Fatture false, cosa rischia chi le riceve?

Patrizia Del Pidio

20 Maggio 2024 - 13:29

Quali sono i rischi che corre chi riceve una fattura falsa e in quali casi deve dimostrare la sua estraneità nella frode fiscale?

Fatture false, cosa rischia chi le riceve?

Cosa rischia chi riceve delle fatture false? Iniziamo con il dire che la fattura falsa è quel documento emesso a fronte di operazioni che non sono avvenute, infatti, spesso si parla di operazioni inesistenti. La fattura falsa costituisce una frode tributaria. Se, però, sappiamo che si tratta di un comportamento perseguibile per chi emette fattura, cosa rischia chi la riceve?

Quello che si può pensare è che si tratta di una cosa impossibile che possa accadere (almeno non volutamente) a chi riceve fattura di trovarsi alle prese con un documento falso, ma non è proprio così. Se si lavora spesso con l’estero è molto più probabile, infatti, ricevere una fattura falsa e proprio per questo motivo è bene sapere a cosa si va incontro.

Fatture false, le conseguenze per chi le riceve

Quando si parla di falsa fatturazione si è portati a pensare che le contestazioni per il documento falso ricadano solo sul soggetto che lo ha emesso. Va considerato, invece, che la situazione coinvolge anche chi riceve la fattura, anche se è all’oscuro dell’eventuale violazione.

Può capitare alle aziende di ricevere fatture per delle operazioni o servizi non richiesti e in questi casi il Fisco potrebbe pensare che si è coinvolti nella frode. Sul committente, in questo caso, ricade l’onere di dimostrare la propria buona fede per non essere considerato come complice di chi ha emesso la fattura per mettere in atto una frode fiscale.

Quando e come si dimostra la buona fede

L’ordinanza 22969 del 2021 della Corte di Cassazione, a tal proposito, conferma che prima di richiedere la dimostrazione della buona fede di chi riceve fatture false, l’Agenzia delle Entrate debba provare l’effettivo coinvolgimento di quest’ultimo nella frode fiscale.

Il solo avviso di accertamento, infatti, non fornisce gli elementi di prova del contribuente che ha ricevuto la falsa fattura nel concorso alla frode fiscale.

L’Agenzia delle Entrate deve provare due cose fondamentali prima di procedere all’accertamento fiscale per fatture false:

  • in primo luogo deve provare che la fattura è stata emessa per operazioni inesistenti;
  • in secondo luogo deve procedere a dimostrare la consapevolezza di chi ha ricevuto la fattura false di partecipare a una frode fiscale.

Solo nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate è in possesso di queste prove può procedere con l’accertamento nei confronti di chi ha ricevuto la falsa fattura e solo in questo caso quest’ultimo deve dimostrare di avere agito senza la consapevolezza di partecipare a una frode fiscale.

Se l’Agenzia non riesce a provare il coinvolgimento di chi riceve la fattura, però, il soggetto è sempre ritenuto come presunto innocente e, quindi, estraneo alla frode.

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