Venduta a un magnate ucraino l’isola Gallinara, valore 10 milioni di euro

L’uomo è il figlio di un politico e industriale

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E’ di Albenga? E’ di Alassio? No, di un magnate ucraino. L’eterna sfida tra le due località confinanti è arrivata all’epilogo. Stando a quanto riportato oggi dal Corriere della sera, un magnate di Kiev, Olexandr Boguslayev, ha piantato la bandierina blu e gialla sulla torretta di avvistamento «dei pirati» della Gallinara. L’isolotto al largo di Albenga e Alassio è stato acquistato per 10 milioni di euro dal figlio di Vyacheslav Boguslayev, 81 anni, politico e industriale di lungo corso, presidente della Motor Sich, uno dei più grandi produttori mondiali di motori per aerei, missili ed elicotteri, storica fornitrice dell’aviazione russa. L’affare si è concluso il 17 luglio scorso, ma le trattative erano iniziate due mesi prima quando il magnate aveva affidato un incaricato ad un giovane avvocato di Nizza, Yannick Le Maux e ad un legale di Torino, Alberto Cortassa. L’atto è sottoposto a prelazione da parte dello Stato, Regione e Comune e sarà quindi perfezionato nell’arco dei prossimi tre mesi. Per 40 anni l’isola è rimasta di proprietà di nove gruppi familiari piemontesi e liguri tra cui i Sommariva di Albenga e i Betti di Alassio.  Le quote più importanti della Gallinaria Srl sono possedute da famiglie altrettanto conosciute: gli Stroppiana di Cuneo proprietari della Mondo, l’azienda che ha realizzato le piste di atletica nelle ultime 11 Olimpiadi e i Mogna della Probiotical di Novara. La riserva naturale, all’interno del Santuario dei Cetacei, ha una storia eccezionale. Per secoli apparteneva alla Chiesa e poi a facoltosi banchieri e industriali. Il nuovo proprietario ci potrà fare ben poco. L’isola, infatti, è sotto tutela, ha vincoli rigorosi, «non si può piantare neppure uno spillo – hanno precisato negli ultimi 30 anni i sindaci di Albenga che si sono succeduti ad amministrare il Comune. L’ultima Amministrazione ha destinato 50 mila euro, proprio nel corso dell’ultimo consiglio comunale, per interventi di tutela della riserva naturale. Le regole del parco marino impongono massimo rigore e continui interventi di manutenzione. L’isola, infatti, è un Sito di Interesse Comunitario per via del suo prezioso ambiente naturale incontaminato, unito al grande valore storico e culturale: sin dal medioevo, infatti, vi è stato costruito un monastero. Poi progressivamente l’isola è stata abbandonata, per essere occupata dai tedeschi che scavarono gallerie per nascondere armi ed esplosivi. Alta fino a 87 metri, lunga 470, larga 450, la Gallinara ha una storia millenaria. E’ stata rifugio di Santi e di Papi (Alessandro III in fuga da Federico Barbarossa nel 1162). Tra l’ottavo e il quattordicesimo secolo divenne sede di una potentissima abbazia benedettina che ebbe possedimenti fino in Catalogna e Provenza. L’isola, un tempo lontano popolata da galline selvatiche, da qui il nome Gallinara. Nel 1947, a 100 metri dalla Gallinara, avvenne una delle più gravi tragedie del mare italiane: la motonave Annamaria carica di bambini milanesi dai 4 ai 13 anni in una escursione all’isola, colpì un ostacolo e affondò rapidamente, portandosi sott’acqua 44 vite. Oggi, pur non essendo accessibile, è meta di diportisti e subacquei.  Vivono sull’isola, oltre al custode moltissimi gabbiani reali. Le acque poco profonde e cristalline sono un ambiente protetto ricco di fauna e flora marina mediterranea che conserva grandi spugne. Qui invece vivono murene, spigole e cernie e altri numerosi pesci che popolano i fondali, interessantissima meta per gli amanti dello snorkeling in prossimità di punta Falconara e punta Sciusciau.

«L’isola Gallinara venduta ad un magnate ucraino? Operazione che può essere fermata con un intervento tempestivo della Regione. L’ente dia un supporto al Comune di Albenga affinché possa esercitare al più presto e senza tentennamenti il diritto di prelazione. Questa è un'occasione unica». Lo afferma in una nota il consigliere provinciale e comunale di Forza Italia Eraldo Ciangherotti. «La notizia della vendita della Gallinara ad un magnate dell’Europa dell’Est per 10 milioni di euro è sconcertante e lascia l’amaro in bocca. Ma non tutto è perduto. Lo Stato, come la Regione e i Comuni possono far qualcosa per fermare questa operazione immobiliare e preservare l’isolotto. Un intervento urgente da parte della Regione e del Comune non è solo auspicabile, ma necessario perché l’isola venga tutelata e soprattutto resa fruibile ai turisti».