L’atmosfera è magica, velata di mistero, per le storie che cela in ogni oggetto, finemente esposto. Un luogo che riserva sorprese per chi ama il Medioevo. A Cocconato, borgo turistico tra le colline del Monferrato, in provincia di Asti, in via Roma Stefano Davide, 50 anni, ha aperto un atelier-laboratorio dove realizza costumi medievali e accessori, selezionando con cura le stoffe, scelte in tutto il mondo. Abiti in tessuti preziosi per damigelle d’onore, vestiti semplici per popolane, collane con medaglioni e pietre colorate, cappelli sontuosi, maschere in pelle, alcuni stampi in gesso e resina che ritraggono visi tenebrosi e macabri. «Da alcuni mesi - racconta Stefano Davide, coadiuvato dalla moglie Valeria Negro - ho aperto l’atelier. Qui custodisco oltre 200 abiti creati nel tempo. Tutto nasce da un sogno finalmente realizzato. Sono un grande appassionato di storia del costume medievale. A 16 anni mio padre mi mandò a lavorare. La mia fortuna poter imparare un mestiere con la scuola da modellista Marangoni a Milano ultimata nel 1991».

Un destino segnato da un percorso creato con impegno e sacrificio. Stefano è dipendente di un’azienda nel settore moda e dedica da sempre tutto il suo tempo libero per studiare, documentarsi, ricercare le stoffe e ispirarsi per nuove idee. «Sono soddisfatto - spiega il titolare dell’atelier sartoria Stema (dove il logo ricorda un’ala di angelo, una di pipistrello e una maschera medievale), mentre si destreggia tra forbici, carta modelli e tessuti pregiati in preparazione di un mantello che sarà indossato da figuranti per sfilate d’epoca -. Il mio amore per la storia, la curiosità, la voglia di reinventarsi e non fermarsi mai, sono state le carte vincenti. La passione aiuta sempre, come anche la determinazione».

Il grande amore per il Medioevo parte da bambino: «In particolare - racconta Stefano - amo molto i giullari, figure tra il misterioso e il divertente. La stregoneria con le sue mille sfumature. Fin da ragazzo ho respirato questo mondo medievale qui a Cocconato con la sfilata che ogni anno l’ultima domenica di settembre va in scena nel centro storico per anticipare il palio degli asini, nato nel 1970. Tante edizioni che mi hanno permesso di raccontare volti e personaggi d’epoca, attraverso i miei costumi, indossati dagli abitanti del paese».

Nel 2015 Stefano, coordinatore da 25 anni dei borghi per la sfilata, ha vinto con il suo rione Brina il premio per i migliori costumi con la rievocazione di un re folle, contornato da giullari deformi, fanciulle e gobbi. Ogni abito ha una sua anima e Stefano personalizza sulla base delle esigenze del cliente. Dalla scelta del tessuto, che trova in giro, da Pordenone all’India, al dettaglio che personalizza e fa la differenza. Sempre sapendo che gli abiti saranno indossati per occasioni uniche.

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