Olivia Newton-John è morta a 73 anni

di Chiara Maffioletti

Famosa per Grease e il ruolo di Sandy accanto a John Travolta

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Quando — per la terza volta nel corso della sua esistenza— Olivia Newton-John si era sentita dire da un medico di avere un aggressivo tumore al seno, l’attrice aveva scelto di non chiedere quale fosse la sua prospettiva di vita: «Non so quanto vivrò ancora, non ho nemmeno voluto saperlo dai dottori. Sono grata per ogni giorno che ho», aveva detto, svelando con quel suo garbo che l’aveva resa presto un’icona, che avrebbe inteso ogni giorno che le restava da lì in avanti come un regalo. Era il 2019.

L’8 agosto è stato il suo ultimo. Aveva 73 anni. «La signora Olivia Newton-John è morta pacificamente nel suo ranch nel sud della California questa mattina, circondata da familiari e amici», ha fatto sapere suo marito John Easterling, pubblicando l’annuncio sulla sua pagina Facebook. Aggiungendo: «Olivia è stata un simbolo di trionfi e speranza per oltre 30 anni, condividendo il suo percorso con il cancro al seno. La sua ispirazione nella guarigione e l’esperienza pionieristica con la medicina delle piante continuano con il Fondo della Fondazione Olivia Newton-John, dedicato alla ricerca sulla medicina delle piante e sul cancro. Al posto dei fiori, la famiglia chiede che ogni donazione sia fatta in sua memoria al Fondo Olivia Newton-John Foundation». Poche parole, quindi, prima di invocare il diritto a un po’ di silenzio: «Chiediamo a tutti di rispettare la privacy della famiglia in questo momento molto difficile».

Poche parole però, che lasciano anche intendere quanto il messaggio che ha lasciato l’attrice dal sorriso gentile e dal temperamento di ferro non si esaurisca con ieri. Se il grande pubblico aveva imparato ad amarla principalmente per il suo indimenticato ruolo di Sandy Olsson in Grease (era il 1978), col tempo tutti avevano capito quante cose questa attrice avesse in comune con quel personaggio: gentile e dolce, è stata capace di affrontare la sfida enorme della malattia con determinazione e coraggio.

In televisione, in una delle sue ultime apparizioni, qualche anno fa, aveva parlato anche della morte: «In quanto essere umano, ciascuno ha una prospettiva di vita. La nostra condizione è quella di morire, prima o poi. Il cancro ti fa ragionare su questo ma in fondo nessuno può sapere quando accadrà». E così, dopo aver già avuto altre due volte il cancro al seno, nel 1992 e nel 2013, dopo aver affrontato una mastectomia e pesanti chemioterapie, aveva deciso di attraversare ancora una volta la malattia senza farsi schiacciare dal suo peso, ma anzi decidendo di prendersi una pausa dal lavoro per dedicarsi agli altri, proprio attraverso la sua associazione. Anche allora, si era definita fortunata. «Fortunata per aver attraversato tutto questo tre volte e essere ancora qui».

La sua voce, per lei che era nata come cantante, in Australia (la musica è sempre rimasta la sua grande passione e nella sua carriera ha venduto oltre cento milioni di dischi), è stata dunque più importante che mai, veicolo di potenti messaggi capaci di fare la differenza per tante persone. Compreso il suo caro amico e grande amore sullo schermo John Travolta, legato a lei da quel musical che per entrambi aveva cambiato tutto. Nel ricordarla, Travolta è tornato ad essere quel Danny Zuko che stravedeva per lei, nonostante le arie da duro. «Mia cara Olivia — ha scritto l’attore poco dopo l’annuncio della morte della sua collega —, hai fatto così tanto per rendere le nostre vite migliori. Il tuo impatto è stato incredibile... Ti ho amato tanto. Ci rivedremo ancora lungo il cammino e saremo di nuovo uniti, di nuovo insieme. Sono sempre stato tuo dal primo momento che ti ho vista e lo sarò sempre. Il tuo Danny, il tuo John». 

8 agosto 2022 (modifica il 9 agosto 2022 | 10:36)