Malpensa chiede pista, masterplan ai raggi X

I Comuni del Castanese studiano l’ampliamento dello scalo: "Ma due mesi per valutarlo sono pochi, Enac e Ministero ci diano più tempo".

L’aeroporto di Malpensa

L’aeroporto di Malpensa

di Giovanni Chiodini

Le amministrazioni del Castanese hanno iniziato a valutare il Masterplan 2035 proposto da Enac e pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente, in relazione all’avvio della procedura di Valutazione dell’impatto ambientale. Nel Masterplan sono indicate le opere previste per il potenziamento dell’aereoporto, dall’ampiamento dei terminal alla creazione di nuovi depositi. La maggior parte delle opere è prevista all’interno dell’attuale sedime aeroportuale, ma sorgeranno nuove realizzazioni esterne per quanto riguarda le strutture di supporto dell’area merci e l’ampliamento dei piazzali di volo per i cargo (nonché per la manutenzione degli aerei impiegati nel trasporto merci e la piazzola per la prova dei motori).

Enti e cittadini hanno tempo 60 giorni per esprimere le loro osservazioni. E questo aspetto temporale è uno dei primi punti che le Amministrazioni contestano. "Sappiamo tutti quali sono stati i problemi che i Comuni hanno seguito in questi mesi, e stanno ancora seguendo, per quanto riguarda il Covid – dice Christian Garavaglia, sindaco di Turbigo –. A questo si aggiunge il periodo estivo. Per questo chiediamo una modifica dei termini per poter presentare osservazioni ben articolate e puntuali".

"Diamo atto che il fatto di non aver più proposto la terza pista è da ritenersi positivo – dice Garavaglia –. Il Masterplan prevede opere interne al perimetro aeroportuale per migliorare l’efficienza dello scalo e i collegamenti. Restano alcune problematiche per quanto riguarda la nuova edificazione all’esterno, verso la brughiera e via Gaggio, una delle zone di notevole pregio ambientale. Anche il Parco del Ticino dovrà dire cosa ne pensa al riguardo, ma da sempre l’ente ha difeso strenuamente questo territorio". Turbigo, al contrario degli altri Comuni del Castanese, fa parte della Commissione aeroportuale con potere di voto. "Il fatto di essere in questa commissione è importante – assicura il sindaco –. Possiamo far valere le nostre ragioni quando si tratta di affrontare il tema della ridistribuzione delle rotte di volo".

"È legittimo che Sea pensi allo sviluppo di Malpensa, ma questo deve essere armonioso con il territorio in cui si inserisce – commenta al proposito il consigliere comunale Francesco Gritta dai banchi delle minoranze –. In questo nuovo Masterplan vedo parecchie criticità. Due balzano agli occhi da subito: l’aumento dei voli cargo e la cementificazione di parte della brughiera. L’aumento dei voli cargo si traduce in un aumento dei voli notturni, con un impatto per la nostra salute. Studi dimostrano che stare esposti a fonti rumorose come quelle degli aerei aumenta l’esposizione a patologie cardio-respiratorie". E ancora, "Sea sostiene che quella parte di brughiera che si vuole cementificare sia degradata. A mio avviso meglio una brughiera degradata che l’ennesimo capannone. E se davvero la brughiera è degradata, la si può sempre recuperare e curare. Ma se si cementifica tutto". Gritta ricorda che proprio sei anni fa, nel 2014, in questo stesso periodo Sea ritirava il suo precedente Masperplan, di fatto rinunciando alla ipotesi di realizzare la terza pista.

"Quel giorno liberi cittadini, associazioni, enti ed amministratori avevamo vinto tutti insieme. Via Gaggio e la sua brughiera erano salve. Ora dobbiamo "semplicemente" ripetere la magia che abbiamo fatto allora. Non sarà facile, ma insieme si può. Bisogna restare uniti se su vuole la tutela del nostro territorio e della nostra salute".

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