Il fatturato continua a crescere ma crescono di più i costi, e se non fosse per le plusvalenze il buco sarebbe una voragine. È questa la fotografia dell’inchiesta della Gazzetta sui bilanci dei club di Serie A, relativa alla stagione 2017-18. I ricavi, al netto delle plusvalenze, hanno raggiunto ormai quota 2,4 miliardi, però le spese sono schizzate a 3 miliardi. È stato grazie alle plusvalenze di 731 milioni (erano 690 nel 2016-17 con le vendite record di Pogba e Higuain) che la Serie A ha ridotto la perdita a 88 milioni. L’inchiesta della Gazzetta, oggi in edicola, viene sviluppata con un’infografica interattiva e schede ricche di dati società per società.
come leggere i dati — Le cifre, in milioni di euro, sono relative ai bilanci chiusi al 30 giugno 2018, tranne che per Atalanta, Crotone, Fiorentina, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Spal e Torino (chiusura al 31 dicembre 2017). I ricavi e i costi sono al netto delle plusvalenze e delle minusvalenze per la cessione dei calciatori. I costi di Juventus, Lazio e Roma sono ricalcolati con ammortamenti (relativi, per esempio, alla campagna acquisti), svalutazioni e accantonamenti, per uniformarli a quelli delle altre società. La voce plus/minusvalenze è il saldo tra le plusvalenze e le minusvalenze da cessione calciatori. I debiti netti sono la differenza tra debiti e crediti. Nel lavoro sono incluse squadre nel frattempo retrocesse (Benevento, Crotone, Verona) e non le neopromosse (Empoli, Frosinone, Parma) perché l’analisi si riferisce alla stagione sportiva 2017-18.

atalanta

L’ultimo bilancio pubblicato, relativo all’anno solare 2017, è stato da record: profitti per 26,7 milioni, secondo esercizio di fila col segno più. L’autosufficienza imposta da Percassi sta funzionando benissimo, in un circolo virtuoso tra risultati sportivi, valorizzazione della rosa e conti in equilibrio. Nel 2017 ben 45,5 milioni di plusvalenze di cui 14,9 per Caldara, 20,4 per Conti e 10,6 per Bastoni, cui vanno aggiunti 6,5 di premi di rendimento, 4 di valorizzazioni, e 6,3 da prestiti, grazie alle postille delle cessioni dei giovani talenti. E nel febbraio 2018 si è concretizzato l’obbligo di riscatto di Gagliardini (20,5): sarà in utile anche il bilancio al 31 dicembre 2018, ancora da approvare, tanto che sono stati rimborsati a La Dea di Percassi i 7,5 milioni precedentemente versati.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 101 60,6
- diritti tv 53,3 36,4
- commerciale 14,1 11,3
- stadio 7,3 5,1
- altri ricavi 26,3 7,8
Costi 103,7 78,9
- spese per il personale 53,6 41,1
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 23,3 15,6
- altri costi 26,8 22,2
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
45,5 22,3
Risultato netto
d'esercizio
26,7 0,3
Debiti totali 76,4 73,4
Crediti totali 29,8 33,8
Debiti netti 46,6 39,6
Patrimonio netto 34,7 8
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

benevento

La prima stagione in Serie A nella storia del Benevento è stata un bagno di sangue: perdita di 17,1 milioni e retrocessione. Ma ci sono le spalle forti della Maluni, la holding di patron Vigorito che riversa nel calcio i proventi del business delle energie rinnovabili mantenendo in vita il sogno giallorosso. Durante lo scorso esercizio la proprietà ha effettuato versamenti per 15,8 milioni e ha continuato a farlo quest’anno, in Serie B, con altri 5,6 milioni. D’altronde, l’approdo nel massimo campionato ha visto sì quintuplicarsi il fatturato ma pure i costi sono schizzati: stipendi più che raddoppiati (da 12,5 a 28,3 milioni), ammortamento dei “cartellini” da 0,5 a 8,8. Investimenti anche nelle infrastrutture: quasi 2 milioni sullo stadio, 800mila euro per riqualificare il campo Avellola.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 36,6 7,4
- diritti tv 25,4 2
- commerciale 3,4 0,7
- stadio 4,7 2,5
- altri ricavi 3,1 2,4
Costi 55,2 19,2
- spese per il personale 28,3 12,5
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 8,8 0,5
- altri costi 18,1 6,2
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
3,3 0,3
Risultato netto
d'esercizio
-17,1 -11,6
Debiti totali 36,7 12,5
Crediti totali 10,6 1,4
Debiti netti 26,1 11,1
Patrimonio netto -5,3 -4,1

