SEZIONI

HOME

OPINIONI

LE FIRME LETTERA AL DIRETTORE IL CAFFÈ DEL GRAMELLINI LO DICO AL CORRIERE ITALIANS DI BEPPE SEVERGNINI IL TWITTER DEL DIRETTORE PADIGLIONE ITALIA LETTI DA RIFARE DI D'AVENA CRONACHETTE FACCE NUOVE

POLITICA

CRONACHE

ESTERI

ECONOMIA

L'ECONOMIA SETTIMANALE

SPORT

CULTURA

LA LETTURA

DATAROOM

SETTE

SCUOLA

SPETTACOLI

SALUTE

SCIENZE

ANIMALI

LOGIN:

MOTORI

VIAGGI

CASA

EVENTI

CUCINA

IO DONNA

27 ORA

MODA

IL BELLO DELL'ITALIA

EDIZIONI LOCALI

BERGAMO

BOLOGNA

BRESCIA

FIRENZE

MILANO

VIVIMILANO

ROMA

MEZZOGIORNO

BARI CASERTA CATANIA FOGGIA LECCE NAPOLI PALERMO SALERNO

TORINO

VENETO

BELLUNO PADOVA ROVIGO TREVISO VENETO VENEZIA VERONA VICENZA

CORRIERE TV

METEO

DIGITAL EDITION

IL PUNTO FOOD ISSUE

ARCHIVIO

SERVIZI

DIGITAL EDITION

ABBONAMENTI

ARCHIVIO STORICO

DIZIONARIO

TROVOCASA

TROVOLAVORO

TROVOASTE

CORRIERE STORE

COMUNI

LOTTERIE E GIOCHI

METEO

ACADEMY

FOTO ARCHIVIO

CODICI SCONTO

CODICI SCONTO ALIEXPRESS CODICI SCONTO SEPHORA CODICI SCONTO GROUPON

BUONPERTUTTI

NECROLOGI

CHI SIAMO

politica
18 maggio 2021 - 22:20

Vaccino, Zaia: «Per i turisti italiani e stranieri seconda dose dove si va in vacanza»

di Marco Cremonesi

«Io non credo che ci sia quello che viene in vacanza per farsi la seconda dose del vaccino. Ma se un turista se la deve fare, è giusto che noi gliela facciamo. E non soltanto agli italiani: se ci autorizzano, anche agli stranieri». Luca Zaia è sempre attentissimo al tema del turismo, che in Veneto rappresenta oltre il 10% di un Pil da 160 miliardi. E così, il governatore ora sta studiando il da farsi: il generale Figliuolo non sembra convintissimo, e anche ieri ha ribadito che occorre programmare le vacanze in funzione dell’appuntamento con il vaccino.

E dunque? Vaccinerete?
«Guardi, io sono convinto che i turisti vadano accolti a braccia aperte. Dobbiamo tutelarli e coccolarli in tutte le maniere. Il fatto che ci siano prenotazioni importanti significa che c’è un arretrato di voglia di Bel Paese che non vogliamo ignorare. Quante volte abbiamo parlato di vacanze sicure? È ora di dimostrarlo. Ricordiamoci che da noi vengono turisti fedeli, che quando tornano dalle nostre parti si sentono a casa. Un peccato perdere questo rapporto».

Le vaccinazioni in vacanza non rischiano di complicare le manovre a una macchina che sembra finalmente sul binario giusto?
«Ma no, non è da affrontare come una complicazione. Si rilascia un certificato che riporta il lotto del vaccino e poi il turista potrà far registrare la vaccinazione a casa. Semmai, dobbiamo smetterla di affidare le pratiche all’ufficio complicazioni affari semplici. Dobbiamo evolvere da questa nostra cultura: se tre amici un giorno giocano a scopa, il giorno dopo li trovi dal notaio per fare lo statuto di chi gioca a scopa. E per approccio, partiamo sempre dalla lista dei problemi».

Cosa ne dice del recentissimo decreto Draghi?
«Il sentimento è un po’ quello di chi aveva guardato il meteo, visto che dava il brutto, e poi invece è uscito un po’ di sole. Alla fine, abbiamo portato a casa dei segnali nei confronti della comunità che sono importanti. Non basta, magari, ma aiuta».

Lo dice perché il Veneto si prepara a diventare zona bianca e dunque il coprifuoco poco le interessa?
«Ma no, è che a me pare strano che resti in piedi questa cosa del coprifuoco, mi sembra diventato un totem. Io dico: è iniziata la fase della convivenza con il virus. In questo contesto è sbagliata una discussione tra aperturisti e chiusuristi: per me il coprifuoco non ha più senso di esistere. Non perché dirlo è una moda, ma perché ormai gli assembramenti li vediamo nei luoghi di lavoro, sui mezzi pubblici, a scuola... Molto più che nelle uscite all’aria aperta alla sera. Con delle controindicazioni gravi».

Che cosa intende?
«Se l’origine del male è la trasmissione del virus, è innegabile che ci siano molti più assembramenti di giorno che di notte. Il problema è che chi ancora deve prenotare le vacanze sente aleggiare questa parola, coprifuoco... Io penso che si debba dare un segnale di pacificazione. E poi i vaccini stanno funzionando, dove abbiamo vaccinato il virus non mette più radici. Il rischio era per gli uomini sopra ai 65 anni e per le donne sopra i 75. Abbiamo vaccinato queste persone e il risultato lo abbiamo visto, sia sulla mortalità che sugli ingressi in ospedale».

Ma vuole togliere anche le mascherine?
«Ma no, le mascherine è prudente metterle. La mascherina è come l’ombrello: si usa quando serve. Se sei in giro da solo non la metti, se sei vaccinato non la metti, ma se ci sono dei non vaccinati la metti. La porti sempre e la indossi quando serve con un principio di grande prudenza».

Presidente, se tutto va bene il Veneto sarà nella prima tornata di regioni «in bianco». Allora il modello veneto esiste?
«Esiste la formula magica: pancia a terra e lavorare. Io, oggi preferisco ricordare che è soltanto una previsione. La squadra ha lavorato bene, i veneti ci hanno ascoltato, abbiamo vaccinato tanto e tutti ce lo riconoscono. Ma non bisogna abbassare la guardia, questo è un mese cruciale e dobbiamo scollinare bene. Ma oggettivamente, per tutte le curve dei ricoveri, dei decessi e dei contagi siamo in totale remissione».