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24 ottobre 2020 - 22:41

Coprifuoco, arresti e nuovi scontri a Napoli. «Sono violenze preordinate»

di Fulvio Bufi e Virginia Piccolillo

Dopo la notte di guerriglia Napoli ha vissuto un altro giorno di proteste. E anche di scontri tra manifestanti e polizia, seppure molto più blandi. È accaduto nel pomeriggio in piazza dei Martiri, davanti alla sede dell’Unione industriali. Qui si sono dati appuntamento gruppi di disoccupati che poi avrebbero voluto raggiungere in corteo il palazzo della Regione in via Santa Lucia. Ma la polizia lo ha impedito formando un cordone che i manifestanti hanno inutilmente tentato di sfondare, e poi con una carica, mirata più che altro a farli arretrare, e con un paio di candelotti lacrimogeni. La situazione non è degenerata ulteriormente perché stavolta in piazza non c’erano i delinquenti che venerdì hanno ferito con pietre, bottiglie e bombe carta quattro carabinieri e due poliziotti dei reparti antisommossa. Sulla vicenda c’è una inchiesta avviata dalla Procura di Napoli, ma i primi arresti sono avvenuti in flagranza. Durante la notte tra venerdì e ieri sono stati arrestati nei pressi di via Santa Lucia due uomini — entrambi 32enni e con precedenti per spaccio di droga — che avevano partecipato ai tafferugli. Processati per direttissima ieri mattina, sono stati condannati a un anno per resistenza a pubblico ufficiale e sono tornati in libertà.

Il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, censura questi «attacchi preordinati» e di atti di violenza «organizzati» che «nulla hanno a che fare con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica». «Presenze estranee», delle quali si è discusso anche in prefettura nel Comitato per l’ordine pubblico che ha rafforzato i controlli. Ma c’è tensione. Si è respirata ieri anche a Roma, per la manifestazione convocata da Forza Nuova assieme a Partite Iva, commercianti e altri, contro coprifuoco e lockdown. Ma è finita qui? Secondo il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, «no». E, al Corriere, pronostica: «Succederà ancora. E non solo a Napoli. Si apre una fase complicata. Le forze politiche devono prendere le distanze», dice. Non l’hanno già fatto? «Con qualche “ma” di troppo. Tanto per accusare il governo», evidenzia. Allude a Matteo Salvini che condanna «la violenza, sempre, comunque e dovunque», ma sottolinea «l’evidente confusione del governo». E a Giorgia Meloni che scandisce: «Nulla può giustificare la violenza: chi aggredisce le forze dell’ordine e mette a ferro e fuoco una città è un delinquente e deve essere severamente punito». Ma aggiunge: «Irresponsabile da parte del governo e De Luca parlare di lockdown senza spiegare come si sarebbero occupati di chi rischia la sua unica fonte di reddito». «Un Paese civile non può accettare episodi come quelli», accusa Luigi Di Maio. Parla di «violenza inaudita» il presidente della Camera, Roberto Fico. E il commissario Ue Paolo Gentiloni di «oltraggio indecente per chi affronta le difficoltà e le sofferenze provocate dalla pandemia».

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