bologna

Migliorano i conti rossoblù: dal -32,6 milioni del 2015-16 al -16 del 2016-17 al -4,8 della scorsa stagione. Decisive le plusvalenze (26,1 nette) grazie alla cessione di Verdi al Napoli (23,5). Stipendi in crescita da 46,1 a 49,7, il 76% dei ricavi. L’apporto del patron Saputo resta imprescindibile: nel corso del 2017-18 versamenti di 17 milioni più 2 di prestito. E per l’esercizio in corso l’azionista ha già assunto l’impegno a immettere altri 7 milioni nelle casse per coprire i 19 milioni di fabbisogno. Da evidenziare le operazioni di mercato con il Montreal Impact, nel 2017-18 ancora di proprietà di Saputo: le cessioni di Boldor, Dzemaili e Taider, tra integrazioni retributive, incentivi, ammortamenti e minusvalenze, hanno comportato 5,9 milioni di costi per il Bologna.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 65,3 59,1
- diritti tv 36,1 35,9
- commerciale 11,4 10,6
- stadio 5,3 4,8
- altri ricavi 12,5 7,8
Costi 94,1 86,9
- spese per il personale 46,7 46,1
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 18,2 16,3
- altri costi 29,2 24,5
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
26,1 13,2
Risultato netto
d'esercizio
-4,8 -16
Debiti totali 77,3 53,9
Crediti totali 36,3 14,8
Debiti netti 41 39,1
Patrimonio netto 30,5 18,4

cagliari

Tommaso Giulini cala il poker. Anche il 2017-18 ha regalato profitti al Cagliari: 2,2 milioni che vanno a rafforzare il patrimonio netto, pari a 24,7 milioni. Sul fronte dei ricavi da evidenziare le ottime performance del settore commerciale, che introita 13,8 milioni col +10% dal merchandising. In calo gli stipendi, da 32,4 a 29,9 milioni, crescono le plusvalenze (da 6,5 a 14,2 milioni al netto delle minusvalenze). Una gestione virtuosa, che si rispecchia nella sostanziale assenza di debiti di funzionamento. Il Cagliari è una delle pochissime società di Serie A a non fare ricorso al prestito bancario e, in attesa di investire nel nuovo stadio, può permettersi di potenziare la rosa, come dimostra l’incremento degli ammortamenti, da 14,6 a 21,3 milioni.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 57,8 61,3
- diritti tv 35,6 35,5
- commerciale 13,8 13,1
- stadio 4,4 3,5
- altri ricavi 4 9,2
Costi 68,2 65,3
- spese per il personale 29,9 32,4
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 20,8 14,2
- altri costi 17,5 18,7
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
14,2 6,5
Risultato netto
d'esercizio
2,2 0,7
Debiti totali 35,3 32,4
Crediti totali 24,3 23,9
Debiti netti 11 8,5
Patrimonio netto 24,7 22,6

chievo

Ancora un bilancio in utile, il settimo di fila, per il Chievo ma sono decisive, come al solito, le plusvalenze. E pure nel bilancio 2017-18 figurano gli scambi col Cesena oggetto del processo estivo che ha portato alla penalizzazione: nella sola scorsa stagione registrate plusvalenze di 2,8 milioni per Cantarelli e di 2,2 per Zoppi, entrambi ceduti ai romagnoli. Insomma, la solita cosmesi contabile. La sostanza, però, è di una cassa in sofferenza, tanto che il collegio sindacale scrive anche nell’ultima relazione: “In merito alla posizione finanziaria a breve, stante la prevalenza delle passività correnti rispetto alle attività correnti, si rinnova la raccomandazione di attivare tutte le procedure necessarie per ridurre tale sbilancio”. Tra le passività spiccano i 24,5 milioni di debiti tributari.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 47,5 50
- diritti tv 33,7 35,2
- commerciale 4,5 5,3
- stadio 2,1 2
- altri ricavi 7,2 7,5
Costi 69,4 67
- spese per il personale 30 29,3
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 17,3 17
- altri costi 22,1 20,7
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
24 19,3
Risultato netto
d'esercizio
0,3 0,3
Debiti totali 87,8 90,4
Crediti totali 34,8 26,4
Debiti netti 53 64
Patrimonio netto 4,8 4,5

