IL PèRSONAGGIO
Contro il coronavirus la Cina si affida a Zhong, il virologo «eroe» che disse la verità sulla Sars
di Guido Santevecchi, corrispondente da Pechino
Il virologo cinese Zhong Nanshan è stato il primo specialista a dichiarare che il coronavirus «salta da persona a persona». Ora, a 84 anni, il direttore della squadra di ricerca sanitaria nazionale, è a Wuhan.
La stampa cinese lo presenta come un eroe che ha già combattuto la Sars, arrestandola nella provincia del Guangdong. «Il combattente è tornato», dice il China Daily. Bravo come virologo specializzato in malattie respiratorie. Ma soprattutto coraggioso nel dire la verità , anche se sgradita al potere politico. È questa la caratteristica che fa di Zhong davvero un eroe in Cina.
Nel 2003, quando dopo che la Sars aveva ucciso circa 800 cinesi e spaventato il mondo arrivando in 30 Paesi, Zhong fu chiamato per la prima volta e messo al comando delle operazioni sanitarie nella provincia del Guangdong, epicentro della crisi. Osò dire la verità : che quel virus era stato sottovalutato, che le autorità locali prima non avevano capito e poi avevano cercato di nascondere la gravità della situazione. Allora a Pechino compresero e alla fine la Sars fu messa sotto controllo. Il dottor Zhong, vinta la battaglia disse alla tv cinese: «A che ci serve competere per il primato nel Pil mondiale se poi mangiare, bere e respirare rappresentano un pericolo per i cinesi?».
Allora Zhong aveva 67 anni, ora è piuttosto anziano, ma oltre ad essere lucidissimo è anche in perfetta forma fisica, dicono i giornali di Pechino, presentando le sue foto in palestra mentre solleva pesi e sul campo da basket, in sospensione sotto canestro, oltre che sul campo dell’epidemia. È subito andato a rendersi conto di persona, all’ospedale di Wuhan dove 15 membri di una équipe chirurgica sono stati contagiati da un solo paziente.
E come valuta la gestione di questa nuova emergenza? «Non c’è stata copertura da parte cinese, abbiamo cercato subito di collaborare con gli esperti del resto del mondo, abbiamo imparato dal 2003», ha assicurato. E non mente, non vuole certo inchinarsi al potere a 84 anni dopo essere stato rigoroso a 67.
Resta il fatto che mentre domenica scorsa il dottor Zhong rivelava che il virus si stava trasmettendo tra umani, i dirigenti politici di Wuhan si vantavano di partecipare a una festa con 40 mila invitati per celebrare l’Anno del Topo in arrivo. Volevano entrare nel Guinness dei primati nella sezione «party pubblico» più affollato e invece sono finiti in cronaca nera, costretti ora a mettere in quarantena milioni di concittadini.