostri azionisti, che noi saremo attenti all’uso che facciamo del loro capitale».

Un euro per l’aviation di Alitalia
Il presidente Altavilla ha anche confermato quanto anticipato dal Corriere nelle scorse settimane: la newco ha speso un euro per comprare con trattativa diretta il ramo aviation di Alitalia. «Come si insegna negli istituti di ragioneria al terzo giorno, c’è una grossa differenza tra il concetto di valore e quello di prezzo — ha detto Altavilla —. Nessuno pensa che tutti gli asset valessero un euro, ma il prezzo giusto era quello in funzione dei costi che dovevamo sostenere per potare questi asset in condizione di poter volare in modo efficace dal primo giorno».

La critica alle low cost
C’è spazio anche per una stilettata alle altre aviolinee operative in Italia. Quando gli si chiede che secondo gli amministratori delegati delle low cost Ryanair e Wizz Air la start up Ita è destinata a fallire come è successo anche per Alitalia il presidente Altavilla ha risposto polemicamente: «Io faccio volare aerei e persone, loro polli in batteria». Altavilla ha poi esortato a valutare i bilanci delle compagnie aeree in particolare senza considerare la voce degli incentivi e dei sussidi aeroportuali che quasi sempre finiscono nelle tasse delle low cost.

Il caso Sardegna
Altavilla ne ha avuto anche per la continuità territoriale sarda che Ita ha perso. «Una compagnia spagnola, Volotea, si è aggiudicata i collegamenti da e per la Sardegna con ribassi nell’offerta alla Regione addirittura del 42%», ha commentato il presidente. «Bravi loro che riescono a fare soldi comunque», ha aggiunto non senza polemica. Contro la vittoria di Volotea la newco italiana ha comunque fatto ricorso. Il presidente di Ita ha anche confermato di aver «ricevuto spinte da ogni parte politica. Ti chiamano e ti suggeriscono: tu dovresti volare su questo aeroporto. Noi siamo riusciti ad affrancarci da ogni pressione, rispondiamo solo ai contribuenti». A confermare l’italianità dell’operazione il presidente della società sottolinea di aver «scelto di lavorare solo con aziende italiane, e tutte le auto che useremo saranno solo auto prodotte in Italia».

lberberi@corriere.it

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