La Trombosi Venosa Profonda (TVP) è una condizione seria caratterizzata dalla formazione di coaguli di sangue (trombi) all’interno di una o più vene che si trovano in profondità. Colpisce più spesso i vasi sanguigni delle gambe.
La TVP è una patologia molto subdola, in quanto circa la metà dei casi risulta essere asintomatica (non presenta alcun sintomo). Nell’altra metà, invece, sono presenti sintomi poco specifici quali gonfiore, dolore e riscaldamento dell’area interessata, crampi muscolari, cambiamento di colore della pelle (arrossamento, pallore, cianosi). Trattandosi di segni clinici comuni a diverse patologie, un fattore discriminante può essere rappresentato dall’interessamento di un solo arto (prevalentemente una sola gamba) e dalla presenza di diversi fattori di rischio per TVP.
La TVP è causata dalla formazione di un coagulo di sangue, o trombo, facilitato da 3 fattori (triade di Virchow):
Questa condizione interessa maggiormente le persone che rimangono a lungo in posizione seduta (viaggi lunghi, lavoro, sedentarietà) poiché si genera un sovraccarico del circolo venoso profondo dovuto alla posizione delle gambe e viene rallentato il ritorno del sangue venoso al cuore sia a causa della forza di gravità che dell’inattività muscolare (i muscoli hanno azione propulsiva, per questo è importante fare attività anche semplicemente camminando).
Possiamo avere:
Nei casi molto gravi, in presenza di un coagulo molto esteso, si può verificare un edema talmente esteso da ostruire il flusso ematico di tutto l’arto causando ischemia con conseguente pallore e cianosi dell’arto che se non venisse trattato adeguatamente porterebbe a gangrena.
Si ricorre all’utilizzo di farmaci anticoagulanti (che evitano la formazione di nuovi coaguli), farmaci trombolitici (che sciolgono i coaguli già presenti) e un filtro a ombrello per i coaguli che va posizionato all’interno di una grossa vena andando a bloccare la migrazione degli emboli verso cuore e polmoni (nei soggetti in cui l’intervento farmacologico non è possibile o è inefficace).
Non si può fare una stima precisa delle tempistiche legate alla guarigione perché vi sono numerosi fattori che influenzano la prognosi e si hanno frequentemente recidive. Intervenire in maniera tempestiva, effettuare attività fisica regolare ed eliminare i fattori di rischio sono alcune delle azioni da poter compiere per prevenire l’insorgenza di questa condizione e ridurre le possibilità di andare incontro a complicanze.