Avrebbe dovuto scattare il primo novembre, ma complice la festività è entrato di fatto in vigore il 2 novembre l’aumento del costo della revisione auto, che varia a seconda che ci si rivolga alla Motorizzazione civile o a un centro revisioni privato.

Nel caso in cui la revisione venga fatta presso gli uffici della Motorizzazione Civile, infatti, la spesa è di 54.95 euro contro i 45 previsti precedentemente, importo che sale per i centri convenzionati privati: in questo caso alla tariffa base va aggiunta l’Iva (al 22%), la tariffa motorizzazione (10,20 euro) e le spese postali (1,78 euro), per un totale fanno 79,02 euro, il 18% in più rispetto ai 66,88 euro che si pagano adesso.

L’aumento è stato introdotto da un emendamento alla legge di Bilancio 2021, e con l'emanazione del decreto attuativo da parte del Ministro Infrastrutture e dei Trasporti viene ufficializzato, oltre al nuovo tariffario, anche un’agevolazione per incentivare i proprietari di auto, scooter e moto a sottoporre il veicolo a revisione.

Bonus revisione, come funziona e chi può chiederlo
La normativa prevede infatti un "buono veicoli sicuri" del valore di 9,95 euro, per cui sono stati stanziati 4 milioni di euro dal 2021 al 2023, per un totale di 12 milioni. I destinatari sono le persone che, tra il primo novembre 2021 e il 31 dicembre 2023, sottoporranno il proprio veicolo a revisione, e che possono presentare la richiesta del bonus di 9,95 euro a decorrere dalla data di entrata in esercizio della specifica piattaforma digitale.

Il sito sarà l'unico strumento attraverso cui richiedere il contributo, previa registrazione alla piattaforma con Spid, carta d'identità elettronica o carta nazionale dei servizi. La piattaforma entrerà in funzione a partire dal 21 dicembre 2021, e la richiesta potrà essere avanzata soltanto dopo aver eseguito la revisione. Attenzione dunque: contrariamente ad altri bonus, il contributo non sarà erogato sottoforma di sconto sulla revisione, ma successivamente tramite rimborso sul conto corrente, ed è valido per un solo veicolo a motore e per una sola volta nel triennio.

Nel presentare domanda è necessario indicare il numero di targa del veicolo da revisionare, che deve essere intestato a chi richiede il bonus o alla società nel caso in cui il richiedente risulti incaricato dalla società stessa, la data della revisione, l’Iban su cui accreditare il rimborso, il cognome e nome dell’intestatario o cointestatario del conto corrente e l’indirizzo email per eventuali comunicazioni. Spetterà poi alla Consap verificare se il richiedente ha effettivamente diritto al bonus.

Revisione auto, cosa dice la legge
La revisione auto è obbligatoria ed è disciplinata dall’articolo 80 del Codice della Strada. La legge dispone che venga effettuata ogni due anni, unica eccezione la prima, che va fatta entro 4 anni dalla prima immatricolazione entro il mese di rilascio della carta di circolazione. Per chiunque circoli con un veicolo senza revisione scatta una sanzione amministrativa che va dai 169 ai 680 euro, che può essere raddoppiata in caso di ripetuta omessa revisione.

Con la sanzione scatta anche la sospensione dalla circolazione fino all’effettuazione della revisione. Nel caso in cui si circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione scatta un’altra sanzione amministrativa con somme che vanno da 1.959 euro a 7.837 euro. A questo si aggiunge anche il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni, e in caso di reiterazione delle violazioni la confisca amministrativa.

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