Un’esperienza mistica, come il cammino di Santiago di Compostela. Il Jova Beach Party a Linate ha accolto ben 100mila persone, la maggior parte ha deciso di raggiungere la location con i mezzi pubblici, ottima l’organizzazione congiunta con il Comune di Milano. Otto chilometri in tutto a piedi – tra andata e ritorno – lungo viale Forlanini verso l’aeroporto di Linate chiuso per ristrutturazione. Dopo aver cacciato tutti i pensieri negativi con la lunga camminata, ecco che si entra nel magico mondo del Jova Beach Party: un’area gigantesca con tre palchi (Main Stage, Sbam, Kontiki) per offrire musica a qualsiasi ora tra dj set e ospiti provenienti da tutto il mondo, tanti stand per sensibilizzare sul tema dell’ambiente e spicca anche l’enorme panda gonfiabile simbolo del WWF Italia, al fianco di Jovanotti in tutte le date del (discusso) tour. Ma l’appuntamento di ieri è stato l’atto conclusivo non solo di un Live estivo unico e riuscito (si contano in tutto 570mila presenze), ma anche un evento distensivo dopo le continue polemiche degli ambientalisti contro l’organizzazione.

“Siamo a Linate non a caso – ha detto Jovanotti sul palco -. Perché un aeroporto ha una forte valenza simbolica legata alla vita tra arrivi, partenze, ritardi, lacrime e aspettative. Siete venuti da tutta Italia e non mi vengono le parole per ringraziarvi, fortuna c’è la musica! Questo è stato un tour pazzo e oggi abbiamo festeggiato la nostra sfida riuscita, ossia divertirci senza sensi di colpa. Abbiamo provato a sistemare le cose, abbiamo lasciato puliti i posti che abbiamo visitato. Sui temi dell’ambiente o si vince tutti o si perde tutti: il pianeta sta soffrendo, la temperatura globale si alza e l’unico modo per fare bene le cose è farle insieme. Sono felice perché sono voi che siete la mia gente, siamo tutti sulla stessa barca”.

E il popolo di Jova ha risposto. La stanchezza non ha frenato l’entusiasmo di 100mila persone che si sono organizzate per affrontare le quasi dieci ore della “Woodstock Lorenziana”. Plaid per sedersi sul prato, panini, pasta al forno, frutta, insieme con la famiglia, con gli amici e tantissimi bambini, entusiasti di far parte per un giorno di una festa collettiva.

C’è Francesco, padre di Varese, con i figli di 17 e 12 anni, “no, la mamma è rimasta a casa con le amiche”, ci confessano con uno spirito di cameratismo. Poi ci sono i fidanzatini 16enni mano nella mano, in prima fila cinque accanite fan vestite da hostess (perché comunque sempre a Linate siamo…) pronte ad accogliere il proprio idolo, non mancavano nemmeno le nonne e i nonni ad accompagnare i nipotini. Un pubblico colorato, variegato, per nulla maleducato e che ha resistito in piedi per ore per poi cantare scatenati subito dalla prima canzone in scaletta: “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”. Tra gli ospiti intervenuti sul palco uno scatenato Salmo che ha pure suonato la batteria e Tommaso Paradiso, alla sua prima uscita pubblica da solista dopo il divorzio dai Thegiornalisti. Vestito come un cowboy, un po’ stralunato, ha detto sibillino: “Conta solo la musica”. Ad applaudire c’erano anche amici e personalità del mondo dello spettacolo: Amadeus, amico di vecchia data di Jova, il sindaco di Milano Beppe Sala, Alessandra Amoroso, Stefano Accorsi con la moglie Bianca Vitali, Nina Zilli con le stampelle, Miriam Leone e la webstar FaviJ.

Spenti i riflettori Jovanotti si fermerà per ricaricare le pile, tirare un sospiro di sollievo dopo le tante polemiche ambientaliste. Polemiche che in questo caso non dovrebbero esserci per la location: possiamo testimoniare che i coniglietti di Linate correvano felicemente per il campo erboso. C’è sicuramente in lui anche la consapevolezza di essere riuscito ancora una volta, a 52 anni, a fare un qualcosa che prima non c’era. Una maratona di musica in crescendo, fino all’esplosione finale con quello che poi alla fine non è stato solo un concerto, perché inframmezzato da lunghe sessioni di djset con Jovanotti alla consolle e altre performance. Sarà difficile replicare se stesso, anche se da parte dell’artista c’è la volontà di lanciare una seconda edizione del Jova Beach Party. Ma il cantautore pensa già alla prossima “mission impossible”: Jova Live sulla luna? Perché no…

Crediti foto: Max Morelli – Liquimedia, Michele Lugaresi e Valerio Mariano.

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