crotone

L’austerity del Crotone è proseguita anche nella seconda stagione di Serie A, conclusa con la retrocessione. Il bilancio al 31 dicembre 2017, a cavallo della partecipazione nel massimo campionato, ha conseguito 1,1 milioni di profitti, replicando quelli del 2016. Beninteso, senza plusvalenze, il cui saldo con le minusvalenze è addirittura negativo per 200mila euro. Il Crotone è l’unico club di A i cui ricavi superano i costi, al netto del trading di calciatori. D’altronde, è anche uno di quelli che non vanno a bussare in banca a chiedere prestiti. Curiosità: accantonati 550mila euro anche per possibili contenziosi con gli abbonati per la mancata disputa di alcune gare casalinghe a causa dei lavori allo stadio.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 38,1 18,4
- diritti tv 28,3 13,6
- commerciale 3,7 2,2
- stadio 4 1,4
- altri ricavi 2,1 1,2
Costi 34,5 21,3
- spese per il personale 17,8 10,3
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 1,8 1,2
- altri costi 14,9 9,8
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
-0,2 5
Risultato netto
d'esercizio
1,1 1,1
Debiti totali 13,5 11,3
Crediti totali 12,3 8,1
Debiti netti 1,2 3,2
Patrimonio netto 3,1 1,9
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

fiorentina

Da quando la famiglia Della Valle ha imposto l’autosufficienza la Fiorentina ha cominciato a mettere a frutto il suo laboratorio di talenti. Il 2017 è stato l’anno del record delle plusvalenze: 87,2 milioni al netto delle minusvalenze, dai 39 per Bernardeschi ai 22,7 per Vecino ai 16,5 per Kalinic. Il risultato? Profitti di 37,1 milioni nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2017. Il trend è proseguito nel 2018 con la cessione di Babacar al Sassuolo (5,7 milioni di plusvalenza più 3 di prestito). Così, al netto di un prestito dell’azionista di 15 milioni con scadenza a maggio, la proprietà non è più dovuta intervenire in conto capitale dal 2015. Nel primo semestre 2018, tra gli oneri, spicca l’erogazione di 1,5 milioni per la costituzione del fondo a favore degli eredi di Astori.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 100,3 108
- diritti tv 61,2 71,2
- commerciale 18,8 17,2
- stadio 7,2 8,4
- altri ricavi 13,1 11,2
Costi 129,9 136,4
- spese per il personale 65,2 74,6
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 30,1 28,8
- altri costi 34,6 33
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
87,2 28
Risultato netto
d'esercizio
37,1 -1,6
Debiti totali 118,6 74,2
Crediti totali 131,3 67,7
Debiti netti -12,7 6,5
Patrimonio netto 92,9 55,8
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

genoa

Il Genoa continua affannosamente a perseguire il riequilibrio dei conti, attraverso la vendita dei talenti. Nel dicembre 2017 la perdita era stata di 11,7 milioni e sono arrivate, nel gennaio successivo, le plusvalenze di Pellegri (20,2) e Perin (12). La semestrale al giugno 2018 ha registrato -3,6 milioni, con patrimonio netto sempre in territorio negativo ed ecco 15,5 milioni di plusvalenze estive, fino ad arrivare alla mega-cessione di Piatek di quest’inverno. L’azionista Preziosi, che progetta per l’autunno lo sbarco in Borsa dei suoi Giochi, ha prestato garanzie per oltre 50 milioni per avere accesso al credito bancario. Tuttavia il collegio sindacale invita ancora gli amministratori al “monitoraggio costante della situazione economica, patrimoniale e finanziaria”.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 62,7 59,3
- diritti tv 37,5 35,5
- commerciale 4,3 4,7
- stadio 4,7 4,3
- altri ricavi 16,2 14,8
Costi 97 89
- spese per il personale 51,9 49,4
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 20,5 17,4
- altri costi 24,6 22,2
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
27,5 29,7
Risultato netto
d'esercizio
-11,7 -4,1
Debiti totali 173,3 188,6
Crediti totali 103,8 111,7
Debiti netti 69,5 76,9
Patrimonio netto -10,9 0,07
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

