Quando il Movimento attaccò l’azienda di Colomban sugli ospedali in Toscana

Difficile liberarsi del passato per Massimo Colomban, imprenditore vicino alla Lega, indipendentista veneto mai pentito, qualche simpatia renziana. Oggi che l’amicizia con Gianroberto Casaleggio lo ha portato a sedere come assessore alle Partecipate nella giunta grillina di Roma, qualcuno riesuma una vicenda di pochi anni fa, non così vecchia, che ha visto opporsi il M5S e la creatura a cui Colomban deve il suo successo, la Permasteelisa.

I fatti avvengono in Toscana e si trascinano almeno fino a un anno fa. Nel 2012 gli attivisti a 5 Stelle locali iniziano a denunciare un pacchetto di progetti della Regione che ha portato alla costruzione di quattro nuovi ospedali, a Lucca, Massa, Pistoia e Prato, attraverso il project financing (in soldoni: opere di pubblica utilità con il coinvolgimento di soggetti privati). I grillini toscani accusano il governatore Enrico Rossi di «sprechi e inefficienze» nella realizzazione, fanno partire campagne di volantinaggio, conferenze stampa, interrogazioni. Del caso si interessano anche deputati e senatori toscani in diretto contatto con i militanti. Il più attivo è Fabio Cintolesi, oggi un ex del Movimento. Nel 2014 c’è un’ispezione parlamentare a Pistoia e a Prato. Si mette a disposizione la senatrice Laura Bottici, questore di Palazzo Madama, fedelissima di Grillo e Casaleggio, oggi una delle poche sopravvissute del gruppone toscano espulso o fuoriuscito dietro a Massimo Artini. Succede qualcosa, però, perché dopo l’ispezione, Bottici, come denunciato da Cintolesi in diversi forum su Facebook, «sparisce». Non parla con la stampa, evita i riflettori che si sarebbero accesi sulla vicenda, «non risponde alle mail», e non spiega agli attivisti «che fine hanno fatto i documenti ottenuti grazie a un accesso agli atti presso la Asl».

Tra i grillini toscani emergono i primi dubbi. E quando vanno a spulciare i nomi dietro a questo grosso business, spunta la Permasteelisa, il colosso fondato da Colomban, poi ceduto a soci di fiducia, ma che, secondo il Financial Times di fine luglio, potrebbe ritornare nelle mani del patron veneto. L’azienda partecipa al project financing occupandosi dei rivestimenti esterni di tutti e quattro gli ospedali in Toscana. «Un appalto di non poco conto» spiega Cintolesi. I pentastellati scoprono che Colomban, molto amico di Casaleggio padre, negli anni si è avvicinato al M5S, pur non disdegnando commenti favorevoli a Renzi. «Che coincidenza» esclamano gli attivisti che nel frattempo abbandonano il M5S. Chiedono conferma a Bottici dei propri sospetti, ma la senatrice non risponde più. L’imprenditore amico di Casaleggio era un intoccabile?