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Johnny lo Zingaro in fuga: condannato all’ergastolo, evade dopo permesso premio

È evaso ancora una volta Giuseppe Mastini, conosciuto come Johnny lo Zingaro. Era condannato all’ergastolo ed era già riuscito a fuggire, in quel caso approfittando della semilibertà, nel 2017. Ora una nuova fuga dal penitenziario di Sassari, da cui era uscito per un permesso premio e in cui avrebbe dovuto fare ritorno a mezzogiorno.
A cura di Stefano Rizzuti
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Una nuova evasione per Giuseppe Mastini, conosciuto come Johnny lo Zingaro. Non la prima, quindi. Mastini era in permesso premio e sarebbe dovuto rientrare in carcere a mezzogiorno, ma non è mai tornato a Bancali. Johnny lo Zingaro, ergastolano, era rinchiuso da luglio del 2017 nel carcere di massima sicurezza di Sassari, dopo essere già evaso il 30 giugno del 2017 dal penitenziario di Fossano, Cuneo. Una dinamica in parte simile a quella di ormai più di tre anni fa, quando Mastini era uscendo godendo del regime di semilibertà, non tornando poi in carcere. Così come avvenuto oggi. Ora è stata diramata una nota di ricerca a tutte le forze dell’ordine.

Chi è Johnny lo Zingaro

Il soprannome di Mastini è legato alle sue origini sinti. Mastini è stato condannato anche per una serie di omicidi. Il primo risale a quando lui aveva solo 11 anni. Inoltre era stato coinvolto anche nell’inchiesta sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Aveva operato soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta, in particolare a Roma. La sua prima evasione è del 1987: in quell’occasione approfittò di una licenza premio e non rientrò in carcere. Diventando inoltre protagonista di una serie di crimini: furti, rapine e anche il sequestro di una ragazza, Silvia Leonardi. Ancora, tra le accuse a suo carico ci sono quelle per l’omicidio della guardia giurata Michele Giraldi e il ferimento del brigadiere dei carabinieri Bruno Nolfi. Poi fu catturato due anni dopo l’evasione.

L'ultima evasione di Johnny lo Zingaro

Nel giugno del 2017, epoca dell’ultima fuga, Mastini era detenuto nel penitenziario di Fossano, da cui si muoveva per arrivare a Cairo Montenotte, nel savonese, dove svolgeva alcuni lavori di manutenzione. A giugno del 2017 approfittò di questo lavoro esterno per non ripresentarsi alla scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, a cui era stato assegnato dal tribunale di sorveglianza. Vincenzo Chianese, segretario generale di Es polizia, lamenta una carenza delle norme: “La normativa che consente di uscire dal carcere anche a persone che palesemente non dovrebbero poter circolare va assolutamente cambiata”.

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