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Coronavirus: salgono a due le vittime italiane, 76 contagiati, casi a Milano e Torino

(afp)
Oggi è deceduta una donna di 75 anni di Casalpusterlengo. E il presunto paziente zero di Codogno si scopre che non ha mai avuto il virus
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ROMA - Si estende il coronavirus in Italia che, al momento, è il primo Paese europeo per numero di casi positivi al Covid-19: secondo il capo della protezione civile sono "76 le persone colpite dal virus, situate in 5 Regioni: 54 di loro sono in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Piemonte. Ad ora sono 33 le persone ricoverate con sintomi, di cui 18 in terapia intensiva, 11 invece sono in isolamento domiciliare. Due i deceduti, mentre una persona è stata dimessa allo Spallanzani". Due le vittime: ieri l'uomo deceduto in Veneto, oggi una donna. Si chiamava Giovanna Carminati e aveva 77 anni. È stata trovata morta nella sua villetta a Casalpusterlengo, nel Lodigiano, ed è risultata positiva al coronavirus nel tampone fatto post-mortem. L'anziana, che si era recata all'ospedale di Codogno nei giorni scorsi - lo stesso in cui era stato il 38enne di Codogno indicato come "paziente 1" - aveva altre patologie e quindi, come ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera, si attende l'esito dell'autopsia per conoscere l'esatta causa della morte. Certo è che aveva contratto il coronavirus. E' stata già seppellita. Il sindaco del paese Elia Delmiglio ha spiegato che la sepoltura è avvenuta in tempi tanto celeri per "motivi igienico-sanitari".

Paesi in isolamento, chiuse scuole, uffici, tribunali e università. In chiesa stop al segno di pace con la stretta della mano.  Sale la preoccupazione tra i cittadini, invitati a rimanere a casa nelle aree interessate. Quanto al presunto "paziente zero", il manager di ritorno dalla Cina, si è scoperto che non ha mail avuto il coronavirus. Dai test effettuati sull'amico del 38enne di Codogno (il paziente 1) che era stato a cena con lui dopo esser tornato dalla Cina, "è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi", ha spiegato in serata il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. "L'uomo era già risultato negativo al primo test per il coronavirus. Dunque, non è partita da lui la diffusione del virus nel lodigiano.

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E sempre dalla zona di Codogno i contagi si sono allargati al Pavese, dove si sono ammalati due medici di Pieve Porto Morone, un comune della Bassa vicino alla provincia di Lodi. Da questa notte sono ricoverati al reparto di Malattie Infettive del San Matteo. I due medici, marito e moglie, sono stati riscontrati positivi al primo controllo. Il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone (Pavia) e Chignolo Po (Pavia). La moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno (Lodi).

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Confermato due casi a Milano, il primo è un paziente di 78 anni ricoverato dal una settimana al San Raffaele. Il secondo è un 71enne di Mediglia. L'uomo si era presentato spontaneamente all'ospedale di Vizzolo Predabissi (Milano) a causa di sintomi influenzali che non facevano pensare al virus. Dopo gli accertamenti - si legge in una nota dell'ospedale - da protocollo e' emersa la positivita' al Coronavirus. Attualmente e' stato trasferito al San Matteo di Pavia e le sue condizioni sono stabili.
Facendo il punto sulla situazione del coronavirus in Lombardia l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, ha detto: "Abbiamo la conferma che l'area del basso lodigiano è centro di un focolaio. Possiamo dirlo in maniera abbastanza certa, tutte le situazioni di positività hanno o hanno avuto contatti nei giorni 18 e 19 con il pronto soccorso e l'ospedale di Codogno". Il primo malato di nuovo coronavirus a Torino è un uomo di 40 anni che ha avuto contatti con i casi in Lombardia. Il test è stato eseguito all'ospedale Amedeo di Savoia, il centro di riferimento regionale.

In Lombardia, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c'è un contagiato nel comune, i casi riferiti dal presidente della Regione Fontana sono ora 39 nella Regione, dove dieci comuni del lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati. Scuole chiuse a Cremona e sospese le manifestazioni pubbliche, il sindaco ha invitato i residenti a restare in casa.

Distribuire la Comunione solo sulla mano e non in bocca ed evitare lo scambio di pace. Sono alcune delle misure disposte dal vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio per le messe nelle chiese della Diocesi. A seguito delle disposizioni emanate dalla Prefettura di Piacenza sul coronavirus, il Vescovo ha disposto, a scopo precauzionale e sino a nuove indicazioni, anche la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative.

A Roma un uomo, un asiatico si è presentato al Policlinico di Tor Vergata con una mascherina. Si sentiva male e ha detto ai sanitari di essere entrato in contatto con alcuni cinesi nella capitale. L'uomo è stato trasferito all'ospedale Spallanzani per controlli.

