TRASPORTI
Alitalia, i commissari: «Si rischia il blocco dei voli, prolungare la cigs al 2025»
di Leonard Berberi
I commissari di Alitalia temono lo stop ai voli da parte dei dipendenti esasperati e per questo chiedono al governo di valutare il prolungamento della cassa integrazione fino al 2025. È quanto si legge nella lettera che Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso hanno inviato ai tre ministeri competenti sul dossier della vecchia compagnia di bandiera — Sviluppo economico, Lavoro, Infrastrutture e mobilità sostenibili — lo scorso 25 settembre, fatta però circolare tre giorni dopo. «Siamo alla vigilia di un rischio concreto e probabile di blocco delle operazioni, con tutte le conseguenze che questo comporterebbe», mettono nero su bianco i commissari che non nascondono per la prima volta la loro preoccupazione sulla tenuta dell’azienda. Anche perché le retribuzioni di settembre sono state erogate al 50%.
La proposta al governo
Proprio per questo i commissari ritengono «doveroso segnalare l’opportunità di valutare la percorribilità di una estensione dell’ammortizzatore sociale oltre i 12 mesi consentiti» e, accogliendo le richieste dei sindacati, suggeriscono di «legare la durata della prossima cigs alla durata del piano industriale di Ita», la nuova compagnia che è previsto prenda il posto di Alitalia il 15 ottobre. Una estensione da effettuarsi anche «mediante la ridefinizione dei propri orientamenti interpretativi ovvero la promozione degli adeguati interventi normativi».
Il passaggio verso Ita
«Le tematiche emerse in ordine all’atteso ed auspicabile assorbimento del personale di Alitalia e Alitalia Cityliner da parte di Ita, e le relative tempistiche stanno determinando pesanti ripercussioni sociali sui lavoratori e le loro famiglie — evidenziano Fava, Leogrande e Santosuosso —, oltre ad accentuare le già grandi difficoltà in cui l’amministrazione straordinaria si trova ad operare». A maggior ragione «negli ultimi giorni e ancor di più nelle ultime ore i disagi si stanno ripercuotendo inevitabilmente sui passeggeri, con ritardi, disguidi e cancellazioni». Tra questi disguidi anche la questione dei bagagli in stiva non consegnati in tempo o persino nemmeno imbarcati nello stesso volo dei proprietari, tanto da costringere l’azienda a invitare gli utenti a portarsi solo il trolley a mano.
L’idea della riqualificazione
Ecco perché serve prolungare la cassa integrazione. «Per attenuare il disagio di lavoratrici e lavoratori che si troveranno senza impiego e senza alcuna certezza di essere considerati nelle prossime assunzioni di personale da parte di Ita». Un periodo che secondo i commissari deve anche occuparsi della «manutenzione addestrativa e/o di riqualificazione professionale» dei dipendenti considerata «l’intervenuta cessazione delle attività d’impresa». E che avrà bisogno della partecipazione delle «strutture finanziate dalle regioni o dal governo centrale, mediante inclusione del personale sospeso in specifiche iniziative da attuarsi anche nell’ambito dei programmi recentemente avviati ai fini del conseguimento degli obiettivi fissati dal Pnrr». Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha spiegato che «è pronta la norma sugli ammortizzatori sociali e la sottoporremo all’incontro con i sindacati»
lberberi@corriere.it