25 maggio 2021 - 00:01

Aurora Leone dei The Jackal alla Partita del Cuore: «Io cacciata, mi hanno detto ‘sei donna, non puoi stare qui’»

L’attrice dei The Jackal era stata convocata per partecipare all’evento benefico ma alla cena prima del match è stata invitata ad andarsene da Gianluca Pecchini, dg della Nazionale : «Da quando in qua le donne giocano a calcio?»

di Chiara Maffioletti, Redazione Online

Aurora Leone dei The Jackal alla Partita del Cuore: «Io cacciata, mi hanno detto ‘sei donna, non puoi stare qui'»
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Le parole del direttore generale Gianluca Pecchini: «Sei una donna, non puoi stare qui». La replica di Eros Ramazzotti: ««Noi non siamo sessisti e tantomeno razzisti o omofobi».
È una vicenda incredibile quella denunciata da Aurora Leone e Ciro Priello, volti dei The Jackal. I due erano stati convocati per partecipare alla Partita del cuore prevista per martedì 25 maggio (in onda per la prima volta su Canale 5) all’Allianz Stadium di Torino. Non saranno presenti però, dopo che l’attrice è stata allontanata dagli organizzatori perché donna. «Ci hanno cacciato, impedito di entrare nell’hotel», hanno raccontato sui social. Entrambi dovevano fare parte della squadra dei Campioni per la Ricerca, capitanati da Andrea Agnelli, pronta a sfidare la Nazionale Cantanti, per una buona causa: dare sostegno all’Istituto di Candiolo - Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro. Ma durante la cena prima dell’incontro è successo l’incredibile.

A raccontarlo, i due The Jackal direttamente sui loro profili social: «Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti — ha spiegato Leone — ma il direttore generale Gianluca Pecchini ha detto non potevamo stare seduti lì». «O meglio, che Aurora non poteva», ha specificato Priello. E ancora: «Abbiamo pensato: ce lo sta dicendo perché siamo della squadra avversaria. Facciamo per alzarci ma ci sentiamo dire che Ciro poteva stare e io no, perché ero una donna. “Sei una donna, non puoi stare seduta qui”». A quel punto l’attrice ha fatto presente di essere stata convocata come giocatrice della partita: «Guardate che non sono accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata come lui». La risposta è stata: «Non mi far spiegare perché non puoi stare seduta qua, alzati e basta».

«Tu resti in tribuna»

Non è finita. Il racconto prosegue con Pecchini che dice: «Vabbé ma tu mica giochi». A quel punto l’attrice ha ribadito che aveva «una convocazione stampata. Mi avevano chiesto le taglie del completino. Ma mi sono sentita dire: “Eh, il completino te lo metti in tribuna. Da quando in qua le donne giocano?”. A quel punto ci siamo arrabbiati e ci hanno cacciati dall’albergo. I cantanti che erano con noi, tra cui Eros Ramazzotti, ci hanno chiesto scusa per l’accaduto... che ha dell’assurdo... io avevo una convocazione, la mia presenza lì era alla pari di quella di Ciro come degli altri cantanti. Il presidente della ricerca si è scusato e non voglio che tutto questo offuschi la buona causa del progetto». Detto questo, i due si sono ovviamente ritirati: «Non parteciperemo alla Partita del Cuore». «Sono successe cose che hanno dell’incredibile — ha fatto presente Ciro, visibilmente sconvolto sui social —. Aurora è stata vittima di una vera e propria violenza, una violenza su di lei in quanto donna che non poteva stare al tavolo dei giocatori pur essendo anche lei una giocatrice convocata per partecipare alla Partita del Cuore prevista domani». In un’ultima storia Leone ha mostrato la mascherina che avevano dato ai partecipanti della serata. Si può leggere la scritta: «Stop alla violenza sulle donne».

Solidarietà sui social

In molti sui social hanno manifestato il proprio sostegno ad Aurora. Come Fedez, che su Instagram ha scritto: «Sconcertante che un evento benefico si trasformi nella saga del machismo. Onestamente fa specie il silenzio dei partecipanti all’iniziativa che hanno assistito alla scena. @ciropriello organizziamoci noi una partitella di basket benefica, quando volete». Anche la Nazionale cantanti esprime disappunto: «Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Berté, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile) hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della “Partita del Cuore”. La Nazionale Italiana Cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e follower. C’è solo una cosa nella quale la Nazionale Italiana Cantanti non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare ARROGANZA, MINACCE, MALEDUCAZIONE E VIOLENZA VERBALE DAI NOSTRI OSPITI».

L'intervento di Eros e la rinuncia alla partita

In mattinata anche il cantante Eros Ramazzotti è intervenuto dopo lo scoppio della polemica e in un post pubblicato sul suo account Instagram ha scritto: «Noi non siamo sessisti e tantomeno razzisti o omofobi, anzi, ognuno fa qualcosa per chi ha bisogno (da anni e in tempi non sospetti) sinceramente per un comportamento incauto di due persone dello staff, non possiamo passare per quello che non siamo. W sempre la solidarietà. W le donne che sono parte fondamentale della nostra vita». E ancora: «Noi della NIC (Nazionale italiana cantanti) non siamo stati coinvolti direttamente nella vicenda scaturita dal comportamento di due persone dello staff. Stavamo parlando tra di noi mentre cenavamo, abbiamo sentito delle voci alzarsi senza capire cosa stesse succedendo. Io ho provato a recuperare la situazione che era oramai precipitata».

Ha deciso, poi, di non scendere in campo: «Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio. La nazionale cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo ma a queste condizioni , con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo» e ha fatto sapere che in attesa di chiarimenti sulla vicenda, donerà direttamente alla Fondazione.

Le parole di Enrico Ruggeri, capitano della Nazionale Cantanti

Enrico Ruggeri, presidente e capitano della Nazionale Cantanti, ha dichiarato in un video che le due persone che si sono rese protagoniste dell’episodio sono state rimosse dall’incarico e che è stata avviata un'inchiesta interna. «Abbiamo allontanato due persone, che sono due volontari, perché devono attenersi a un protocollo morale e deontologico che è quello della Nazionale Cantanti». E ha aggiunto: «Adesso il problema è la ricerca, ogni flessione vuol dire ricerca che stenta, quindi abbiamo tutti una responsabilità. Quello che posso fare è mostrare la maglia di Aurora, e se qualcuno la conosce ditele che noi la stiamo aspettando in campo per cercare di porre rimedio a questo incidente per il quale abbiamo già preso provvedimenti. Aurora noi siamo pronti».

Il sostegno della figlia di Eros, Aurora Ramazzotti

Non si è tirata indietro nemmeno la figlia di Eros, Aurora Ramazzotti, che ha espresso solidarietà e appoggio all'attrice dei The Jackal: «C’è da dissociarsi ad alta voce e che non si dica più che il nostro è un Paese inclusivo; cose come questa succedono sempre. La strada da fare è lunga. Il maschilismo esiste. Solidarietà a Aurora Leone».

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