F1, sette team contro Fia e Ferrari: “Un patto segreto fra loro? Andremo in tribunale”

Guerra senza precedenti a poco più di una settimana dal Gp di Australia, previsto a Melbourne il 15 marzo. Il fronte comune di Mercedes, Red Bull, McLaren, Renault, Alpha Tauri, Racing Point e Williams

«No ai patti segreti tra Fia e Ferrari». Con un comunicato congiunto, sette squadre di Formula 1 chiedono chiarezza e minacciano di andare in tribunale a tutela dei propri diritti. Il fronte comune comprende Mercedes, Red Bull, McLaren, Renault, Alpha Tauri, Racing Point e Williams, ovvero tutti i team tranne Ferrari e i team che motorizza (Alfa Romeo e Haas).

È una guerra senza precedenti che scoppia a poco più di una settimana dal Gp di Australia, in programma a Melbourne il 15 marzo. Dopo aver superato le barriere imposte un po’ in tutto il mondo contro la diffusione del coronavirus, la F1 incappa in un conflitto gravissimo tra la Federazione internazionale dell’automobile, che è l’arbitro del campionato e che ha chiuso un’inchiesta sulla regolarità dei motori Ferrari con un patto segreto.

I fatti: a fine agosto 2019, finita la pausa estiva, la Ferrari compie un salto di prestazioni che la porta a vincere in Belgio e a Monza, su due circuiti che esaltano le caratteristiche del motore. Scattano i sospetti e le richieste di chiarimento, e intanto le prestazioni delle Rosse regrediscono. Durante il periodo dell’inchiesta la Fia si limita ad affermare che interverrà nel caso scoprisse delle irregolarità.

Nulla accade durante l’inverno, ma il 28 febbraio, appena conclusa l’ultima giornata di test di Formula 1, la Fia diffonde un comunicato: «Abbiamo concluso l’analisi del funzionamento della power unit Ferrari e abbiamo raggiunto un accordo con il team. I contenuti dell’accordo restano riservati». La Ferrari si impegna, tra l’altro, a collaborare con la Fia nei controlli di tutte le altre power unit.

Apriti cielo. Nel comunicato della Fia manca un passaggio fondamentale, del tipo «la Ferrari è sempre stata in regola». Il dubbio è che la Federazione non sia in grado di certificarlo, vista la complessità delle attuali power unit.

Poi c’è quell’aspetto segreto del patto che è apparso inaccettabile ai sette team. Questa la reazione, continua in un comunicato congiunto: «Siamo sorpresi e scioccati dal comunicato della Fia. Un’autorità sportiva internazionale ha il dovere di agire ai più alti livelli di governance, integrità e trasparenza. Dopo mesi di indagini, intraprese dalla Fia solo a seguito di domande sollevate da altre squadre, ci opponiamo fermamente al fatto che la Fia raggiunga un accordo di transazione confidenziale con la Ferrari per concludere la questione. Pertanto, dichiariamo pubblicamente il nostro impegno condiviso a perseguire la piena e corretta divulgazione in materia, al fine di garantire che il nostro sport tratti tutti i concorrenti in modo equo. Andremo avanti per i fan, i partecipanti e tutte le parti interessate della Formula 1. Inoltre, ci riserviamo il diritto di chiedere un risarcimento legale dinanzi ai tribunali competenti».

La Ferrari, che è tirata in ballo indirettamente (il destinatario della protesta è la Fia), non commenta al momento la vicenda.