Centinaia di ragni avvistati su Marte, ecco cosa sono davvero

Luna Luciano

28 Aprile 2024 - 10:54

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Ogni primavera su Marte compaiono inquietanti “ragni” neri sulla superficie del pianeta nella cosiddetta “Città Inca”: ecco cosa sono realmente.

Centinaia di ragni avvistati su Marte, ecco cosa sono davvero

Ogni primavera sul Pianeta Rosso fuoriescono dalla superficie dei “ragni marziani”, o almeno questo è ciò che appare dalle immagini del Trace Gas Orbiter.

Stando alle immagini immortalate dalla sonda della missione dell’Esa (Agenzia spaziale europea) ExoMars su Marte, sembrerebbero proprio degli aracnidi quelli che ogni anno marziano compaiono nella cosiddetta “Città Inca”.

E se gli scienziati non sapessero che ciò è impossibile, sarebbe facile ipotizzare la presenza di ragniextraterrestri” sul pianeta, tanto è la somiglianza con l’animale sulla Terra, se non fosse che quei piccoli “ragnetti” hanno un diametro di ben 45 metri.

Cosa sono quindi questi “ragni marziani”? Il Trace Gas Orbiter in realtà ha ritratto un affascinante fenomeno del Pianeta Rosso che si manifesta al passaggio dall’inverno alla primavera marziana.

Per comprendere quindi cosa siano quei ragni neri su Marte bisognerà capire cosa accade durante il passaggio tra queste due stagioni: di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Ragni su Marte, ecco cosa accade durante l’inverno marziano

Quelle formazioni scure ed esili così simili a dei ragni terrestri, sono in realtà parte di un affascinante fenomeno che avviene su Marte al passaggio dall’inverno alla primavera.

I “ragnetti”, innanzitutto, sono stati avvistati dall’orbiter Mars Express dell’ESA e dall’ExoMars Trace Gas Orbiter nella cosiddetta “città Inca”, conosciuta anche come Angustus Labyrinthus, che si trova nella regione polare del Pianeta; la regione prende il nome dalle sue creste lineari, simili a rovine, che un tempo si pensava fossero dune di sabbia pietrificate o forse resti di antichi ghiacciai marziani che si espandono durante l’inverno.

Un anno su Marte equivale a circa 687 giorni terrestri e l’inverno dura ben 154 giorni: l’ultimo inverno nell’emisfero settentrionale di Marte è terminato il 26 dicembre 2022, mentre l’inverno nell’emisfero meridionale del pianeta è iniziato il 12 gennaio 2024. Durante la stagione fredda le temperature già basse del Pianeta Rosso diminuiscono ulteriormente arrivando a sfiorare i -123 °C in prossimità dei poli. Una temperatura tale che vede la comparsa non solo del ghiaccio acqueo ma anche di neve e ghiacciai di anidride carbonica (CO2).

Ghiacciai che al passaggio della primavera si cominciano a incrinare con la comparsa di “geyser”, ed è da questo fenomeno che bisogna partire per comprendere cosa siano questi “ragni marziani”.

Cosa sono quei “ragni neri” su Marte in primavera?

Come spiegato sul sito dell’Esa, questi ragni non sono altro che canali di gas che misurano tra i 45 metri a 1 chilometro di diametro.

Le figure scure che si formano su Marte sono il prodotto di ciò che accade quando i raggi del Sole ricadono gli strati ghiacciati di anidride carbonica depositati sulla superficie durante l’inverno.

Per effetto del calore, negli strati più profondi del ghiacciaio di anidride carbonica, il ghiaccio passa dallo stato solido direttamente a quello gassoso. Così attraverso la sublimazione, il gas che si accumula, risale in superficie, rompendo gli strati sovrastanti. Nel risalire attraverso questi canali, il gas trascina con sé polveri e sabbie scure dal sottosuolo, liberandosi in superficie attraverso dei getti d’aria, tipo di geyser, formando quelle ramificazioni che ricordano molto dei ragni.

L’illusione per cui l’occhio umano vede dei ragni in questo fenomeno è spiegata dal meccanismo psicologico della pareidolia (dal greco èidōlon, “immagine”, con il prefisso parà, “vicino”). Il cervello umano, infatti, cerca di dare un senso al mondo attraverso fenomeni ed esperienze note. Ecco, quindi, che l’inspiegabile fenomeno marziano ha fatto sì che l’occhio umano vedesse ragni dove non c’erano. Grazie alla scienza poi quei ragni sono tornati ad essere ciò che realmente sono geyser marziani.

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