Se compro una borsa o un orologio contraffatto commetto reato?
Non c’è ricettazione per l’acquisto di un prodotto contraffatto se il consumatore ne fa un uso personale.
Hai mai acquistato un prodotto non originale? Probabilmente sì: a volte perché non avevi nemmeno idea che si trattasse di una contraffazione; altre volte, invece, pur essendone pienamente consapevole, ti ha allettato il prezzo, decisamente vantaggioso. Comprare merce contraffatta è piuttosto semplice: basta recarsi presso qualche venditore ambulante oppure nei mercati allestiti nelle città o in occasione di feste o fiere per trovare copie di articoli famosi. Anche qui bisogna distinguere: c’è chi vende prodotti palesemente contraffatti (nel mondo giuridico si parla di “falsi grossolani”) e chi, invece, è specializzato nella vendita di copie praticamente identiche agli originali. A volte le copie sono così perfette da superare gli originali, tanto da essere spacciati per tali. Com’è possibile, ti stai chiedendo? È presto detto: spesso i modelli sui quali vengono realizzati gli articoli contraffatti (abiti, oggetti, ecc.) sono gli stessi utilizzati per gli originali. La differenza, però, è che i secondi, poiché distribuiti dalle grandi marche, sono molto onerosi, mentre i primi si trovano a buon mercato. Di qui il divieto penale di contraffazione: chi copia la merce altrui e la rivende spacciandola per originale o, comunque, traendo in inganno l’acquirente, danneggia in modo evidente chi mette sul mercato il prodotto non contraffatto. Al di là del delitto di contraffazione, però, si pone un altro problema: quello della perseguibilità penale di chi acquista suddetti articoli. In altre parole, posto che è un illecito contraffare la merce, lo è anche acquistarla? In effetti, pensandoci, punendo l’acquirente si andrebbe ad infliggere un duro colpo anche alla produzione illegale, in quanto la stessa avrebbe molti meno acquirenti. E quindi: se compri un orologio, una borsa o un paio di occhiali da sole contraffatti, rischi il carcere? Non sempre: nessun reato per chi acquista una borsa, un orologio, un paio di occhiali o altro
Indice
Contraffazione: cosa dice la legge?
«Se compro una borsa o un orologio contraffatti commetto reato?». Sicuramente ti starai chiedendo questo. Ti risponderò subito; prima però voglio illustrarti com’è punita la copia di prodotti. Come ti ho anticipato nell’introduzione, la contraffazione di prodotti originali costituisce reato. Secondo il codice penale, chiunque contraffà o altera marchi o segni distintivi, nazionali o esteri di prodotti industriali, ovvero fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 2.500 a 25mila euro [2].
Ricettazione: cos’è?
Il reato di contraffazione scatta per colui che copia il prodotto originale; questo è chiaro. Ciò che qui interessa a noi, però, non è cosa accade a chi compie la contraffazione e a chi cerca di giovarsene vendendo le copie, ma cosa si rischia ad acquistare gli articoli falsi. In altre parole: «
Secondo il codice penale, si ha ricettazione quando una persona, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare. La pena prevista è la reclusione da due ad otto anni [3].
Si incorre nel reato di incauto acquisto, invece, quando una persona, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato. La sanzione è l’arresto fino a sei mesi [4].
Niente ricettazione se c’è uso personale
Giunti a questo punto, ti starai chiedendo: ma allora, se compro una borsa o un orologio contraffatti commetto reato?
Di conseguenza – sottolinea la Suprema Corte – risponde del delitto di ricettazione chi acquistando un bene contraffatto, contribuisca alla ulteriore distribuzione e diffusione di esso, in quanto non lo destina a sé, ma ad altri. Qualora, infatti, l’acquisto sia effettuato da un operatore commerciale o importatore o da qualunque altro soggetto diverso dall’acquirente finale, la sanzione amministrativa pecuniaria è stabilita da un minimo 20.000 euro fino ad un milione di euro.
Ma attenzione: secondo la Cassazione, la ricettazione scatta anche se il prodotto venga acquistato per essere regalato. Il reato scatta, infatti, indipendentemente dal fatto che “l’ulteriore distribuzione avvenga a titolo oneroso o gratuito”, scrivono i giudici supremi. Quindi, per esempio, l’uomo che venga trovato con una borsa da donna o un paio di scarpe troppo piccole per la sua taglia rischia l’incriminazione. Una conseguenza che, nelle dinamiche familiari, dove è consuetudine il regalo alla moglie o ai figli, ci sembra eccessiva. In tal caso, il papà che acquista la maglietta polo o l’orologio taroccato per i propri bambini potrebbe subire il procedimento penale solo perché il bene non serve a lui, ma a un altro soggetto.
Ed è quanto effettivamente successo in passato [5]: due soggetti furono trovati in possesso di capi di abbigliamento femminili che, sebbene non fosse provata la destinazione alla vendita, per ammissione degli stessi, erano pacificamente destinati a regali in favore di familiari.
Cosa rischia chi compra un prodotto contraffatto?
Ma allora cosa rischia chi compra un prodotto contraffatto? Di certo, il fatto che ci sia un uso personale del bene esclude la possibilità di una sanzione penale. Tuttavia resta comunque la sanzione amministrativa. Come, infatti, ha avuto modo di chiarire la Cassazione a Sezioni Unite [6], l’acquirente finale di un prodotto con marchio contraffatto o comunque di origine e provenienza diversa da quella indicata risponde a titolo di illecito amministrativo e non di ricettazione [7]. Insomma, a conti fatti, una semplice multa.
Prodotto contraffatto: cos’è il falso grossolano?
Infine, va detto che c’è un’altra ipotesi ancora in cui l’acquisto di una borsa o di un orologio contraffatti non fa incorrere in reato: è quello del falso grossolano, cioè della contraffazione talmente evidente da non poter ingannare nessuno. Classico esempio è quello del venditore ambulante che vende in strada (semmai su un lenzuolo steso a terra) orologi di grande prestigio a pochi euro.
Secondo la giurisprudenza, il falso grossolano fa venire meno a monte l’ipotesi del reato di contraffazione: i giudici hanno infatti escluso la punibilità del venditore che offre al pubblico un prodotto contraffatto così male da non poter essere spacciato per originale in alcun modo [8]. Di conseguenza, se non è punibile il venditore, non lo sarà nemmeno l’acquirente. Per dover di precisione, però, va anche detto che esistono isolate pronunce di senso contrario, cioè sentenze che hanno punito anche la contraffazione evidente [9].