Cosa rischia chi usa la foglia finta sulla targa?

Ilena D’Errico

13 Maggio 2024 - 22:29

Ecco cosa rischia chi usa la foglia finta per coprire la targa e perché si tratta di un comportamento severamente vietato.

Cosa rischia chi usa la foglia finta sulla targa?

Tanti conducenti italiani fanno sfoggio di un enorme creatività quando c’è da evitare le multe stradali, trovando sempre nuovi espedienti per camuffare o persino occultare la targa dell’auto cercando di non dare troppo nell’occhio. Uno di questi trucchetti consiste nell’applicazione di una foglia finta sulla targa, di solito magnetica, per impedirne la completa leggibilità ma senza attirare troppo l’attenzione.

Una foglia caduta dall’albero può benissimo attaccarsi sull’auto umida dalla pioggia o dal lavaggio senza che si debba dubitare della malafede dell’automobilista. Questo espediente è diventato così famoso, però, che ormai è quasi assurdo pensare di poter sfuggire ai controlli. Si rischia così di ricevere una multa anche senza aver commesso nessun’altra violazione, esattamente l’opposto dell’effetto sperato, e non solo.

Cosa rischia chi mette la foglia finta sulla targa?

La regolamentazione delle targhe dei veicoli è fornita dall’articolo 100 del Codice della strada, che stabilisce l’obbligo di targa in base alla tipologia di veicolo e vieta l’applicazione di “iscrizioni, distintivi o sigle che possano creare equivoco nell’identificazione del veicolo”. Rendere illeggibile anche solo una lettera o un numero della targa è quindi vietato, così come coprirne soltanto una parte in modo che non sia riconoscibile con certezza. Per esempio, basta occultare una piccola porzione della targa per creare dubbio tra il numero 8 e il numero 0, tra la lettera C e la lettera G e così via.

Chi viola questa norma è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 26 a 102 euro. Questo significa che se il conducente viene sorpreso a utilizzare qualche strumento per impedire la riconoscibilità sicura della targa, come la foglia finta, la pellicola, il nastro adesivo nero, rischia una multa anche se non ha commesso altre violazioni.

Potrebbe così sembrare che il rischio di una multa massima di un centinaio di euro sia un buon compromesso per evitare sanzioni molto maggiori, ammesso che si riesca a impedire con questo tipo di escamotage l’identificazione da parte di autovelox e telecamere di accertamento per la Ztl o altri controlli.

Ma non è tutto, perché lo stesso articolo del Codice della strada stabilisce anche quanto segue: “Chiunque falsifica, manomette o altera targhe automobilistiche ovvero usa targhe manomesse, falsificate o alterate e’ punito ai sensi del codice penale”. In particolare, l’articolo 490 del Codice penale vieta di occultare, danneggiare o distruggere degli atti pubblici veri per procurarsi un profitto o arrecare un danno ad altri. Questo reato, limitatamente all’alterazione e alla contraffazione, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni se commesso da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, altrimenti con la reclusione da 4 mesi a 2 anni.

Non tutti sanno che alterare le targhe automobilistiche, che valgono come certificazioni amministrative, integra questo reato, ma anche chi ne è a conoscenza ritiene improbabile una condanna penale per questo motivo. Al di là del fatto che il rispetto della legge non dovrebbe comunque basarsi sulle probabilità (peraltro presunte) di una condanna, bisogna smentire anche questa convinzione. Non soltanto i tribunali italiani riportano condanne per questo reato proprio in riferimento all’alterazione della targa, ma la questione è anche finita dinanzi alla Corte di Cassazione.

Quest’ultima, per esempio, ha sancito con la sentenza n. 9013/2018 che l’alterazione della targa di un veicolo con l’utilizzo del nastro adesivo è un reato, in quanto la targa serve a identificare l’immatricolazione e l’iscrizione del veicolo al pubblico registro. D’altra parte, potrebbe in sede di processo essere concessa l’attenuante per la particolare tenuità del fatto - a meno che si tratti di un comportamento abitualmente contestato al conducente - che comunque non elimina la condanna penale, anche laddove si concretizza “soltanto” in una multa di natura economica. Insomma, cercare di evitare multe con gli strumenti per camuffare la targa rischia di portare a conseguenze decisamente più pesanti delle multe stesse.

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