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New York, la statua di un medico diventa il simbolo contro la pandemia. L'artista è un italiano

Si chiama “Covid Hero monument”, l’installazione mobile che l’artista Sergio Furnari ha piazzato a Times Square con una operazione di guerrilla art notturna
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Una statua genuflessa nel cuore di Times Square con le mani rivolte al cielo diventa il simbolo della lotta alla pandemia. Si chiama “Covid Hero monument”, l’installazione mobile che l’artista Sergio Furnari ha piazzato con una vera e propria operazione di guerrilla art notturna. L’eroe raffigurato al centro della piazza più famosa al mondo é uno dei tanti medici, infermieri, personale sanitario che in questi giorni stanno rischiando la vita nella lotta al virus.
 

Sergio Furnari, artista siciliano di Caltagirone, la città delle ceramiche e di Luigi Sturzo, non é nuovo a questo approccio artistico. Affascinato dalle storie umane e dagli “eroi di ogni giorno” come li chiama lui, attraverso l’arte vuole lanciare un messaggio di speranza e sollievo, in tempi difficili e bui come questo. “Ho voluto rappresentare un uomo inginocchiato perchè credo che, mai come ora, ci sentiamo impotenti di fronte a quello che sta accadendo “- commenta Furnari. “Sono loro, medici e infermieri, a mettere a rischio ogni ogni giorno la propria vita per salvare quella degli altri.  E  lo fanno con senso di dovere, responsabilità e umiltà. Volgere le mani verso il cielo, genuflessi, per me é un simbolo spirituale forte di grande consapevolezza, passione, devozione”, conclude Furnari. Non solo Times Square, la statua ha fatto anche un’incursione al Presbyterian Hospital di Manhattan dove ha ricevuto gli applausi dei medici dello stesso ospedale.


La realizzazione di questo monumento nasce dal caso e da una ispirazione. Siamo nel Queens, il quartiere di New York dove Sergio vive dentro un appartamento-laboratorio e dove l’artista siciliano, naturalizzato americano, ha trovato per caso questo vecchio volto scolpito nel 2005. “Ho deciso di  scolpire l’anima e ridargli una nuova vita perchè credo che l’arte ha bisogno di rigenerarsi per essere catartica- afferma Sergio. Ho vissuto gli inizi di questa pandemia con un senso di impotenza, ovattato in un’atmosfera che mi ha ricordato l’11 settembre. Poi ho deciso di reagire, racconta Furnari, incoraggiato dallo spirito umanitario e solidale di New York e dalla musica di Caterina Mazzei, giovane cantante siciliana, che dalla mia Caltagirone mi inviava quotidianamente file musicali”.  


Ora Sergio vuole lanciare un GoFundMe per aiutare i bambini rimasti orfani a causa di questa pandemia e realizzare lo stesso monumento per donarlo ad un ospedale italiano. Conosciuto oltreoceano per le sue piscine in ceramica, é soprattutto con la  sua opera mobile, ispirata all’iconica foto di Charles C.  Ebbets “Lunch atop a skyscraper”,  che Sergio si é guadagnato piena notorietà. Ancora oggi, lo si può vedere  in giro per tutta New York e gli Stati Uniti con il suo  pick up sovrastato da undici operai in terracotta.  “Anche in quel caso si trattava di eroi dimenticati che, nella quotidianità fatta di sudore, fatica e rischio, costruivano il grande sogno americano sacrificando la loro vita”.