inter

Il trend positivo parla da sé: -140,4 milioni nel 2014-15, -59,6 nel 2015-16, -24,6 nel 2016-17, -17,8 nel 2017-18. L’Inter ha riequilibrato una gestione sballata potendo contare su una crescita poderosa del fatturato, quasi raddoppiato nell’ultimo quinquennio, a 297,3 milioni nella scorsa stagione. E la parabola proseguirà quest’anno, grazie ai proventi Champions, dopo il boom delle partnership asiatiche registrato nel 2017-18, quando dall’Asia sono arrivati 100 milioni, di cui 38 direttamente da Suning. D’altronde, l’apporto della famiglia Zhang è decisivo: dei 487 milioni di debiti netti, quasi la metà sono nei confronti dell’azionista di maggioranza, ora affiancato al 31,05% dal fondo LionRock Capital, subentrato a Thohir.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 297,3 273,7
- diritti tv 94,6 94,3
- commerciale 138,8 112,2
- stadio 35,5 28
- altri ricavi 28,4 39,2
Costi 321,6 301,9
- spese per il personale 156 151,3
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 88,1 83,2
- altri costi 77,5 67,4
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
49,1 44,3
Risultato netto
d'esercizio
-17,8 -24,6
Debiti totali 814,7 637,6
Crediti totali 327,7 165,3
Debiti netti 487 472,3
Patrimonio netto 3,8 -83,4

juventus

Dopo tre utili di fila la Juve è tornata in rosso nel 2017-18 (-19,2 milioni) lanciando un nuovo piano quinquennale di crescita con Ronaldo testimonial. L’obiettivo è agganciare nuove linee di ricavi, su scala globale. Il fatturato si è attestato sopra quota 400: il top in Italia ma non basta. Già nella semestrale di quest’anno si sono registrati i primi effetti di CR7: +26% stadio, +42% di sponsorizzazioni, +80% di merchandising, ma sono schizzati anche i costi (+35% stipendi, +47% ammortamenti) tanto che gli amministratori prevedono in perdita l’esercizio al 30 giugno, anche se dipenderà dal cammino in Champions. E vola pure il debito, per effetto degli investimenti. L’indebitamento finanziario netto è passato dai 310 milioni del 30 giugno 2018 ai 384 del 31 dicembre 2018, inducendo il club a rifinanziarlo con un bond da 175 milioni a scadenza quinquennale.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 410,7 422,4
- diritti tv 200,2 232,8
- commerciale 126 104
- stadio 60,5 63,4
- altri ricavi 24 22,2
Costi 506,1 495,2
- spese per il personale 259 261,8
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 107,2 81,8
- altri costi 139,9 151,6
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
93,9 139,8
Risultato netto
d'esercizio
-19,2 42,6
Debiti totali 619,3 660,4
Crediti totali 161,2 136,4
Debiti netti 458,1 524
Patrimonio netto 72 93,8

lazio

La qualificazione alla Champions è sfumata all’ultima giornata ma l’anno scorso Claudio Lotito si è consolato con l’utile record della sua gestione: +37,3 milioni. Decisive le plusvalenze di Keita (29,3), Biglia (15,9) e Hoedt (15,7). Leggermente appesantita la dinamica costi-ricavi caratteristici, per effetto del balzo degli stipendi, passati da 57,5 a 80,1 milioni, comunque il 62% del fatturato: soglia tollerabile. Così la Lazio si è potuta permettere di trattenere Milinkovic realizzando comunque 29 milioni di plusvalenze nell’ultima estate. Lieve crescita dei debiti finanziari, da 46,8 a 50,5 milioni. Le altre società della galassia di Lotito impattano sul bilancio biancoceleste con 9,33 milioni di costi. Richiamo d’informativa dei revisori per la scelta della Lazio di non tassare ai fini Irap le plusvalenze e di non fare accantonamenti per gli avvisi di accertamento del Fisco.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 129,2 100,2
- diritti tv 85,1 73,4
- commerciale 21 14,5
- stadio 12,2 7,6
- altri ricavi 10,9 4,7
Costi 150,7 114,2
- spese per il personale 80,1 57,5
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 21,8 20,8
- altri costi 48,8 35,9
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
63,7 28,8
Risultato netto
d'esercizio
37,3 11,4
Debiti totali 173 161,3
Crediti totali 88,4 51,6
Debiti netti 84,6 109,7
Patrimonio netto 57,6 20,3

