Alitalia, caso biglietti: chi ha prenotato da settembre rischia di perdere i soldi

(ansa)
La compagnia dovrebbe passare il testimone alla nuova Ita, ma non i tagliandi già venduti. Le ipotesi: rimborso, riprotezione o accordo politico. Parlano gli esperti
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Prosegue la trattativa Roma-Bruxelles per il futuro di Alitalia, con l'ipotesi di far decollare la nuova compagnia Ita (Italia trasporto aereo) già dalla fine dell'estate: si parla di settembre. I consumatori rischiano però di restare con il cerino in mano, sacrificati sull'altare di un accordo con la Commissione che pareva impossibile fino a poche settimane fa.

L'accordo, infatti, prevede che tra vecchia e nuova compagnia ci sia una netta discontinuità. E tra gli elementi di discontinuità ci sono tutti i biglietti già prenotati con Alitalia da migliaia di viaggiatori per i prossimi mesi. Questi non potranno essere travasati nella nuova compagnia: Ita dovrà accaparrarsi clienti da sola, senza aiuti. 

Rimborso, meglio aspettare?

Cosa succede, quindi, ai biglietti di quei voli che Alitalia, nei prossimi mesi, non potrà più operare? Parliamo di decine di migliaia di viaggiatori. Premesso che il piano industriale della nuova compagnia ancora non c'è e che neanche i termini dell'accordo con Bruxelles sono stati resi noti, proviamo a capirci qualcosa.

Al momento il rischio concreto è che i consumatori perdano quei soldi: il regolamento europeo 261, il "testo sacro" dei diritti del viaggiatore in Europa, prevede rimborsi solo in caso di voli cancellati ma nulla per i clienti di compagnie defunte. "Al momento vedo due possibilità" spiega Monika Nardo del Centro europeo del consumatore: "O quei passeggeri vengono riprotetti su voli Ita, oppure devono essere rimborsati. Il problema è capire a chi chiedere questo rimborso: se al tribunale, in caso di fallimento, se al liquidatore o se all'amministrazione straordinaria".

La riprotezione è un modo per non lasciare a piedi i passeggeri di un volo cancellato, ma di solito si applica per overbooking o per cancellazione del volo, non per trasferire clienti di compagnie decotte. E su questa soluzione Fabrizio Tronca, avvocato esperto di diritti dei consumatori per Avvocatoaccanto, non è molto ottimista: "Non credo che l'Europa, ma anche molti competitor, prenderebbero bene un'operazione in cui, in buona sostanza, Alitalia trasferisce a Ita i passeggeri ma non i debiti. In ogni caso è una soluzione che dev'essere negoziata perché non è detto che la nuova compagnia potrà assicurare un posto a tutti: non sappiamo quali tratte coprirà né quando inizierà a volare".

Secondo Tronca il rimborso è la strada maestra. Ma bisognerà chiederlo "nel momento in cui sapremo, con certezza, che il nostro volo non verrà operato. E questo dovrà essere Alitalia a farcelo sapere". Rimborso da chiedere, ovviamente, ad Alitalia. "In ogni caso, la nuova Ita non sarebbe un interlocutore: il rapporto contrattuale è tra il cliente e la vecchia Alitalia".

E i voucher?

Diversa è la situazione dei viaggiatori che posseggono un voucher. Parliamo di tutti coloro cui Alitalia ha cancellato il volo a causa della pandemia di Covid-19. Se non l'hanno ancora riscosso, dovrebbero essere rimborsati. Il decreto Rilancio del 2020 infatti ha previsto un fondo destinato proprio a ristorare i consumatori che avevano un buono, non usufruito, con una compagnia insolvente o fallita. "In realtà il fondo non è ancora stato istituito - precisa Nardo - ma dal ministero per lo Sviluppo economico dicono che sia solo questione di dettagli. Vogliamo essere ottimisti e crederci". 

Politica al lavoro

Per l'esecutivo il clima intorno alla questione dei passeggeri Alitalia si sta facendo pesante. Assoutenti ha già fatto sapere che, nel caso di mancato rimborso, ricorrerà alla Commissione europea "a tutela dei consumatori italiani", anche il Codacons ha annunciato una battaglia legale. 

Intanto dal Mise è trapelato che il problema è già sul tavolo e si sta lavorando a una soluzione. Fonti del ministero fanno sapere che il caos biglietti è già all'attenzione del ministro Giancarlo Giorgetti e della commissaria europea alla Competizione (nonché vicepresidente esecutiva) Margrethe Vestager. Un dettaglio non da poco, quest'ultimo, secondo Nardo del Centro europeo consumatori: "La Commissione ha già dimostrato di saper difendere i diritti dei consumatori in occasione dei voucher Covid. Faccio fatica a pensare che in questa situazione si dimentichino dei viaggiatori".