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Russia, i servizi segreti confessano l’avvelenamento di Alexei Navalny

In un’inchiesta internazionale pubblicata da diverse grandi testate e portata avanti da Bellingcat con la collaborazione dello stesso Navalny, è emerso che i servizi segreti russi sono responsabili dell’avvelenamento che ha quasi ucciso l’oppositore politico nell’agosto del 2020. A salvarlo, l’atterraggio di sicurezza del suo volo nella città di Omsk.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un team di agenti dell'FSB, i servizi di sicurezza russi, ha pedinato l'oppositore russo Alexei Navalny per anni ed era nei pressi del suo hotel la notte dell'avvelenamento, nello scorso agosto. Lo ha dimostrato una lunga inchiesta pubblicata da testate internazionali tra cui Bellingcat e la CNN. Le stesse testate hanno pubblicato un altro articolo in cui raccontano come Navalny abbia contattato per telefono gli agenti responsabili dell'operazione contro di lui. Usando una falsa identità, ha fatto confessare a uno di loro che FSB sarebbe responsabile dell'avvelenamento. Le telefonate tra gli agenti e Navalny sono avvenute il 14 dicembre 2020, poco prima della pubblicazione dell'inchiesta iniziale che rivelava i nomi e le attività di pedinamento effettuate da questi ultimi. Le conversazioni sono avvenute alle 4:30 del mattino, da una località segreta dove Navalny sta portando avanti la sua convalescenza, in presenza dei membri del team di Bellingcat.

L'avvelenamento

Il 20 agosto 2020 Navalny collassò mentre viaggiava su un aereo partito dalla Siberia e diretto a Mosca. L'aereo fu fatto atterrare ad Omsk, la città più vicina. Qui Navalny fu ricoverato in terapia intensiva e i medici dissero di non aver trovato segni di avvelenamento, dopo diversi giorni di tensione, le autorità russe consentirono il trasferimento all'ospedale Charité di Berlino. Qui i medici confermarono l'avvelenamento con l'agente nervino Novichok, composto chimico usato anche come arma. L'inchiesta iniziale di Bellingcat aveva dimostrato che un team di agenti dei servizi segreti russi che fa parte di un gruppo clandestino specializzato nell'uso di tossine avrebbe seguito Navalny fin dal 2017 e sarebbe implicato nel tentativo di avvelenamento. L'oppositore politico si è presentato come Maxim Ustinov, dicendo di essere un assistente del capo del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev. Con la falsa identità ha chiamato altri due agenti, Shvets e Kudryavtsev. Il secondo in particolare è un esperto di armi chimiche che ha lavorato per il ministero della Difesa russo prima di unirsi all'FSB. Navalny ha chiesto a Kudryavtsev quali siano le ragioni del "fallimento" dell'operazione e l'agente ha confermato indirettamente che l'obiettivo della missione era ucciderlo e che tutto sarebbe andato diversamente se l'aereo non avesse operato un'atterraggio di salvataggio. Bellingcat ha pubblicato un video con l'audio originale delle telefonate e le traduzioni in inglese.

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