Terni, il Credito sportivo pronto a rilevare il Liberati

Lo Stadio Liberati di Terni
Il dissesto di Palazzo Spada come occasione di rilancio. Eccola la sfida che piace all'assessore al bilancio del Comune di Terni, Fabrizio Dominici. L'assist arriva...

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Il dissesto di Palazzo Spada come occasione di rilancio. Eccola la sfida che piace all'assessore al bilancio del Comune di Terni, Fabrizio Dominici. L'assist arriva dall'analisi del professore di diritto amministrativo sanitario Ettore Jorio. Sulle pagine di un quotidiano nazionale, il professore Jorio sostiene che i Comuni in default non si devono occupare solo di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze normative dei liquidatori e quelle politiche della Giunta per sistemare i conti, ma dovrebbero mettere in atto anche operazioni finanziarie per incassare nuove risorse, magari coinvolgendo addirittura i cittadini nel processo di rinascita come nei civic crowdfunding. Musica per le orecchie dell'assessore Dominici, considerato uno dei massimi esperti a livello nazionale di questo genere di operazioni.


«Qualcuno - commenta l'assessore Dominici - la chiama finanza creativa io la chiamo forma alternativa di finanziamento che non comporti, ovviamente, alcuna violazione delle norme legate al dissesto che Palazzo Spada deve giustamente rispettare». Dalle parole si passa ai fatti, con iniziative concrete che potrebbero presto vedere la luce. Il Credito sportivo, infatti, ha proposto al Comune di Terni di sviluppare un progetto che va proprio nella direzione indicata dall'assessore Dominici. In cosa consiste? «Il bene comunale, che può essere il palazzetto, lo stadio o il camposcuola tanto per fare alcuni esempi - spiega il commercialista di Rimini scelto dal sindaco Leonardo Latini per rimettere in sesto i conti di Palazzo Spada - lo conferisco, ovvero lo porto dentro a un fondo di investimento. Una volta dentro, il Comune riceve dal fondo delle partecipazioni, delle quote. Questo fondo - sottolinea l'assessore Dominici - è controllato Mef (Ministero dell'Economia), nessun privato ci guadagna un centesimo». «Il Credito sportivo - prosegue Dominici - raccoglie risorse dai risparmiatori con la garanzia dello Stato, come se fossero dei Bot, dando ai risparmiatori il 2%. Il Comune non ho ceduto nulla, ma affidato il bene per 30 anni». Insomma, Palazzo Spada non vende nulla, risparmia sui costi di gestione degli impianti sportivi e per giunta incassa risorse da investire sulla città. «Quote - spiega Dominici - che volendo possono essere negoziate da parte del Comune, vendute a chi è interessato a rilevare il bene». Al contrario, al termine del periodo di conferimento del bene all'interno del fondo, Palazzo Spada ritornerà in possesso di un bene riqualificato.


Operazione, quella proposta dal Credito sportivo, particolarmente interessato allo stadio Libero Liberati, che sta prendendo forma. Il presidente Andrea Aboti si è incontrato con gli assessori e il sindaco Leonardo Latini già due volte, proponendo anche il nome dello studio internazionale che controlla il fondo di investimento. «Il Comune non sosterrà alcuna spesa. Il Credito sportivo - precisa l'assessore Dominici - provvederà anche al pagamento dello studio internazionale. Non abbiamo le forme ordinarie di finanziamento perciò - conclude l'assessore al bilancio - ho chiesto al presidente Abodi di presentare le carte del progetto affinché tutta la città possa prendere visione di questa idea». Idea, quella dei fondi di investimento, che potrebbe essere usata anche per le scuole comunali. «Servono 100 milioni per sistemarle - conclude Dominici - e visto che i mutui non si possono accendere, dobbiamo trovare altre soluzioni».
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Il Messaggero