Milano, alta tensione: ristoratori in piazza contro il coprifuoco alle 18

Alfredo Zini: decisione inaccettabile, meglio il lockdown. Protesteremo davanti alla Prefettura

Alfredo Zini ristorante Al Tronco

Alfredo Zini ristorante Al Tronco

Milano, 25 ottobre 2020 - «Il coprifuoco dalle 18? Inaccettabile per noi ristoratori. Torneremo in piazza a protestare". Parole di Alfredo Zini, proprietario del ristorante “Al Tronco’’, in zona Isola, che ha già mobilitato i ristoratori milanesi martedì scorso, dopo il precedente decreto del presidente del Consiglio. Zini, perché «no» al coprifuoco anticipato dalle 23 alle 18? "Perché significa che per noi ci sarebbe un unico turno, quello di pranzo, già pesantemente condizionato dalla situazione contingente: il 75% dei lavoratori è in smart working. Come si può pensare di rimanere aperti in queste condizioni? È una chiusura annunciata, la morte della ristorazione e dei pubblici esercizi. Già nelle prime due serate di coprifuoco dalle 23 abbiamo registrato un calo dei clienti dell’85%. L’aumento dei contagi e la prima limitazione dell’orario ha creato il panico". Ma qual è l’alternativa al coprifuoco dalle 18 per far diminuire i contagi? "Per quanto ci riguarda, sarebbe meglio un lockdown di 15 o 21 giorni che ci garantisca di riaprire e di lavorare nell’ultimo mese prima del Natale. Sarebbe una boccata d’ossigeno dal punto di vista economico. Sicuramente meglio di un coprifuoco così rigido". Quindi tornerete in piazza a protestare, come già accaduto martedì scorso davanti alla sede della Regione? "Protesteremo di sicuro, stavolta davanti alla Prefettura, il Palazzo del Governo. Già lunedì (domani, ndr ) o martedì al massimo". A Napoli venerdì sera ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia. Che ne pensa? "Gli episodi di violenza sono sempre da condannare, soprattutto quando prendono di mira chi ci garantisce la sicurezza, le forze dell’ordine. Ma le istituzioni, in questo momento, dovrebbero ascoltare i cittadini e le categorie e convocare incontri per raccogliere le richieste dei lavoratori di tutti i settori, non solo dei ristoratori". A Milano qual è il grado di esasperazione dei ristoratori? Potrebbero succedere fatti come quelli di Napoli? "Mi auguro di no. Ma se non si riescono ad affrontare i problemi, il disagio sociale aumenterà anche a Milano. Non bisogna portare i lavoratori all’esasperazione. Senza dimenticare che ci sono frange violente pronte a intrufolarsi in qualsiasi manifestazione di protesta".

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