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Maria Fernanda Cândido: «Io, Favino, Buscetta e…»

Un regalo di compleanno così se lo ricorderà per sempre. Maria Fernanda Cândido festeggerà i 45 anni al Festival di Cannes con un film in concorso: Il traditore di Marco Bellocchio. Ha il ruolo di Cristina, la moglie di Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino). «È ancora viva, ho cercato di incontrarla ma – per ovvie ragioni di sicurezza – ha fatto perdere le sue tracce» racconta l’attrice, definita la “Sophia Loren brasiliana”, finora nota in Italia soprattutto per le telenovelas Terra nostra e Vento di passione.

«Impersonarla è stata una bella sfida – racconta-  è una figura complessa. Donna colta (parla sette lingue), famiglia importante, avvocato… Poi a Rio conosce lui – che le confessa subito di avere problemi con la giustizia, pur tacendo sull’appartenenza a Cosa Nostra – ed è amore a prima vista. Una passione travolgente che la porta a scontrarsi con il padre e, in un certo senso, con se stessa: evoluta, era assai lontana dalla mentalità maschilista del marito. Eppure hanno avuto due figli, sono stati assieme fino alla morte di don Masino. Difficile capire perché lo abbia scelto, abbia voluto condividere una vita con tanta sofferenza e violenza, ma nei personaggi mi interessando proprio le contraddizioni, quando è impossibile rintracciare le motivazioni razionali, logiche dei comportamenti».

Maria Fernanda Cândido e Pierfrancesco Favino in “Il traditore”.

Sempre saputo di voler diventare attrice?
No no, non sono il tipo che già a sei anni si esibiva per i genitori… (ride) Sono cresciuta nel Sud del Brasile in una famiglia di origini italiane (il ramo materno è di Padova, quello paterno del Meridione), ma papà è un imprenditore e mamma è una commerciante di abbigliamento, non avevo strade segnate. Fra i 14 e i 17 anni avevo un po’ posato come modella, solo per hobby mentre studiavo.

Maria Fernanda Cândido e Pierfrancesco Favino in “Il traditore”.

E la svolta?
Alle superiori studiavo teatro, ho iniziato ad avere qualche particina. Solo quando mi sono laureata in Terapia occupazionale (una disciplina riabilitativa per chi ha disabilità cognitive o psichiche, ndr) – quanto ho imparato dalle teorie del vostro Franco Basaglia! – ho capito che dovevo scegliere, e ho scelto la recitazione. Non la intendo come vocazione totalizzante, però: mi dedico molto ai miei figli, vivo a cavallo tra San Paolo e Parigi perché mio marito è francese. E mi occupo tantissimo della Casa do saber.

Maria Fernanda Cândido in “Il traditore”.

Di che si tratta?
È un’istituzione che ho creato 15 anni fa con un gruppo di vecchi amici per promuovere la cultura e l’educazione, abbiamo avuto migliaia di studenti. Tutto è nato perché ci ritrovavamo a casa di uno di noi a parlare di filosofia, invitavamo professori per guidarci, e col tempo abbiamo avuto così tante richieste di partecipare che nessun appartamento bastava più… Oggi in Brasile l’educazione è un tema più caldo che mai. Ecco, se posso dire quale regalo desidererei davvero per il compleanno…

Prego.
Che il governo non tagli i fondi come sta minacciando. È inaccettabile.

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