La situazione in Veneto

In Veneto, dopo i due uomini, tra i quali uno deceduto ieri, c'è un uomo di 77 anni risultato positivo al test a Mira, nel Veneziano, ed è ricoverato in terapia intensiva. Gli accertamenti sono stati fatti dal centro di riferimento regionale di Padova. Come da prassi il campione è stato inviato allo Spallanzani di Roma per la conferma. Sono 17 i casi di Coronavirus registrati finora in Veneto; uno di essi era purtroppo il 78enne deceduto ieri a Schiavonia. In particolare, a Vò Euganeo si contano 12 casi, tra cui la persona deceduta ieri, e a Mirano si contano 4 casi, di cui tre sono operatori sanitari dell'ospedale. Intanto otto cittadini cinesi che gestiscono un'attività imprenditoriale a Vò Euganeo, comune epicentro del contagio da Coronavirus in Veneto, sono stati portati in ospedale per verifiche sul loro stato di salute, ha fatto sapere il sindaco, Giuliano Martini. Il laboratorio gestito dai cittadini orientali è uno dei punti che il Comune e le strutture di prevenzione stanno sottoponendo a verifiche, per le indagini sul possibile 'punto zero' della diffusione del virus. Si tratta di sette uomini e una donna.

Il presidente della Regione, Zaia, ha scritto sui social che "Nella notte la Protezione civile del Veneto ha montato a scopo precauzionale 12 tende per massimo 96 posti all'esterno dell'ospedale di Schiavonia (Padova), a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico". L'intervento rientra nelle operazioni di isolamento dell'area padovana dove si è sviluppato il contagio.

Il focolaio del Nord

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A Milano il sindaco Sala ha deciso di sospendere dalle attività lavorative i dipendenti dell'amministrazione e  delle società controllate che provengono dai comuni "dove sussiste un cluster di infezione". A quanto si apprende sono 14 i dipendenti del Comune sospesi dal lavoro.

L'impegno del personale sanitario

Il personale medico e paramedico resta in prima linea in tutta Italia, visti anche i cinque casi di contagio di Codogno. È toccante la testimonianza della figlia di una delle infermiere che lavorano proprio nella struttura del paese lombardo: "Mia mamma lavora nel pronto soccorso di Codogno. Non sapete quanto fa male sapere che lei e tutti i suoi colleghi dovranno stare in isolamento per 15 giorni - scrive sui social Elena, che aggiunge: "chi fa questo lavoro va ringraziato ogni giorno per ciò che fa". Sono numerosi i messaggi di solidarietà ottenuti dal post. "Grazie di cuore per tutto ciò che fate. C'è un'Italia che non urla, che non strepita, ma che ogni giorno suda e fatica per il prossimo. Grazie davvero", è uno dei commenti. "Grazie di cuore a chi mette a rischio la propria salute".

Le indicazioni del Cnr

In una nota stampa i ricercatori del Consiglio nazionale osservano che "per evitare eccessivo allarmismo è bene ricordare innanzitutto che i casi registrati in Italia su una popolazione di 60 milioni di abitanti rendono comunque il rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione il rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Al di fuori di queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane. L'infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell'80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva.
Il rischio di gravi complicanze aumenta con l'età, e le persone  sopra 65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l'influenza. Il paziente deceduto rientrava quindi in una categoria a particolare rischio".

"Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla Cina continua il Cnr -  soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe segnalarlo al 112 o al 1500 per essere preso in carico dagli operatori specializzati. Non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in casa. Non c'è un'epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Il quadro potrebbe cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma il nostro sistema sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai come quello attuale. Quindi, ribadiamo, al di fuori dell'area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto levandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate".

A causa dei numerosi ingressi per ottenere informazioni sul coronavirus il sito del ministero della Salute è momentaneamente irraggiungibile. Dal dicastero fanno comunque sapere che si sta lavorando per ripristinare il servizio al più presto.

Le prime guarigioni italiane

"L'uomo cinese, ricoverato assieme alla moglie allo Spallanzani, si è negativizzato ed è in buone condizioni di salute". ha detto l'assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato, in una conferenza stampa allo Spallanzani. Si tratta del primo paziente in Italia per il quale viene dichiarata la guarigione completa.
I medici dello Spallanzani hanno poi aggiunto che "La moglie è ancora terapia intensiva ma non è intubata: c'è ancora qualche problemino da risolvere. Nel giro di qualche giorno uscirà e andrà in reparto". Il ricercatore italiano ricoverato allo Spallanzani per coronavirus sarà "dimesso in giornata". Il giovane, caso confermato di COVID-19, nei giorni scorsi era risultato persistentemente negativo ai test per il Coronavirus.
"Esprimiamo il massimo rispetto a medici e infermieri dello Spallanzani che hanno fatto sforzi per salvare i due cittadini cinesi", ha detto un rappresentante dell'ambasciata cinese nel corso della conferenza stampa allo Spallanzani. "Il miglioramento di questi due signori è una buona notizia per tutti", ha aggiunto.