milan

Lo scorso esercizio, sotto la gestione Li Yonghong, è stato archiviato con la perdita più alta nella storia del Milan: 126 milioni (il primato precedente era il -91,3 del 2014). I costi sono esplosi, fino a superare il fatturato, con 55 milioni in più per stipendi e ammortamenti. Un bel guaio per il fair play Uefa: dopo le sanzioni per il triennio 2014-17 e il ricorso al Tas, in primavera è atteso un pronunciamento anche sull’ultimo bilancio, nel quale sono stati anticipati oneri per 20 milioni in modo da ripulire gli esercizi futuri. C’è da lavorare sul fronte dei ricavi (quelli commerciali scesi a 62,5 milioni dagli 83,3 del 2015-16) puntando sulla Champions. A livello finanziario Elliott è una garanzia: dopo il “default” di Li, il fondo è intervenuto con iniezioni di capitale tra agosto e settembre per 170,5 milioni, per un esborso totale che finora ammonta a 370 milioni.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 219,8 207,9
- diritti tv 109,3 99
- commerciale 62,5 69,7
- stadio 35,3 22
- altri ricavi 12,7 17,2
Costi 353,1 273,4
- spese per il personale 150,4 135,1
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 86,4 46,3
- altri costi 116,3 92
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
34,7 3,7
Risultato netto
d'esercizio
-126 -73,1
Debiti totali 423 377,3
Crediti totali 121,3 97,5
Debiti netti 301,7 279,8
Patrimonio netto -36 30

napoli

Svaniscono i proventi record per la vendita di Higuain e la ricca Champions del 2016-17 e il Napoli torna così in territorio negativo. Il bilancio 2017-18 ha segnato -6,4 milioni: è il terzo rosso negli ultimi quattro anni. Il dato non è allarmante perché durante la gestione De Laurentiis il club ha inanellato profitti arrivando a custodire nei depositi di UniCredit una liquidità di 119 milioni. Gli stessi amministratori evidenziano “l’assenza di oneri derivanti dal ricorso al finanziamento bancario, a ulteriore dimostrazione delle ottime capacità della società di ritrarre dalla gestione ordinaria le risorse finanziarie necessarie alla sua attività”. Tuttavia, gli stipendi continuano a crescere (da 101,6 a 118,2 milioni nella scorsa stagione, quasi raddoppiati in un quinquennio) e a impattare pesantemente sui ricavi strutturali che, al netto di fatti straordinari, restano sostanzialmente piatti.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 185,4 203,7
- diritti tv 121,6 145,4
- commerciale 35,6 32,3
- stadio 19,1 19,7
- altri ricavi 9,1 6,3
Costi 219 207,4
- spese per il personale 118,2 101,6
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 64,8 76,2
- altri costi 36 29,6
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
30,2 104,4
Risultato netto
d'esercizio
-6,4 66,6
Debiti totali 144 163,5
Crediti totali 66,1 90,5
Debiti netti 77,9 73
Patrimonio netto 116,3 122,6

roma

La campagna della scorsa Champions ha propiziato il fatturato più alto nella storia della Roma: 257 milioni, +40%. Così, pur con plusvalenze quasi dimezzate rispetto all’anno prima (quando si sfiorò quota 100), il risultato d’esercizio è migliorato, da -41,7 a -25,7 milioni. In crescita anche i ricavi commerciali e da stadio, di una decina di milioni a testa. Ma pure il costo del lavoro sale ancora: da 145 a 158,8 milioni, il secondo montestipendi della Serie A nel 2017-18 (ed è in crescita anche quest’anno). L’indebitamento finanziario netto è passato dai 170 milioni al 30 giugno 2016 ai 219 al 30 giugno 2018 scendendo a 196 al 31 dicembre 2018. L’ultimo aumento di capitale di 100 milioni ha comportato un afflusso di liquidità di soli 9 milioni, visto che il resto era stato già anticipato da Pallotta. La cassa soffre. I rimedi? La cessione di calciatori, come Alisson per 62,5 milioni al Liverpool e Strootman per 24,4 al Marsiglia.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 257 183,3
- diritti tv 166,8 111,6
- commerciale 33,4 24,3
- stadio 39 29,2
- altri ricavi 17,8 18,2
Costi 303,9 292,9
- spese per il personale 158,8 145
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 57,5 54,6
- altri costi 87,6 93,3
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
53,9 94,8
Risultato netto
d'esercizio
-25,7 -41,7
Debiti totali 552,3 497,6
Crediti totali 156,1 144,2
Debiti netti 396,2 353,4
Patrimonio netto -105,4 -88,9

