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4 agosto 2021 - 13:06

Il Green pass obbligatorio è legale? La Francia attende la sentenza della Corte costituzionale. Macron: «Senza ci sarebbe il lockdown»

di Elisabetta Rosaspina

DALLA NOSTRA INVIATA
PARIGI — In Francia è attesa per domani la decisione della Corte costituzionale sulla legittimità dell’estensione dell’obbligo di pass sanitario all’ingresso di bar e ristoranti (anche per accedere agli spazi all’aperto), dei centri commerciali, degli ospedali, delle Rsa, dei trasporti pubblici, treni e aerei.

Dopo il via del Parlamento, le nuove disposizioni dovrebbero entrare in vigore dal 9 agosto (fino al 15 novembre).

Dal 21 luglio il Green pass è già indispensabile ai maggiorenni per entrare nei luoghi culturali (i musei) e di divertimento (i cinema, i teatri o i parchi tematici, come Disneyland, dove in autunno sarà richiesto anche ai 12-17enni.

Sono quattro le istanze presentate ai «saggi» della suprema Corte che si pronunceranno sulla costituzionalità della legge del 25 luglio: due sono firmate da gruppi di senatori, una da un gruppo di deputati e la quarta dallo stesso primo ministro, Jean Castex, deciso a ricevere l’avvallo dei giudici. Un quinto ricorso, in senso opposto, è stato presentato l’altro ieri da un collegio di avvocati a nome di 50 mila cittadini che chiedono di annullare la legge o di modificarla radicalmente. Altrimenti, avvertono, si aprirà una lunga battaglia legale.

Tanti i dubbi da sciogliere: è possibile limitare l’accesso ai luoghi di cura? Non ne va forse dell’inalienabile diritto all’assistenza sanitaria?, si inquieta l’Ordine dei Medici.

Ed è possibile togliere a parte della popolazione il diritto ad attività molto comuni e quotidiane, come entrare in un bar o in un centro commerciale?

Ha fondamento scientifico, infine, considerare le terrazze all’aperto di caffè e ristoranti a rischio per i non vaccinati (o non muniti di pass) quanto le sale interne?

La Corte costituzionale deve pronunciarsi anche sull’isolamento obbligatorio (10 giorni) per i positivi, benché asintomatici, e sulla sospensione del contratto di lavoro ai dipendenti «no-pass»: la legge prevede uno stop di due mesi, senza stipendio, in attesa che il lavoratore si metta in regola. Dopo il terzo giorno di sospensione datore di lavoro e dipendente possono però cercare un compromesso: per esempio una mansione che non implichi contatti con il pubblico o il ricorso al lavoro a distanza.

La legge stabilisce l’obbligo del «certificato verde» per tutti coloro che operano a contatto con il pubblico
, oltre che per il personale sanitario.


La lettura del codice non rivelerà su quale dei tre criteri poggia la validità del pass:
la vaccinazione, l’esito del test molecolare o antigenico condotto nelle 48 ore precedenti, l’avvenuta guarigione dal Covid da più di 11 giorni e da meno di 6 mesi.

Gli imprenditori sono in allarme: non solo devono organizzare i controlli sul proprio personale, ma anche quelli su fornitori e clienti. Come faranno a verificarne l’identità? Dovranno pretendere un documento? Il rischio altrimenti è che venga presentato il green pass di qualcun altro.

Ma, oltre alle sanzioni per i falsari, la legge quantifica le possibili conseguenze per gli imprenditori inadempienti: chiusura dell’attività per sette giorni, un anno di carcere, 1500 euro di multa.

Il ministro all’Economia, Bruno Le Maire, ha promesso misure di sostegno alle imprese che saranno penalizzate dalle nuove regole: cominciando dalla perdita di clienti per caffè, ristoranti, cinema, teatri e locali pubblici in genere.

Ma l’inquietudine resta alta. Si profila infatti il rischio di un vuoto giuridico sui licenziamenti. La legge non ammette come giusta causa della risoluzione del rapporto lavoro l’assenza di pass sanitario da parte del dipendente (che potrebbe avere anche ragioni mediche per non farsi vaccinare), ma per i lavoratori stagionali la sospensione del contratto può equivalere a un licenziamento anticipato.

Poi ci sono le obiezioni pratiche dei gestori di bar e ristoranti: «Non siamo poliziotti, non è compito nostro, rischiamo minacce e aggressioni, non abbiamo personale da adibire ai controlli». A questo proposito, una curiosità: si registrano casi di pensionati che si sono proposti o sono stati reclutati per quel compito, su base volontaria e gratuita, stimolati dall’idea di «potersi rendere ancora utili alla società».

Le proteste di piazza (già per tre sabati consecutivi) in molte città francesi contro lo «stato liberticida», hanno indottoEmmanuel Macron a intervenire, via Instagram e TikTok, dal Forte di Brégançon, la residenza presidenziale estiva sul Mediterraneo, per difendere il provvedimento alla luce della nuova vampata di contagi nel paese: «Liberticida? Se non avessimo il pass sanitario – ha detto in un video-selfie – oggi saremmo obbligati a ricominciare con le chiusure».

Il coprifuoco è sato ripristinato nei territori d’oltremare, dove solo il 20% circa della popolazione è stata vaccinata: da ieri la Guadalupe è in lockdown per altre tre settimane. Cresce la preoccupazione specialmente in Corsica, Provenza, Costa Azzurra e Alpi marittime dove gli ospedali cominciano a essere sotto pressione, parte del personale sanitario in ferie è stato richiamato in servizio, gli interventi chirurgici non urgenti sono stati rinviati. Martedì sera l’ultimo dato disponibile segnalava in Francia altri 26.829 nuovi casi di contagio, 1.331 ricoverati in terapia intensiva, 51 decessi.