Warren Buffett non è del tutto entusiasta dell’intelligenza artificiale, potrebbe essere una scoperta pericolosa. Cosa dice l’esperto investitore?
L’intelligenza artificiale rappresenta una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo, anche solo per la promessa che porta con sé, ovvero quella di trasformare, anzi rivoluzionare molteplici settori industriali e la vita quotidiana delle persone. Mentre alcuni vedono nell’IA un’enorme opportunità per l’innovazione e il progresso, altri esprimono preoccupazioni sulle sue implicazioni etiche, sociali ed economiche.
Tra coloro che hanno adottato una visione cauta nei confronti dell’IA spicca Warren Buffett, presidente di Berkshire Hathaway e noto investitore miliardario. Lo ha detto durante l’annuale incontro dei soci di Berkshire, nel quale Buffett ha discusso le sue opinioni sull’impatto dell’IA per il mondo del lavoro e non solo.
Quali sono le preoccupazioni di Warren Buffett: l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro
Warren Buffett, presidente di Berkshire Hathaway, sembra non essere intenzionato ad aggiungere azioni legate all’intelligenza artificiale al suo portafoglio di investimenti nel prossimo futuro. Durante l’annuale incontro dei soci di Berkshire tenutosi sabato scorso, Buffett ha risposto a una domanda sull’impatto dell’IA sulle industrie tradizionali, dicendo di non sapere nulla sulla tecnologia, ma che “ciò non significa che neghi la sua esistenza o importanza o qualcosa del genere”. Una delle applicazioni dell’IA che ha colpito negativamente l’investitore è il suo potenziale utilizzo per truffatori.
“Quando si pensa al potenziale per truffare le persone... se fossi interessato a investire nelle truffe, sarebbe l’industria in crescita di tutti i tempi ed è abilitata, in un certo senso”, ha detto.
Buffett ha raccontato un’esperienza in cui ha incontrato una versione generata dall’IA di se stesso online:
Ho visto un’immagine davanti ai miei occhi sullo schermo, ed ero io, ed era la mia voce. E indossando il tipo di vestiti che indosso io, mia moglie o mia figlia non sarebbero state in grado di notare alcuna differenza. E stava trasmettendo un messaggio che in nessun modo veniva da me.
Buffett ha ripetuto l’avvertimento della Federal Trade Commission e altri ai consumatori: l’enorme potenziale per gli attori malintenzionati di utilizzare la tecnologia deepfake e il clonaggio vocale. “Basandomi su quello che ho visto di recente, avrei praticamente inviato denaro a me stesso in qualche paese pazzo”, ha scherzato Buffett.
Buffett ha paragonato l’intelligenza artificiale alle armi nucleari: la spiegazione
Buffett, da capitalista qual è, comprende che l’IA potrebbe essere una tecnologia che cambierà il mondo, una tecnologia che potrebbe essere usata per il bene o per il male.
Non a caso ha paragonato l’IA allo sviluppo delle armi nucleari, una tecnologia che descrive come un “genio” perché potente, capace di cambiare il mondo, incapace di tornare nella bottiglia da cui è venuto. “L’IA è in parte simile. È in parte fuori dalla bottiglia ed è enormemente importante, e sarà realizzata da qualcuno - ha spiegato - Potremmo desiderare di non aver mai visto quel genio, o potrebbe fare cose meravigliose”.
Il futuro dell’intelligenza artificiale quindi dipenderà dal modo in cui coloro che detengono il potere la utilizzeranno.“ Non ho alcun consiglio su come il mondo debba gestirlo, perché non credo che sappiamo come gestire ciò che abbiamo fatto con il genio nucleare”, ha proseguito. “Ma penso che, come qualcuno che non capisce una maledetta cosa su di essa, abbia un enorme potenziale per il bene e un enorme potenziale per il male. E non so proprio come andrà a finire”, ha concluso.
Warren Buffett mostra quindi una logica preoccupazione riguardo all’intelligenza artificiale, ma non per la tecnologia, quanto più per le sue implicazioni future.
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