30 maggio 2019 - 21:25

Miliardi per la felicità, Jacinda Ardern inventa la finanziaria del benessere

La premier neozelandese annuncia che investirà in aiuti psicologici. Per la prima volta un Paese inserisce nel bilancio indicatori come la solitudine

di Irene Soave

Miliardi per la felicità, Jacinda Ardern inventa la finanziaria del benessere
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La voce più cospicua è la salute mentale: l’equivalente di più di un miliardo di euro in 5 anni per inserire uno psicologo in ogni ambulatorio di medicina di base, ridurre i crescenti tassi di suicidio e potenziare la lotta a dipendenze, ansia e depressione. Poi lotta alla povertà infantile e alla violenza domestica, emergenze nazionali; aiuti ai senzatetto, alle comunità indigene e alla ricerca contro il global warming, per un totale di 3,5 miliardi di dollari neozelandesi (2 miliardi di euro) di fondi extra. Ma soprattutto l’impiego dei Living Standards Framework, cioè di parametri dello standard di vita: diversi indicatori — dalla qualità dell’acqua alla solitudine dei cittadini all’accesso al mercato immobiliare — che con la tradizionale analisi economica costi-benefici dovranno orientare le politiche di ciascun ministero, in un esperimento che la Nuova Zelanda è il primo Paese al mondo a condurre. Il governo laburista di Jacinda Ardern, che a 38 anni è la più giovane capo di governo donna al mondo, ha presentato ieri la finanziaria 2019, ribattezzata il «bilancio del benessere».

Già altri Paesi monitorano il benessere psicologico dei propri abitanti. Ad esempio il Bhutan, che ha introdotto il concetto di Felicità interna lorda. La Nuova Zelanda, però, è il primo a inserire indicatori di questo tipo in una legge di bilancio. Il «Bilancio del benessere» era molto atteso dalla comunità internazionale già da gennaio, quando Ardern lo aveva annunciato al World Economic Forum di Davos. A una tavola rotonda intitolata «Oltre il Pil» aveva parlato per la prima volta di «Wellbeing budget», sottolineando come la montata dei populismi nel mondo si debba anche a una scarsa incidenza della politica sulle condizioni di vita dei cittadini. «Noi — aveva detto — faremo diversamente».

«Molti neozelandesi — ha ribadito ieri il ministro delle Finanze Grant Robertson presentando il bilancio al Parlamento — non beneficiano nelle loro vite quotidiane della crescita economica del Paese». Che è spedita: secondo le previsioni dell’Fmi l’economia neozelandese crescerà del 2,5% nel 2019 e del 2,9% nel 2020. Benessere significa, ha proseguito il ministro, «mettere tutti i cittadini in condizione di vivere una vita che abbia per loro significato ed equilibrio».

Dunque lotta ad ansia, depressione, dipendenze che colpiscono secondo il governo circa 325 mila cittadini: «Un tema che sento molto — ha detto Jacinda Ardern — perché quasi tutti noi abbiamo amici o famigliari che ne sono affetti. Sapere che da oggi un cittadino può andare dal medico di base e trovarci supporto psicologico adeguato è un primo passo cruciale». Altri 320 milioni sono stati stanziati per combattere la violenza domestica: la polizia riferisce di una denuncia ogni 4 minuti. E un miliardo di dollari (580 milioni di euro) vanno alla lotta contro la povertà infantile, altra piaga nazionale: secondo l’Unicef il 27% dei bambini non dispone di cibo nutriente, cure mediche adeguate e di una casa calda e asciutta. L’opposizione conservatrice — per bocca del leader Simon Bridges — parla di operazione «di facciata». Ma gli osservatori internazionali guardano all’esperimento con attenzione. Non solo loro: alla vigilia della presentazione della nuova legge, sono stati riscontrati duemila tentativi di hackeraggio ai server governativi.

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