Decreto Salva Casa, quanto costerà sanare un abuso?

Patrizia Del Pidio

24 Maggio 2024 - 08:54

Quanto costerà sanare i piccoli abusi edilizi con il piano Salva Casa di Matteo Salvini? Svelato nelle prime bozze.

Decreto Salva Casa, quanto costerà sanare un abuso?

Il decreto Salva Casa arriva oggi in Consiglio dei Ministri. La bozza della misura e pronta e da essa sono trapelate preziose informazioni. Il condono previsto dal piano salva casa di Salvini non sarà gratis è questo già si sapeva, ma quanto costerà sanare gli abusi?

Si tratta di un decreto che, a prima vista, ha lo scopo di semplificare la sanatoria dei piccoli abusi e ridurre la burocrazia per l’accesso alla sanatoria.

Matteo Salvini nelle scorse settimane ha più volte sottolineato che non si tratta di un condono edilizio perché le costruzioni abusive realizzate senza permesso e dove non si può costruire, in quel caso, infatti, sottolinea che “lì c’è la ruspa”.

Il piano salva-casa, invece, ha lo scopo di regolarizzare i piccoli abusi edilizi che sono stati realizzati nelle case degli italiani come, ad esempio, un tramezzo per ricavare una camera in più, un secondo bagno, un soppalco o lo spostamento di una porta interna all’appartamento.

Decreto Salva casa, le opere sanabili

Il piano salva-casa, nelle intenzioni di Salvini, dovrebbe vedere la luce prima delle prossime elezioni europee. Il vice premier ribadisce il suo punto di vista sottolineando che, mentre l’Europa impone nuove spese per gli italiani per la riqualificazione richiesta dalla direttiva case green, si lavora alla realizzazione di un provvedimento che consenta di regolarizzare le piccole irregolarità che, attualmente, pesano su moltissime case italiane (circa l’80% del patrimonio immobiliare italiano presenta difformità rispetto a quello registrato al Catasto).

Al momento l’intervento che il Mit sta elaborando sembra riguardare solo la sanatoria per le piccole irregolarità che all’epoca della realizzazione potevano essere sanate e oggi non più a causa della doppia conformità che non consente:

  • di conseguire il permesso a sanare se l’immobile non è conforme alle regole del periodo in cui l’intervento è stato realizzato e a quelle attualmente in vigore nel momento che si richiede la sanatoria;
  • non permette il cambio di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

Se si eliminasse il requisito della doppia conformità limitando il rispetto delle regole solo a uno dei due tempi, molti sono gli interventi che potrebbero essere sanati.

Nel decreto si legge che rientreranno nell’edilizia libera, quella per la quale non serve chiedere autorizzazione, le seguenti opere:

  • installazione di pompe di calore sopra i 12 kW;
  • rimozione di barriere architettoniche;
  • realizzazione di vetrate panoramiche amovibili (verande) su balconi con lo scopo di mitigare sia caldo che freddo. La cosa importante è che non configurino un aumento dei volumi e delle superfici.

La sanatoria comprenderà anche le tende da sole montate con strutture fisse, i soppalchi, i tramezzi, e i porticati.

Decreto Salva Casa, come è strutturato

Il provvedimento è composto da tre articoli:

  • Art. 1 - Modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia
  • Art. 2 - Strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19
  • Art. 3 - Disposizioni di coordinamento e entrata in vigore

L’articolo più importante è il primo visto che va a modificare il Testo Unico Edilizia. Oltre a prevedere gli interventi sulle strutture amovibili, il decreto da una definizione dello “stato legittimo” risolvendo la problematica legata alle sanzioni che potevano essere alternative alla demolizione che, però, lasciavano l’immobile privo, appunto, dello stato legittimo. Con la modifica, invece, il pagamento della sanzione permette di ottenere una sorta di sanatoria dell’abuso commesso.

Cambio destinazione d’uso

Il decreto fornisce chiarimenti sul cambio di destinazione d’uso che è sempre consentito per la singola unità immobiliare senza opere, sempre nel rispetto della normativa di settore. In ogni caso è sempre necessario presentare la Scia.

Nuovi parametri di tolleranza

Il decreto cambia anche i valori di tolleranza per il mancato rispetto di altezze, distacchi, cubatura e superficie coperta. Attualmente è al 2% per le strutture con superficie fino a 500 metri quadrati, ma sale al 3% per edifici tra i 300 e 500 metri quadrati, al 4% per quelli tra 100 e 300 metri quadrati e al 5% per quelli con superficie minore ai 100 metri quadrati.

Il condono ha un prezzo

La sanatoria delle irregolarità, ovviamente, non sarà gratuita. L’idea è quella di prevedere un prezzo maggiore per le irregolarità che si discostano maggiormente dalla conformità: più, quindi, la difformità è maggiore e più alto sarà il prezzo necessario a sanare.

Nella relazione illustrativa del decreto Salva casa si legge:

il rilascio del permesso e la segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria sono subordinati al pagamento di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, in misura compresa tra 1.032 euro e 30.984 euro.

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