Ex Trotto, il Comune boccia il piano Snai: Maran sollecita Milan e Inter su San Siro

"Troppe residenze". L’assessore chiede lumi sui progetti per lo stadio

L'assessore Pierfrancesco Maran

MILANO ASSESSORE PIERFRANCESCO MARAN

Milano, 7 settembre 2017 - Tutto da rifare per la riqualificazione dell’area e degli storici edifici dell’ex Trotto. In questi giorni il Comune ha inviato a Snaitech una formale bocciatura del piano presentato poco più di un anno fa. Ad annunciarlo e a scandire le ragioni del diniego è stato, ieri, l’assessore comunale all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran: «Il progetto prevedeva una quota eccessiva di residenze, riteniamo che nell’area, e nel quartiere nella quale questa è inserita, si debba tutelare il più possibile il verde e l’identità sportiva e culturale dei luoghi».

Non proprio un fulmine a ciel sereno, quello annunciato ieri da Maran. La bocciatura era nell’aria anche perché si è già espressa negativamente la commissione paesaggistica. Nel dettaglio, correva il 26 settembre 2016 quando fu reso noto che Snai (nel frattempo sostituita da Snaitech) aveva incaricato la banca d’affari londinese «Lazard» di sondare il mercato per trovare investitori interessati alla trasformazione urbanistica di un’area che si estende per 150mila metri quadrati e che al suo interno include quattro strutture sportive: ippodromo del galoppo, vincolato, l’area di allenamento, in uso, il nuovo ippodromo del trotto “La Maura” e l’ex area del trotto, da tempo in disuso e ormai non più vincolata. Bene, il piano messo a punto da Snaitech prevedeva di destinare circa il 53% dell’area edificabile al residenziale libero, il 35% all’housing sociale e il 12% al commerciale. Troppo residenziale per il Comune, come detto. Troppo residenziale anche per l’attivissimo comitato di cittadini che si batte per la tutela dell’area e degli edifici dell’ex trotto e che ieri, nel corso della commissione comunale nella quale è intervenuto Maran, non ha mancato di tornare ad attaccare Palazzo Marino per la determina dirigenziale «origine di tutti i mali». Ovvero, la determina con la quale, a maggio del 2014, Palazzo Marino rese edificabile l’area dell’ex trotto a causa dell’estinzione del servizio al quale l’area era da sempre legata e destinata.

A febbraio del 2017 anche la Sovrintendenza ha bocciato la richiesta di Italia Nostra di porre un vincolo sullo storico complesso del trotto. Come si andrà avanti ora? Gilda De Simone, legale di Snaitech, fa sapere che la società da lei rappresentata ha tutto l’interesse «di procedere alla riqualificazione e alla valorizzazione dell’area nel rispetto delle esigenze poste dal Comune e dai residenti». Ma non spiega in che modo Snaitech conti di rivedere il progetto fin qui bocciato. Maran, da parte sua, chiama in causa i due massimi club calcistici della città. Dallo stadio di San Siro al futuro dell’ex trotto e del quartiere il passo può essere breve: «Mi aspetto che il Milan, ora che ha una nuova proprietà, e l’Inter avanzino una proposta sul futuro dello stadio, per gestirlo e svilupparlo insieme, in armonia con una visione complessiva del quartiere». Una data per l’incontro non c’è ancora. Fin qui i club sono stati impegnati nel calciomercato e nella progettazione della nuova stagione sportiva. Si conta sull’autunno.

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