Come funziona il canone tv, in Europa: in due Paesi non si paga nulla (e anche la Grecia batte l’Italia)

di Franco Stefanoni

Dopo le parole del dg Rai Rossi, il confronto conferma il costo più contenuto nel nostro Paese rispetto a Germania, Gran Bretagna e Francia. Ma qualcuno ci batte

Come funziona il canone tv, in Europa: in due Paesi non si paga nulla (e anche la Grecia batte l’Italia)

Un negozio di tv, a Roma, nel 2021 (Ansa)

Il «canone tv più basso d’Europa». L’ha ricordato ieri il direttore della Rai, Giampaolo Rossi, discutendo di risorse a disposizione per fare investimenti e del dibattito sull’opportunità di mantenere il canone del servizio pubblico televisivo in Italia, su cui spinge soprattutto la Lega. In passato alcuni sondaggi hanno rivelato trattarsi della «tassa più odiata dagli italiani».

Ma qual è il quadro europeo riguardo al pagamento di questo onere? Tutti i Paesi lo prevedono? Quello dell’Italia è davvero il più basso?

Se in Italia si pagano 90 euro annui (dal 2017 nella bolletta elettrica), in Germania l’onere ammonta a 210 euro, in Francia a 139 euro (89 per i dipartimenti d’oltremare), in Gran Bretagna è pari all’equivalente di circa 174 euro (con esenzioni per ultra 75enni e persone con problemi di vista).

La media europea è di 125 euro.

Oltre Spagna, Paesi Bassi e Cipro, dove il servizio è sostenuto dalla fiscalità generale e non da un canone, in Europa l’Italia è battuta dalla Grecia dove si pagano appena 36 euro.

Il conto più salato viene pagato invece in Svizzera, con l’equivalente di circa 410 euro.

Secondo il rapporto annuale sul settore Media & entertainment di Mediobanca, pubblicato nel 2023, all’Italia spetta tuttavia il canone unitario più basso tra i maggiori Paesi d’Europa, inferiore anche alla media europea: 0,25 euro al giorno per abbonato contro gli 0,32 euro medi. In Germania per i contribuenti la tv pubblica tedesca costa 0,58 euro al giorno, in Gran Bretagna 0,50 euro e in Francia 0,38 euro.

In Italia la quota del canone ordinario che viene incassata dalla Rai misura all’incirca l’86% di quanto pagato dall’utente, per 290 milioni complessivi, con percentuali inferiori a Germania (98%), Gran Bretagna (96%) e Francia (96%), mentre la media europea è dell’89,5%.

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4 giugno 2023 (modifica il 4 giugno 2023 | 11:46)