Coronavirus, raccolte fondi non autorizzate per Spallanzani e S.Camillo: denunciati padre e figlia

La cancellata dello Spallanzani di Roma

La polizia postale ha oscurato le pagine sulla piattaforma Gofundme e su Facebook

ROMA. Due raccolte fondi non autorizzate e sconosciute all'ente beneficiario a favore della terapia intensiva dell'Ospedale Spallanzani e del San Camillo di Roma sono state smascherate dalla polizia postale. Le pagine web sono state oscurate e al momento sono state indagate due persone, un pensionato e sua figlia. Il conto corrente virtuale sul quale chiedevano di far confluire le donazioni è stato sequestrato. 

La prima delle iniziative riguarda una raccolta fondi in favore della terapia intensiva dell'Ospedale Spallanzani di Roma, centro di primaria importanza, a livello nazionale, per contrastare l'emergenza sanitaria in atto. L'iniziativa, pubblicizzata sulla nota piattaforma internazionale per la raccolta fondi Gofundme (che è assolutamente estranea agli illeciti accertati) si prefiggeva l'obiettivo di raggiungere la somma di 100.000 euro e, per rendere ancor più credibile l'iniziativa, all'interno della pagina web riportava indebitamente il logo della Regione Lazio, venendo indicato quale persona di riferimento l'attuale Presidente della Regione Lazio.

L'altra raccolta fondi illecita era pubblicata su una pagina Facebook e, in questo caso, l'apparente beneficiario delle somme raccolte sarebbe stato l'Ospedale San Camillo di Roma. Le indagini hanno però consentito di accertare che l'Ospedale non era a conoscenza della raccolta fondi e che le somme di denaro donate sarebbero confluite su una carta di credito ricaricabile intestata a una persona di Roma. Per tali motivi, la polizia Postale di Roma, coordinata dal pool reati informatici della procura della Repubblica di Roma, nella mattinata odierna ha provveduto ad oscurare le due pagina web, mentre continuano le indagini per identificare ulteriori responsabili dei reati di truffa aggravata.