L’ANALISI

Dal Pil alla geografia, ecco i 10 ostacoli che bloccano il decollo di Alitalia

di Leonard Berberi

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Una quota rilevante in Europa

I numeri del trasporto aereo sono chiari: i passeggeri nel nostro Paese nel 2019 — secondo Eurostat — rappresentano oltre il 12% del totale continentale, considerati i 27 Stati Ue più il Regno Unito. L’Italia, insomma, è il quinto mercato per dimensioni. Ma se poi si va a vedere la salute delle compagnie aeree basate nei singoli territori si nota un’Alitalia in affanno, con bilanci sempre in perdita o in profondo rosso da ormai qualche decennio. Com’è possibile? I motivi sono diversi (e noti). Ci sono delle criticità strutturali che sommate tra di loro si trasformano in una «zavorra». A queste si aggiungono il peso della politica, alcuni errori gestionali e una strategia nazionale mai definita. Il tutto non consente ad Alitalia — o a un’altra compagnia aerea dominante in Italia — di spiccare davvero il volo. Il Corriere della Sera ha raccolto negli ultimi tempi le «zavorre» più importanti (e ricorrenti) da una ventina tra amministratori delegati (italiani e stranieri, di vettori e aeroporti), capi delle strategie, capi commerciali, capi del revenue, responsabili del network, esperti e analisti del trasporto aereo. In parallelo sono stati raccolti dati dalle fonti ufficiali o specializzate. Ecco, allora, i dieci motivi.

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