Alitalia lascia Malpensa, coro di no

Il governatore Fontana definisce la decisione “inaccettabile”: "Vogliono mettere in difficoltà lo scalo"

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di Lorenzo Crespi

È decisamente negativo il giudizio del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in merito alla decisione da parte di Alitalia di cancellare tutti i voli da e per l’aeroporto di Malpensa a partire dal prossimo mese di ottobre. "È assolutamente inaccettabile – ha detto il governatore – un ulteriore attacco, un’offesa nei confronti del sistema aeroportuale lombardo, e nei confronti di Malpensa, che è l’aeroporto che più ha possibilità di avere un mercato, avere rotte, e continua a ripartire nonostante questi continui tentativi di metterla in difficoltà". Per Fontana si tratta di una scelta sbagliata, che conferma una tendenza storica di decisioni prese a sfavore dello scalo varesino.

"È la solita vecchia storia che ritorna – continua il presidente – ogni volta che Malpensa ricomincia a volare, con forze, con capacità e con iniziative proprie, mai dovute ad aiuti che arrivano da Roma, immediatamente si cerca di creare a Malpensa delle difficoltà". E la situazione attuale fa inevitabilmente tornare alla mente una data non così lontana, quella del 2008, quando a tenere banco fu il de-hubbing da parte della compagnia di bandiera. Alitalia in quel caso decise di trasferire la maggior parte dei suoi voli dallo scalo varesino a quello di Fiumicino, con Malpensa che subì un calo drastico: si scese da 24 a 17 milioni di passeggeri all’anno. L’aeroporto della brughiera seppe ripartire, fino a tornare a superare quota 24 milioni due anni fa, nel 2018. Nel 2019 il dato è cresciuto ulteriormente: 26,8 milioni di passeggeri, a cui si sono sommati i 2 milioni dell’attività trasferita da Linate nel corso del “bridge“ di un’estate fa. C’è da immaginare dunque che anche questa volta Malpensa sarà in grado di reagire, ma la scelta di Alitalia non può che fare rumore, considerando che si tratta del principale aeroporto del Nord Italia.

Sul tema si è espressa anche Claudia Maria Terzi, assessore regionale ai trasporti. "Una scelta pessima che mal si concilia con gli ingenti aiuti di Stato, pagati anche dalle tasse dei lombardi, incassati negli anni dalla compagnia. Auspico un ripensamento: questo disimpegno è emblematico e inaccettabile". Interviene anche l’onorevole varesino della Lega Matteo Bianchi. "Siamo pronti a dare battaglia in Parlamento, chiedendo risposte chiare e concrete al ministro dei Trasporti De Micheli – commenta – siamo speranzosi sul fatto che compagnie mitteleuropee più accorte continuino a investire nelle potenzialità dell’aeroporto della brughiera. Per noi lombardi è sempre stato meglio lavorare con i tedeschi che con i romani".