sampdoria

La Sampdoria dell’era Ferrero è riuscita a innescare il circuito virtuoso dell’autofinanziamento rivendendo a peso d’oro i gioielli di famiglia. Così, dopo gli utili del 2016 (3,2 milioni) e del 2017 (9,3) il club ha annunciato che chiuderà in attivo anche il bilancio al 31 dicembre 2018 grazie in primis alla plusvalenza di 26,7 milioni per Torreira all’Arsenal. Occhio però perché si rischia di dipendere troppo dal trading, come dimostra lo squilibrio tra costi e ricavi (-25,5 milioni) al netto delle plus-minusvalenze. Crescono i debiti finanziari (36,4 milioni al 31 dicembre 2017) ma una fetta è virtuosa perché legata agli investimenti infrastrutturali per Bogliasco e la residenza dell’Academy, pari a 16,5 milioni tra il 2014 e il 2018 più altri 10 programmati.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 75,9 66,4
- diritti tv 42,3 35
- commerciale 7,5 7,6
- stadio 4,6 4,7
- altri ricavi 21,5 19,1
Costi 101,4 94,5
- spese per il personale 51,3 49,8
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 17,8 18,1
- altri costi 32,3 26,6
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
36,7 34,6
Risultato netto
d'esercizio
9,3 3,2
Debiti totali 139,5 96,8
Crediti totali 96,7 76
Debiti netti 42,8 20,8
Patrimonio netto 33 23,7
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

sassuolo

Conti in ordine con la spinta decisiva del colosso Mapei. Il Sassuolo è reduce da due utili di fila (3,8 milioni nel 2016 e 4,1 nel 2017) grazie a un robusto fatturato, attestato sopra quota 70 milioni, nel quale spiccano i 23 milioni del contratto di sponsorizzazione e pubblicità con la controllante che fanno del Sassuolo il 6° club di Serie A per ricavi commerciali. E’ il gruppo di Squinzi, che nel 2017 ha pure versato 2 milioni in conto capitale, a garantire la continuità aziendale dei neroverdi. Ma sono preziose anche le cessioni, come dimostrano le plusvalenze di 9,2 milioni per Lorenzo Pellegrini nel 2017 e di 14 milioni per Defrel nel 2018, entrambi trasferiti alla Roma.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 74,4 78,4
- diritti tv 33,7 38,8
- commerciale 28,4 31,7
- stadio 3,8 2,9
- altri ricavi 8,5 5
Costi 82,2 90
- spese per il personale 45,7 50,4
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 15,7 17,8
- altri costi 20,8 21,8
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
17 20,6
Risultato netto
d'esercizio
4,1 3,8
Debiti totali 93,4 95,7
Crediti totali 62 59,1
Debiti netti 31,4 36,6
Patrimonio netto 19,1 13
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

spal

Un bell’esempio di matricola. Matricola che non specula sul salto in Serie A ma che investe in un progetto di medio-lungo termine. Così la Spal ha vissuto il primo anno nel massimo campionato. Da quando è in A il club della famiglia Colombarini, titolare dell’azienda di successo Vetroresina, ha investito 50 milioni tra parco calciatori e infrastrutture: in quest’ultimo capitolo 12 milioni sono andati per il rifacimento dello stadio Mazza (5 li ha messi a disposizione il Comune) e 2,5 per il centro sportivo. Dal punto di vista gestionale la parola d’ordine è equilibrio. Il bilancio 2017, con metà stagione in B, aveva chiuso a -1,5 milioni ma considerando la stagione sportiva 2017-18 il risultato sarebbe +1,3 milioni, peraltro con un marginale ricorso alle plusvalenze.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 26,2 6,5
- diritti tv 15 0,2
- commerciale 4,3 1,1
- stadio 3 1,1
- altri ricavi 3,9 4,1
Costi 27,7 8,2
- spese per il personale 16,8 4,1
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 1,8 0,8
- altri costi 9,1 3,3
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
0,3 0
Risultato netto
d'esercizio
-1,5 -1,3
Debiti totali 14,8 4,5
Crediti totali 8,5 2
Debiti netti 6,3 2,5
Patrimonio netto 0,8 0,3
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

