Alitalia, la protesta infiamma Linate Nuova beffa sugli stipendi

Per chi ha fatto solo cassa seconda tranche da zero euro. Il ministro Giovannini. "Gli slot si possono trasferire"

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La crisi Alitalia torna a infiammare Linate, con una nuova giornata di proteste e circa 150 lavoratori che si sono radunati davanti allo scalo con bandiere e striscioni in attesa di risposte da Roma. Per i dipendenti della compagnia, intanto, c’è una nuova beffa. La seconda tranche degli stipendi, hanno spiegato ieri i sindacati, sarà pari a quella che è stata già pagata, per cui chi in busta paga si è ritrovato, ad esempio 40 euro, riceverà solo altri 40 euro. Questo è dovuto al fatto che l’azienda non anticipa più la cassa integrazione ma la pagherà l’Inps più avanti. Retribuzioni così basse colpiscono soprattutto i naviganti, piloti e assistenti di volo, che a causa della pandemia non hanno volato. Per chi ha fatto un mese totale in cassa integrazione, la seconda tranche sarà quindi zero euro.

Sulla questione degli slot, che riguarda anche Linate, è intervenuto ieri il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. In base alla disciplina di settore, gli slot "possono essere trasferiti nel caso di acquisizione totale o parziale, quando le bande orarie sono direttamente connesse con il vettore aereo acquisito". E sul caso Linate "ricordo che gli stessi slot vengono assegnati ai vettori, i quali devono utilizzarli almeno nella misura dell’80% al fine di conservare i diritti di decolloatterraggio". Ma a causa della pandemia la domanda di traffico è crollata e quindi "è stato consentito alle compagnie di congelare fino al 50% dei propri slot per la stagione estiva 2021, con il diritto alla conservazione".

A.G.