Giustizia

M5s, Piera Aiello lascia il gruppo alla Camera: "Ideali traditi, decide tutto Bonafede ma non in autonomia"

"Mi dimetto dal Movimento 5 Stelle, che non mi rappresenta più e continuo la mia attività di parlamentare". Il M5s perde altri pezzi, nel dettaglio Piera Aiello, che lascia il gruppo pentastellato e lo annuncia con un lungo messaggio. E la Aiello, parlando della sua elezioni, rivela: "Ho deciso così di rimettere in discussione la mia vita, tenuta segreta dal lontano 30 luglio 1991, in quanto testimone di giustizia. Quando mi è stata chiesta la disponibilità alla mia candidatura, ho intravisto la possibilità di portare la mia esperienza di testimone in un'aula parlamentare dove poter esporre le problematiche dei testimoni, dei collaboratori di giustizia e degli imprenditori vittima di racket e di usura".

Dunque, nel suo intervento la deputata spiega di essersi avvicinata al M5s "per le sue idee innovative" e la voglia di cambiamento. Ideali che a suo giudizio sarebbero però stati traditi: "Se ad oggi mi trovo a scrivere tutto ciò - ha rimarcato - è perché in due anni, di questi ideali non ho visto attuare neanche l'ombra". Ma la bomba più pesante è quella che sgancia contro Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia. La Aiello, infatti, fa parte della Commissione Giustizia e della Commissione Parlamentare Antimafia. E spiega: "È sempre il ministro a decidere tutto e sicuramente non in autonomia, poiché il 90% degli emendamenti portati in commissione e poi in aula vengono bocciati e spesso senza alcuna motivazione valida", picchia duro.

E ancora, insiste sulla "amarezza  per tutto il lavoro che ho fatto, non solo in questi due anni da deputato ma anche negli anni quale semplice testimone di giustizia, lavoro vanificato da persone che non solo non si sono mai occupate di antimafia con la formazione adeguata, ma che non hanno ascoltato il mio urlo di dolore che non è altro che la voce di migliaia di persone che non hanno modo di farsi ascoltare e che io mi pregio di rappresentare". Un congedo aspro, quello dell'ex grillina Aiello.