torino

Cinque utili consecutivi per il Torino: +1,1 milioni nel 2013, +10,6 nel 2014, +9,5 nel 2015, +1,4 nel 2016 fino al record di +37,2 nel 2017. Sembrano un ricordo lontano i ripianamenti di bilancio dei primi anni da parte di Urbano Cairo: 59 milioni di versamenti dal 2005 al 2012, prima della svolta con il ritorno in pianta stabile in A e la valorizzazione dei talenti. Le plusvalenze dell’ultimo esercizio approvato, relativo all’anno solare 2017, sono ammontate a ben 71,2 milioni, di cui 21,8 per Zappacosta, 18,6 per Maksimovic e 11,3 per Bruno Peres. Il dato più significativo, però, è un altro: la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2017 è positiva per 18,9 milioni, visto che la società non detiene debiti con le banche e vanta liquidità in cassa.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 75,2 66,4
- diritti tv 52,3 44,6
- commerciale 8,3 7,8
- stadio 5 5,2
- altri ricavi 9,6 8,8
Costi 92,1 73,3
- spese per il personale 54,5 42,8
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 16,1 13,5
- altri costi 21,5 17
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
71,2 9,6
Risultato netto
d'esercizio
37,2 1,4
Debiti totali 49,2 46
Crediti totali 72,2 33,5
Debiti netti -23 12,5
Patrimonio netto 60,6 23,3
*i dati sono relativi ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016

udinese

Senza le solite, ricche cessioni l’Udinese non riesce a far quadrare i conti: il 2017-18 si è chiuso in rosso per 15,1 milioni. Scrivono gli amministratori: “Le plusvalenze si sono attestate a 8 milioni (6,8 al netto delle minusvalenze). Tale risultato, dovuto alla sommatoria di molteplici fattori di natura non sistematica, non rispecchia la consolidata capacità di Udinese di realizzare costantemente cospicue plusvalenze, la cui media degli ultimi 5 anni è stata di 26,8 milioni”. E non è bastata la riduzione degli stipendi, da 33,5 a 27,8 milioni. Quest’anno, però, si tornerà alla normalità: plusvalenze di oltre 40 milioni, visto che si sono materializzati gli obblighi di riscatto di Jankto, Meret e Karnezis. Significativa la fusione della Fww di Pozzo nell’Udinese: il club si è dotato di un asset, costituito da immobili destinati alla logistica (alcuni dei quali locati), per un valore di circa 20 milioni.
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 61,7 70,8
- diritti tv 38 39,6
- commerciale 6,2 6,4
- stadio 6,3 6,4
- altri ricavi 11,2 18,4
Costi 86,9 96,8
- spese per il personale 27,8 33,5
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 33,8 32,1
- altri costi 25,3 31,2
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
6,8 36
Risultato netto
d'esercizio
-15,1 -1
Debiti totali 102,4 127
Crediti totali 46,4 71,3
Debiti netti 56 55,7
Patrimonio netto 3,4 18,5

verona

Una perdita contenuta, 700mila euro, nella stagione della retrocessione. In questi ultimi anni il Verona è stato protagonista di un saliscendi i cui effetti sono stati molto mitigati dal paracadute: 25 milioni nel 2016-17, altri 25 nell’attuale stagione. Quella di mezzo ha beneficiato dei 30,9 milioni di proventi tv della A. Nel corso dell’esercizio, comunque, il club “ha fatto ricorso ad anticipazioni finanziarie – scrive il collegio sindacale - a valere sia sui crediti per operazioni di cessione diritti calciatori sia sui proventi del paracadute, conseguente alla retrocessione in B al termine del campionato 2017-18”. Registrati 6 milioni di plusvalenze, in primis per Zuculini al River Plate (2,7 milioni, era stato acquistato dal Manchester City per 350mila euro).
Stagione 2017-18 2016-17
Ricavi 41 37,4
- diritti tv 30,9 2,5
- commerciale 1,9 1,7
- stadio 4,1 2,7
- altri ricavi 4,1 30,5
Costi 46,1 42,4
- spese per il personale 26,9 21,6
- ammortamenti costi acquisizione calciatori 4,2 5,7
- altri costi 15 15,1
Plus-minusvalenze
da cessione calciatori
6 5,6
Risultato netto
d'esercizio
-0,7 -0,2
Debiti totali 20,3 32,8
Crediti totali 14,1 16,9
Debiti netti 6,2 15,9
Patrimonio netto 10,5 11,2