"Il cargo cresce a Malpensa: più 40 per cento"

Lo sviluppo dell’aeroporto nel segno della sostenibilità. E si punta sui voli a idrogeno

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Il cargo cresce a Malpensa. Il traffico merci ha retto durante il periodo difficile dell’emergenza sanitaria, quando l’aeroporto varesino era un deserto. Ora, in una situazione decisamente migliorata, fa registrare un +30-40% in questi mesi. "Il cargo va benissimo – spiega Armando Brunini, chief executive officer di Sea – è quasi in saturazione". Il settore del trasporto aereo, ha ricordato Brunini, ha sofferto più degli altri la crisi causata dalla pandemia: al momento si rileva un -40% rispetto al periodo pre-Covid, ma ci sono segnali di ripresa.

Ed è soprattutto il cargo a crescere, a conferma dell’importanza strategica di Malpensa, scalo per cui anche il presidente di Univa Roberto Grassi ha sollecitato un’attenzione più forte proprio per la sua funzione. Tra le proposte, quella di creare una zona logistica semplificata, un’area con la burocrazia ridotta al minimo. Sempre Brunini davanti alla platea degli imprenditori ha auspicato una crescita sostenibile nel cargo, improntata più all’offerta di incentivi che a interventi punitivi. Un messaggio chiaro alla politica: "Non dobbiamo bloccare questo sviluppo ma renderlo sostenibile – ha detto Brunini – Siamo pronti a investire ma speriamo che i policy maker lavorino più con la carota che con il bastone, con più incentivi e non con interventi punitivi". Dunque la nuova sfida è quella della sostenibilità ambientale nella quale Sea è pronta a fare la propria parte nel disegnare il futuro dell’aeroporto da qui al 2035, indicato nel Masterplan. La procedura di Valutazione impatto ambientale è al momento sospesa su iniziativa di Enac, in attesa che la società di gestione aeroportuale presenti le integrazioni richieste.

In un recente incontro dei vertici di Sea con i sindaci dei 9 Comuni del Consorzio urbanistico volontario e la Regione sul Masterplan 2035, la società che gestisce lo scalo ha avanzato la proposta di creare a Malpensa l’Hydrogen valley italiana: entro il 2035 arriveranno gli aerei a idrogeno e l’aeroporto deve essere attrezzato. Intanto da Cargocity le associazioni di categoria – agenti merci aerei e spedizionieri – chiedono a Sea interventi urgenti per le infrastrutture dopo i danni causati dagli allagamenti.

R.F.