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19 settembre 2021 - 17:58

Alitalia, partita la gara per il marchio: la base d’asta è di 290 milioni

Pubblicato il bando di gara per la cessione del brand così come chiesto anche dalla Commissione europea. Il prezzo di base è di 290 milioni di euro.

di Leonard Berberi

La cessione del nome

Nemmeno il tempo di finire di celebrare il 75esimo compleanno (della sua fondazione) che Alitalia mette ufficialmente in vendita il suo storico marchio. I tre commissari straordinari Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Umberto Santosuosso hanno pubblicato il bando di gara per la cessione del brand così come chiesto anche dalla Commissione europea. Il prezzo di base è di 290 milioni di euro. Una cifra che gli esperti giudicano alta dal momento che le ultime perizie tecniche attribuiscono al logo un valore di 145-150 milioni di euro. In cima ai pretendenti c’è Italia Trasporto Aereo, la nuova compagnia pubblica che a metà ottobre prenderà il posto della vecchia aviolinea. Ma l’Antitrust Ue ha stabilito che il nome dovrà essere ceduto attraverso una procedura pubblica quindi non direttamente.

Chi può partecipare

Secondo i commissari possono partecipare “imprese individuali o in forma societaria (ritenute tali in base alla legge dello Stato di appartenenza) di qualsiasi nazionalità” in possesso di un patrimonio netto di almeno 200 milioni di euro e “titolari di licenze di esercizio di trasporto aereo o di certificazioni di operatore aereo”. Insomma: i pretendenti devono essere dei vettori. Ma il documento di dieci pagine della terna commissariale non limita la partecipazione alle sole aviolinee comunitarie aumentando la platea dei concorrenti. Fonti ministeriali spiegano al Corriere che si aspettano che la maggior parte delle richieste arrivi come manovra di disturbo per far spendere di più alla newco guidata dal presidente Alfredo Altavilla e dall’ad Fabio Lazzerini.

I tempi

C’è tempo fino alle 24 (ora italiana) del 30 settembre per inviare le richieste di ammissione alla gara e alla data room. Questo significa che tra prima, seconda e terza fase della gara dovranno trascorrere meno di due settimane per poter assegnare il marchio. Se la prima fase - con la base d’asta di 290 milioni - dovesse andare deserta quel punto il prezzo scenderebbe. Se anche la seconda fase non vedesse offerte vincolanti a quel punto i commissari, viene scritto nel bando, “procederanno alla cessione del brand senza vincoli procedurali nei confronti dell’operatore economico da essi individuato”.

La newco Ita

Ita però non è disposta a strapagare pur di rilevare il nome “Alitalia”, come ha avuto modo di spiegare ai sindacati il presidente Altavilla. La newco parte con una dotazione per ora di 700 milioni di euro su un massimo autorizzato dall’Antitrust Ue fino al 2023 di 1,35 miliardi. Ma la cessione del marchio è la tappa più importante per l’avvio delle operazioni di Ita che conta così di decollare il 15 ottobre con i 52 aerei con la livrea Alitalia. Nel caso la compagnia non dovesse aggiudicarsi il brand, infatti, a metà del prossimo mese non potrebbe tecnicamente muoversi usando quel nome e quei colori.

La storia del marchio

Colori e brand che sono in circolazione da 52 anni. Il marchio originario del 1946, infatti, venne cambiato nel 1969 quando Alitalia lanciò il concorso internazionale per ringiovanire l’impatto grafico che dagli inizi puntava anche sulla freccia alata. Vinse lo studio Landor e Associati grazie anche all’idea della “A” tricolore sulla coda. Il logo venne poi leggermente rivisto nel 2005 e con l’arrivo di Etihad nell’azionariato della compagnia tricolore, mantenendo però la stessa impostazione ideata dallo studio di San Francisco.