Politica

Foibe, Casellati: "Genocidio programmato contro gli italiani". Polemiche a Basovizza

Monrupino (Trieste), le celebrazioni per il Giorno del Ricordo (ansa)
La commemorazione ufficiale al Senato. Ma i dem lasciano la cerimonia nella località giuliana in segno di protesta quando prende la parola il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. Serracchiani:  "Qui ormai è palcoscenico della destra sovranista". Salvini: "Onore ai martiri massacrati dai comunisti"
2 minuti di lettura
Il giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe nell'aula del Senato vede la presidente Elisabetta Casellati dire che quelle morti possono essere "considerate le più gravi stragi di italiani compiute in tempo di pace. La storiografia è ormai concorde nel giudicare tali fatti parte integrante di una strategia pianificata, che aveva come elemento principale l'eliminazione degli italiani". Il presidente della Camera Roberto Fico aggiunge che sono da "rigettare senza esitazioni le tesi negazioniste o giustificatorie, purtroppo ancora presenti".  Secondo il presidente grillino di Montecitorio, "la deprecabile politica di italianizzazione forzata delle popolazioni slave condotta dal fascismo, la dura repressione e gli atti criminali compiuti dalle forze nazifasciste nella Jugoslavia non possono essere in alcun modo considerate quale giustificazione delle atrocità commesse contro gli italiani inermi".

A Palazzo Madama interviene anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "E' importante non sottovalutare mai il rischio di nuovi nazionalismi, odi, divisioni, oblii. Il giorno del ricordo serve per ripetere la formula espressiva 'mai dimenticherò' in modo da essere certi che quel dramma trapassi nella storia nazionale, nella storia d'Europa". E ancora: "L'etica della responsabilità ci richiama tutti a tener vivo quel ricordo, anche per condannare e arginare qualsiasi episodio, per quanto isolato, di negazionismo o di bieca strumentalizzazione politica".

Polemiche a Basovizza

Questo nell'aula ovattata del Senato. Fuori le celebrazioni per onorare le vittime delle foibe a Basovizza (Trieste) si trasformano in una polemica fra il Pd e i partiti di destra. I parlamentari dem - la deputata Debora Serracchiani e i senatori Luigi Zanda e Tatjana Rojc - hanno infatti lasciato la foiba di Basovizza in segno di protesta quando ha presto la parola il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri in rappresentanza del Senato.

Per la prima volta era intervenuto prima di lui un presidente di regione, il leghista Massimiliano Fedriga, e ciò ha suscitato qualche mugugno. Quando però ha preso il microfono anche Gasparri, allora c'è stata la protesta. "Foiba Basovizza ormai è palcoscenico della destra sovranista", ha commentato Serracchiani. "Il nostro impegno è sempre maggiore affinché questo giorno sia una solennità in cui si condivide pietà e giustizia e non un'occasione per spingersi in prima fila alla ricerca delle telecamere", ha specificato. "Come sempre da anni, il Partito democratico è presente a rendere omaggio alle vittime e agli esuli dell'Istria, Fiume e Dalmazia. Abbiamo partecipato al percorso che ha portato alla legge del 2004 e oggi testimoniamo la stessa convinta adesione ai principi che vi sono inscritti", ha concluso.

"Sorprendono le parole dell'onorevole Serracchiani in merito alla cerimonia di Basovizza - interviene Sandra Savino, coordinatrice regionale di Forza Italia del Friuli-Venezia Giulia - Sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni, come è doveroso che avvenga". Più critico il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, che commenta così il gesto dei parlamentari dem: "Evidentemente per loro è insopportabile ascoltare la verità sui crimini del comunismo".

"Onore ai Martiri delle #Foibe, migliaia di uomini, donne e bambini, massacrati dai comunisti solo perché italiani", ha twittato invece questa mattina il leader della Lega, Matteo Salvini, che con la leader di Fdi Giorgia Meloni ha partecipato alle celebrazioni prima alla foiba di Monrupino e poi al Sacrario di Basovizza. "La ricorrenza di oggi non è solo l'occasione per onorare i martiri delle foibe e il dramma dell'esodo istriano, fiumano e dalmata - ha detto Meloni - ma anche il momento per celebrare il rapporto dell'Italia con i connazionali che vivono in Istria, a Fiume e in Dalmazia".

Ieri il capo dello Stato Sergio Mattarella, parlando della tragedia che si consumò nel dopoguerra al confine fra Italia e Jugoslavia, ha ricordato come le foibe furono "una sciagura nazionale sottovalutata", ma oggi bisgna stare attenti "oltre al negazionismo anche all'indifferenza".
I commenti dei lettori