IL CASO
Le consulenze di Casaleggio Associati alle aziende anti M5S
di Redazione Politica
Consulenze e polemiche. La Casaleggio Associati e Davide Casaleggio finiscono aal centro di un caso per un eventuale conflitto di interessi. L’imprenditore, fondatore del M5S, ha tra i suoi clienti alcune aziende come Lottomatica, Philip Morris e Moby, con contratti di consulenza in alcuni casi siglati pochi mesi prima delle elezioni Politiche del 2018, che hanno visto trionfare i Cinque Stelle. La questione — sollevata dal Fatto Quotidiano — è focalizzata proprio su quelle aziende di gioco d’azzardo, tabacco (e navi) che hanno posizioni contro cui si è schierato in passato il Movimento. Per Lottomatica il rapporto con la società milanese è legato al portale di “Generazione Cultura”, un concorso che mette in palio stage retribuiti per giovani laureati in collaborazione con la Luiss. Philip Morris ha chiesto una consulenza sulla comunicazione digitale in Italia, una consulenza pagata , secondo la ricostruzione oltre 500.000 euro. Cifra simile anche per l’iniziativa di Moby Lines «“naviga italiano» per sollecitare la politica a intervenire sulle norme per i marittimi comunitari. Moby è un’ azienda di Vincenzo Onorato, armatore napoletano, che possiede anche Tirrenia e Toremar. Recentemente, il 9 ottobre, il tribunale fallimentare di Milano ha rifiutato un’istanza di fallimento nei confronti della compagnia. Le tre consulenze rappresentano una buona fetta dei ricavi della Casaleggio , che ha dichiarato 1,17 milioni di euro di ricavi nel 2017 e 2,04 nel 2018 .
«Non ci relazioniamo con il governo o forze politiche per svolgere il nostro lavoro, né per acquisire clienti. Consigliamo le aziende per cui lavoriamo su come utilizzare al meglio la tecnologia dal 2004 e già da allora eravamo tra i primi in Italia posizionati sul mercato come società di consulenza strategica per la Rete. Anche il Fatto Quotidiano si rivolse alla Casaleggio Associati per avviare la sua presenza online alla sua nascita», ha replicato la Casaleggio Associati. Ma la vicenda ha assunto anche un contorno politico. Per Anna Maria Bernini di Forza Italia si tratta di «un palese conflitto d’interessi che i Cinque Stelle fingono però di ignorare». E argomenta: «La Casaleggio, inoltre, lucra su settori come il gioco e il tabacco contro cui il Movimento ha condotto violente battaglie ideologiche. Siccome Di Maio mette sempre ai primi punti del programma grillino proprio il conflitto d’interessi, non potrà sfuggire a questa gigantesca contraddizione».