Un Paese perduto

Afghanistan, aeroporto di Kabul fuori controllo: donne calpestate e uccise, la fuga dai talebani è una strage

Situazione fuori controllo all'aeroporto di Kabul, dove migliaia di civili disperati stanno cercando di lasciare l'Afghanistan e fuggire dai talebani, imbarcandosi sui voli cargo con destinazione Europa e Stati Uniti. Uno scenario apocalittico fatto di calche assassine e minacce fisiche: si sono registrati 7 morti nelle ultime ore, tra cui 4 donne calpestate e asfissiate dalla folla. C'è ancora chi cerca, con un gesto estremo e terrificante, di consegnare i figli ai militari di guardia, lanciandoli oltre il filo spinato che delimita l'area. L'ordine pubblico è disintegrato, l'evacuazione della capitale come ammesso dal presidente Usa Joe Biden è "la più difficile della storia" e per molti sarà impossibile scappare e mettersi in salvo. Casa Bianca e Pentagono hanno dato ordine ai soldati Usa di avventurarsi fuori dalla zona presidiata dell'aeroporto per trarre in salvo chi è nella lista dei "partenti", ma il rischio è che le pattuglie finiscano obiettivo dei talebani e dei terroristi dell'Isis che sarebbero già stati avvistati in zona. 

È una corsa contro il tempo. Secondo il capo della diplomazia Ue Borrell sarà "impossibile finire l'evacuazione il 31 agosto". E mentre i talebani trattano per la formazione del nuovo governo, una spartizione del potere tra le varie tribù e fazioni islamiche, la vita politica e sociale afghana è congelata: "Edifici governativi, uffici passaporti, scuole e università sono rimasti in gran parte chiusi", spiega la Stampa, così come banche e bancomat, fuori servizio da una settimana e lo stesso vale per gli uffici Western Union utilizzati per trasferire soldi all'estero.

 

Tra pochi giorni, insomma, le persone rimarranno senza denaro liquido. E già avanza la legge dei talebani, che nell'area di Herat, provincia occidentale del Paese, hanno già emesso una fatwa: divieto assoluto di tenere lezioni a classi miste di ragazzi e ragazze in tutte le università. Siccità e scorte alimentari al lumicino delineano poi lo scenario di una crisi che non è più solo militare e politica, ma umanitaria. E intanto la resistenza guidata da Ahmed Massoud, il figlio del mitico "Leone del Panjshir" e leader dell'Alleanza del Nord, non si arrende, combatte e l'ombra della guerra civile si allunga su Kabul.