Scuola, Boccia: “Tamponi a tutti. Quando c'è un contagio si interviene subito. Garantiamo sforzo immane”

Lo ha detto a fine Conferenza Unificata il ministro degli Affari regionali che ha approvato il documento elaborato dall'Iss sulla gestione di casi di contagio negli istituti scolastici

«Sono sicuro che dal 7 settembre nella provincia autonoma di Bolzano, dal 14 in molte regioni e poi in altre dal 22, 23 e 24 partiremo con le scuole in sicurezza. Sicurezza significa interventi immediati delle Asl, dei medici, degli infermieri. Tamponi per tutti perché dobbiamo garantire nelle scuole il massimo della sicurezza. Quando c'è un contagio si interviene immediatamente». Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, dopo aver coordinato dalla Prefettura di Taranto, la Conferenza Unificata che ha approvato il documento elaborato dall'Iss sulla gestione dei casi di contagio nelle scuole. E ha poi precisato: «serve uno sforzo immane che il governo garantisce, ed è un lavoro che dobbiamo fare tutti insieme». 

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Il ministro Boccia ha parlato con i giornalisti: «Tutti coloro che ruotano al caso di contagio - ha evidenziato Boccia - devono fare immediatamente il tampone e poi si valutano le condizioni dei ragazzi, dei docenti o dei familiari». Il ministro ha spiegato che «senza questa leale collaborazione che ha caratterizzato il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi tra Stato, Regioni ed Enti Locali, l'Italia non sarebbe il Paese sicuro che è diventato». «Continuiamo così - ha concluso - ma ovviamente serve ancora avere grande fiducia nel lavoro straordinario che faranno medici e infermieri per tutti noi». 

«Noi siamo sempre stati preoccupati da gennaio. Chi non è preoccupato non è un rappresentante delle istituzioni. Diverso, però, è la preoccupazione dalla paura» ha chiarito il ministro. «Sapevamo - ha detto Boccia - che il grande sacrificio fatto avrebbe messo in sicurezza il Paese e così è stato. Il Paese è stato messo in sicurezza con la leale collaborazione. Nessuno ha mai pensato, vedendo i numeri ridursi e ridursi così tanto, che la preoccupazione fosse finita».

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Serve «lavorare, approfondire, essere rigorosi e prudenti. Le polemiche non servono a nessuno – ha aggiunto Boccia –. In questi mesi abbiamo lavorato tutti insieme con lealtà. Penso che in questo momento chi rispetta le regole dà un contributo al Paese e lavora per gli italiani. Chi fa polemiche predicando caos e distruzione fa solo male al Paese. Chiedo a chi critica di darci dei contributi e farci capire se e dove sbagliamo». «In questi mesi - ha aggiunto - abbiamo messo in sicurezza il Paese con un lavoro senza precedenti che è sulle spalle di molti lavoratori. Ho ringraziato i sindacati perché hanno fatto un lavoro unico a tutti i livelli, i medici e gli infermieri che hanno salvato la vita e protetto la vita nei mesi che abbiamo alle spalle».

«Oggi - ha precisato - dobbiamo anche fare prevenzione: un grande patto d'acciaio che c'è con i corpi intermedi, i medici di base, con tutte le categorie del settore sanitario». Per Boccia, «l'Italia sta reagendo perché ha un diritto universale scolpito nella Costituzione che sta garantendo a tutti, indipendentemente dal ceto e penso che di questa cosa dobbiamo essere orgogliosi». «Poi il Governo - ha concluso - deve semplicemente fare il proprio dovere, cioè far sì che questo diritto universale venga rispettato».

La seduta straordinaria della Conferenza si è svolta in videoconferenza dalla Prefettura di Taranto. Erano collegati i ministri dell'Istruzione Lucia Azzolina, della Salute Roberto Speranza, il capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli e Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Presenti anche i rappresentanti dalla Conferenza delle Regioni, guidata da Stefano Bonaccini, il presidente dell'Anci Antonio Decaro e il presidente dell'Upi Michele De Pascale.

«La scuola - ha aggiunto Boccia parlando con i giornalisti - è la casa dei nostri figli, dei nostri nipoti e deve essere sicura. Lo è per definizione, è il luogo in cui passano più tempo i ragazzi, le ragazze, i docenti, il personale. Quindi era assolutamente nostro impegno arrivare a un documento unitario quale quello che oggi la Conferenza unificata straordinaria ha approvato alla'unanimità dei livelli istituzionali che vi hanno partecipato». «Ovviamente - ha concluso - il documento dell'Iss è stato proposto dal Ministero della Salute, lavorato, integrato, secondo me rafforzato dal lavoro che Regioni, Comuni e Province hanno fatto».