dall’inviato Eva Desiderio
TORINO, 12 novembre 2012 -  Sono arrivati da tutta Italia, venti ragazze e venti ragazzi per ballare valzer e minuetti regali, con un carico di gioia e di grandi speranze per dare vita a un rito antico e nobilissimo che talvolta può apparire lontano dalla realtà ma che risulta invece essere attualissimo quando si lega a un progetto benefico reale e molto serio. Perchè sognare si può. Anche in tempo di crisi. Ed è il profumo di una bella Italia, carica di speranze e di voglia di fare, che arriva dai 40 giovani che hanno partecipato al Gran Ballo di Venaria Reale, sabato sera nella Sala Grande del castello sabaudo, che quest’anno ha voluto destinare il ricavato benefico della serata alle persone colpite dal terremoto in Emilia Romagna.

Devoluti gli incassi della cena di gala e anche quelli della lotteria che ha coinvolto gli invitati che attendevano come primo premio l’opera della pittrice parigina Maria Cristina Sammarco Pennetier. Un gesto nobile questo del sostegno ai terremotati emiliani, un segno di partecipazione che arriva da questi ventenni che hanno reso attuale e delicata una cerimonia che affonda le sue radici nella cultura mitteleuropea e che trova nel valzer la sua esaltazione. Organizzato da Vienna sul Lago, l’evento che ha nel comitato d’onore anche il Presidente Mario Monti e il Presidente Consorzio Venaria Reale Fabrizio Del Noce, è uno dei tre gran balli europei con quello di Vienna e quello di Parigi.

Ed eccole le venti coppie di giovani che entrano per mano nell’immenso salone di stucchi bianchi, le ragazze con indosso i vestiti bianchi delle debuttanti realizzati in esclusiva per loro da Carlo Pignatelli, il bouquet di fiori e nastri tricolore e una coroncina sui capelli, i ragazzi tutti Aspiranti Guardia Marina dell’Accademia di Livorno nella divisa di gala. L’orchestra suona l’Inno di Mameli e poi l’Inno alla gioia, e a qualcuno cominciano a luccicare gli occhi. Poi parte il “Danubio Blu” con le coreografie perfette di Ida Pezzotti che per una settimana tostissima ha insegnato ai ragazzi e alle ragazze i segreti della danza e dei movimenti molto scenografici.

Molto belli ed elegantissimi gli abiti delle debuttanti, un trionfo di tulle nella gonna con la vita segnata da pizzo fiorito e i corpetti drappeggiati di raso candido. “E’ la seconda volta che creo gli abiti per il Ballo - racconta Carlo Pignatelli, stilista che qui a Torino ha trovato il successo e che dal suo atelier continua a portare in alto la cultura del Made in Italy - e mi sono molto divertito con le ragazze che sono arrivate da tutta Italia. Per loro ho creato un abito speciale, per ballare solo una notte nella Reggia di Venaria, per un sogno che porteranno sempre nel cuore”.

“No, non è un evento anacronistico e antico come molti potrebbero pensare, è un portare avanti una tradizione carica di valori, riconosciuti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che anche quest’anno, per la terza volta, ha inviato il suo saluto e la medaglia d’argento al Comitato organizzatore”, racconta il presidente Claudio Limontini mentre la serata decolla e s’accende di romanticismo. “Questo Ballo è un segnale di ottimismo e di orgoglio nazionale che si svolge in un momento difficile - continua Limontini - e voglio ringraziare la Marina Militare che sostiene questo evento e questi giovani futuri Guardia Marina che sono sicuro daranno molto al nostro Paese”. E in molti sfoggiavano su frac e smoking, ma anche le signore in abito lungo, la piccola coccarda gialla in segno di solidarietà ai nostri marò ancora trattenuti in India.